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1 Febbraio 2011 Aggiornato il 14 Aprile 2012 alle ore 18:36

Identità Golose 2011. Giornata numero Tre tutto in diretta

H. 12 di nuovo in sala grande per sentire la lezione di uno dei giovani più interessanti Pier Bussetti del Castello di Govone... Partono delle slide
Identità Golose 2011. Giornata numero Tre tutto in diretta

H. 12 di nuovo in sala grande per sentire la lezione di uno dei giovani più interessanti Pier Bussetti del Castello di Govone… Partono delle slide elegantissime, tradizione o innovazione? Siamo sempre li, la ricerca del superamento verso il nuovo.
I piatti presentati sono due
Un Antipasto, che è ancora un work in progress, si parte dal peperone ripieno un grande classico langarolo, che diviene uno spunto per volare alto, il peperone diventa una pellicola impercettibile piena di sapori concentrati, il ripieno è un classico tonno alla piemontese. Guarnito con una puré di peperoni, emulsione di olive taggiasche e acqua di prezzemolo e foglie di rucola e pepe nero di sarawack. Il Dessert, tajarin di mela verde su una base di peperone, puré di ribes nero per l’acidità e menta fresca a rinfrescare. La semplicità e l’efficacia.

Ora aspettiamo Tonino Cannavacciulo, il titolo è fusione nord e sud… Praticamente la storia di questo gigante buono che dalla costiera arriva alle brume piemontesi. Due piatti: la carne cruda, un classico piemontese rivisto. Un cubo essenziale di carne piemontese, tenera e chiara, a condire il meridione e il mare: acqua di ostriche, cipolla di Tropea e caviale. Un boccone essenziale, pulito e intenso… Come dice lui, buono! A seguire risotto alla salsiccia di bra e riccio di mare, il risotto è classico quasi rigoroso, giallo allo zafferano tirato col brodo, finito con polpettine di salsiccia di Bra e i ricci, una sfida tra iodio e humus. Quello che ci colpisce è una cucina elegante, senza gesti di troppo, centrata sui sapori e sui prodotti interpretati con grazia e delicatezza! Grande Tonino…

(Alessandro Bocchetti & Vincenzo Pagano)

Si chiude con l’ora dei cavalieri. Il piatto dell’Unione, quindici spaghetti differenti e tutti insieme unici. Sul palco il meglio dei cuochi italiani che cucineranno un piatto che idealmente rappresenta la nuova cucina italiana. Presenta Aimo per un simbolico passaggio tra la storia ancora viva e il presente in movimento. Fa impressione vedere tanti chef, tante storie, tanta cucina sul palco e non può si può fare a meno di gioire per il momento felice della cucina italiana. “La cucina italiana sta sbarcando nel mondo, mentre un’altra Italia sta sbracando”… Chiudiamo con questa chiosa di Paolo Marchi e con la dichiarazione di Aimo “innovare la tradizione” la quadratura del cerchio!
Ci si vede il prossimo anno sempre su questi schermi 😉
Ciao, Vinc&Ale

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