Assaggi di vino. Oddero alla Rimessa Roscioli. Vinificatori dal Settecento
C’è poco da fare, le degustazioni organizzate alla Rimessa Roscioli sono tra le cose più interessanti di questa stagione 2010/11 romana. La ricetta è sempre quella: pochi invitati scelti, una cantina interessante per il suo rapporto con vitigno e territorio e tanto vino e chiacchiere intorno all’argomento scelto.
A questo giro toccava a Oddero. Storica cantina langarola che imbottiglia dalla seconda metà dell’Ottocento, ma vinifica e coltiva uva sin dal Settecento. Insomma quarti di nobiltà del vino piemontese. Un’azienda storica, con la caratteristica peculiare di essere spalmata su tutti i territori del Barolo. Oddero è sinonimo di Barolo e soprattutto Barolo si sono bevuti, ma non solo… presentato con entusiasmo e competenza da MariaCristina Oddero, con la sorella MariaVittoria, saldamente alla guida della cantina di La Morra.
I vini assaggiati ci hanno colpito per la riconoscibilità e lo stile artigianale, che forgia vini particolari ma non ideologici, caratterizzati da un’aderenza totale al territorio e alle tradizioni, senza rinunciare alle conquiste enologiche della modernità. In una dialettica che caratterizza un progetto forte e convincente.
1) Collaretto Langhe bianco 09. Al naso inizialmente è dominante lo Chardonnay, ma poi entra irruente il rislieng. Il frutto è vivo e croccante, pesca bianca. Bella acidità. In bocca compatto e granitico, entra sul frutto e poi si compone, vira sul dolce, ma composto e mai smaccato. Scalda per un poco di esuberanza alcoolica. Un uvaggio completamente in acciaio ancora tagliente e un po’ scombiccherato, ma si farà negli anni. 1 scatto
2) Barolo classico 06. Un barolo classico da legno grande. Naso molto tipico e lineare, il fruttato è intenso e nitido con intriganti note scure e cupe di grafite. In bocca entra aggressivo, poi si compone sul frutto. La trama tannica è fitta e un poco asciugante. Leggermente sgraziato e polveroso. 1scatto
3) Barolo Rocche di Castiglione 06. Bellissimo al naso. Il frutto è nitido e si compone in aromi tipici e balsamici. Bella freschezza, il legno è evidente ma composto e dialettico. In bocca più granitico, ancora molto giovane, la trama tannica è intensa e compulsiva. Il tannino è vigoroso ma ordinato tra naso e palato, ancora giovanissimo, ma di grande eleganza, molto integro e tradizionale. 3 scatti + secchio
4) Barolo Brunate 04. Il naso è vivo e integro, il frutto dalla maturazione millimetrica e fresca. Colpiscono le tipiche note balsamiche e i sentori fini e fioriti. In bocca molto rotondo e composto, la riconoscibile nota mentolata è irruente. Molto elegante e succoso, esile e snello. Ancora molto giovane, ma già bello. 3 scatti
5) Barolo Mondoca Bussia 01. Profumi molto tipici e intensi. Note balsamiche varietali, ma anche l’acciuga e la salamoia si insinuano al naso. In bocca il frutto è fresco e vivo, la trama tannica sottile, chiude su una nota sgraziata di salamoia che rovina un poco la festa. Al secondo passaggio esce la rosa, in bocca anche la canfora. 2 scatti
Foto: oddero.it