Roma. Il piacere del gelato al Pigneto
Il Pigneto è ormai una zona gastrotrend nella capitale, una nuova San Lorenzo pullulante di locali da aperitivo, pub, ristoranti etnici e kebabbari che spuntano ad ogni angolo. E noi siamo a caccia degli ultimi sfizi stagionali a base di gelato.
La prima tappa in via Pesaro, indicata da un cartello all’imbocco della strada, è poco distante dal fulcro della movida di quartiere: “Gelato artigianale Gelateria del Pigneto”. La gelateria risulta del tutto anonima al passaggio, riconoscibile solamente da una stilizzata sagoma a forma di cono in cartone. All’interno, ambiente accogliente e colorato con le vaschette in bella vista, arricchito da simpatici quadretti e tazze in ceramica incastonate nelle pareti; il servizio preparato vi fa sentire come a casa. L’occhio e la gola vengono catturati dalle tondeggianti brioche col “tuppo” in mostra sul bancone e dopo aver appurato (con molto piacere) che la proprietaria siciliana le realizza con il burro, basta poco per trasformarne una in un goloso contenitore, ripieno di gelato al pistacchio, ricotta, cioccolato fondente e panna. Verdetto istantaneo: panna montata e brioche da record, anche la “prova pistacchio” è superata, ma tutti i gusti sono caratterizzati da un sapore tenue e delicato che penalizza a mio modo sia ricotta che cioccolato. Tutt’altra storia per quanto riguarda l’ottima nocciola, lo zenzero (notevole!) la cannella, lo zabaione (un po’ forte il sentore alcolico) ed il cioccolato al peperoncino per i più temerari (veramente piccante). Divertenti al palato i singolari gusti “viola, gelsomino e rosa”, soprattutto se abbinati ai sorbetti realizzati con sola frutta di stagione (provate il melone o la pera e non rimarrete delusi). Per superare qualsiasi soglia di lussuria c’è anche la speciale coppa “Volemmose Bbene” (delizioso gelato all’anice affogato con caffè espresso e cosparso di panna) che io non mi sono fatto mancare, avendo anche l’ardire di arricchirla con un discreto gusto “crema” ed una dimenticabile “stracciatella”.
Il tour gelataio del quartiere però non termina qui. Basta uscire dalla via, imboccando la frenetica Prenestina, per essere rapiti da un’insegna luminosa: “Gelateria Il Capriccio di Carla”. Posizione ed estetica potrebbero trarre in inganno, ma entrati nel piccolo laboratorio di Carla D’Ambrosio troverete solo certezze per il vostro palato. L’attività è tutta in famiglia, basata su uno scrupoloso utilizzo di ottima materia prima ed ingredienti genuini: nessun grasso idrogenato, frutta fresca stagionale senza derivati del latte, solo aromi naturali e prodotti di prima scelta nelle creme (pistacchio di Bronte, Nocciola Tonda Gentile I.G.P., cioccolato fondente Valrhona). Grande cura anche sul resto dell’offerta, partendo dalle crêpes (niente preparati, ma tutto fatto in casa per Carla!) fino all’ottimo tiramisù, i semifreddi, il frozen yogurt e le fresche granite per farcire le brioche (acquistate da una pasticceria siciliana di fiducia). Inevitabile da parte mia l’immediato confronto con i gusti della precedente gelateria, che vede Carla vincitrice assoluta su tutta la gamma al di fuori dello “zenzero”. Cioccolato, pistacchio, nocciola e yogurt sono tra i più buoni mangiati di recente con un ottima consistenza nella mantecatura. Si va alla grande anche sul versante frutta (“cocco” e “sottobosco” in primis) e sui gusti più originali come il “Biscotto”, il “Rocher” ed un memorabile “Ricotta e Pera”. Carla si scusa per la metà del bancone fuori uso che ha dimezzato la varietà dei gusti disponibili (mi sono perso un promettente “rapa rossa” e altre declinazioni del cioccolato), ma si fa ampiamente perdonare accendendo la piastra per le crêpes e regalandomi la possibilità di comporre una versione espressa, ripiena di nutella e sormontata da gelato alla banana e panna: pura goduria glicemica! Apertura continua, 11:00 – 24:00 (a volte fino alle 2:00 nel week end) a prova di qualsiasi “capriccio” notturno.
Il Pigneto si rivela dunque ottimo approdo non solo estivo per i golosi in cerca di refrigerio per il palato dopo un tour gastronomico che non potrà prescindere da una proposta “salata” in zona. Stay Tuned! 😉