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16 Giugno 2011 Aggiornato il 2 Luglio 2014 alle ore 21:45

La notte degli chef targata Alfonso Signorini: Grande Fratello e cameriera fetish

Io mi chiedo, ma dove sono andati a finire i comunisti di una volta? (Alfonso Signorini, Kalispera) Serata ricca, da non perdere. Finalmente la
La notte degli chef targata Alfonso Signorini: Grande Fratello e cameriera fetish

Io mi chiedo, ma dove sono andati a finire i comunisti di una volta?
(Alfonso Signorini, Kalispera)

Serata ricca, da non perdere. Finalmente la televisione generalista (Canale 5) si accorge della grande cucina e la manda in prima serata, anche se d’estate. Mi attrezzo: toast, bibite gelate e divanone. Sembro la versione moderna del Fantozzi con la partita di calcio: ricordate canottiera, frittatone di cipolle, birra e…

Me tocca anche beccarmi prima Paperissima, ma non mi perderei per nulla al mondo lo spettacolo di Signorini alle prese con Pierangelini, Gennarino e il Pop Oldani. Chissà che spasso. Si inizia sulle note della Carmen e la presentazione dei nove cuochi in gara. Solo due donne! Si comincia male…

Ecco arriva lui il Signorini, vestito come un maître moderno, smoking nero senza cravatta. Si attacca subito con la solita retorica: il cibo è mamma, profumo e tetta. Un poco mandolino e pummarola. Poi gli chef, belli come il sole: l’Oldani, bello e possibile, o’ ‘uaglione Gennarino Esposito e il professore Fulvio Pierangelini con un inspiegabile golfetto al collo per farci capire da subito che è un cuoco borghese e colto. Si chiude con l’immancabile pletora di Vip inutili. In questo caso nel ruolo degli assistenti.

Boh, non si esce dal solito schema: un po’ Prova del cuoco, molto Ballando sotto le stelle. Intanto scopriamo chicche da messer Signorini, le acciughe si sfilacciano? Mah!  Entra anche la Canalis, come esempio vivente di quelle donne che non mangiano, ma che se ti onorano di un’uscita dovrai osservarle mangiare insalata scondita.

Una cosa ci è subito chiara, in tivvù gli scief debbono essere bruschi e sever con gli apprendisti che devono esserlo con gli sguatteri famosi, e cosa vuol dire quel comò che Oldani ripete in continuazione? La chicca è la giuria: il cuoco catodico Alessandro Borghese con tanto di cappello, la sciura gastroscrittrice Camilla Baresani con sciarpa molto Milano da bere e il direttore della Triennale di Milano in Armani d’ordinanza.

Le ricette: Oldani, insalata di spaghetti con caviale d’O. Gennarino, risotto con fichi secchi del Cilento e baccalà. Pierangelini con classicissimi fusilli con burrata, cicoria e acciughe.. Le ricette sono semplici e molto in stile. Le riprese fanno male, una grande confusione di gente che si affanna e che fa cose. La cosa importante è che in tv non si può stare con le mani in mano. Gesti nevrotici e inutili, come le chiacchere in ordine sparso. Non si capisce nulla.

Inizio a rimpiangere la Clerici, non pensavo fosse possibile. Si succedono chicche di comicità involontaria e filmatini che vorrebbero essere in stile Full Metal Jacket, e invece riescono solo ad essere versione Monnezza. Intanto stanno per finire le prime ricette ed anche la mia voglia di continuare a guardare.

Ma perché in Italia non si riesce a raccontare la cucina televisivamente? Questi spettacoli riescono a farci rimpiangere Hell’s Kitchen! Solo la prospettiva di vedere all’opera la giuria mi tiene alla tv.

No, i piatti neri quadrati no! li usa Pierangelini per il fusillo alla burrata e fanno tanto Coin casa! Ora tocca ai camerieri, che vengono presentati da signorini come famosi, ma denuncio la mia ignoranza: non li conosco! Non posso fare a meno di notare il completino fetish da camerierina, degno di Andrew Blake.

È il momento, la giuria assaggia: vedere Borghese mangiare con il cappello mi ricorda i signori nella Prinz verde di quando eravamo piccoli. Qualcuno dovrebbe ricordare a Rampello che la camicia bianca abbottonata fino al collo senza cravatta non si usa dagli anni Ottanta. La Baresani è impeccabile come al solito. Molte smorfie assaggi e infine il giudizio. Siamo dalle parti delle Nomination del Grande Fratello, ma con meno pathos ed è tutto dire.

Infine una buona notizia, vince Gennarino. Lo sapevo già quando sono iniziati i titoli. Me sa che me so rotto, vado a mangiare e spengo e dopo tutta questa cucina d’autore me cucino una amatriciana. Per oggi è abbastanza!

Ps chiudo appena in tempo per evitarmi il momento sociale di signorini, in stile intervista a Ruby, chissà se uscirà la lacrimuccia, me lo direte voi lettori.

 

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