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Vino
22 Giugno 2011 Aggiornato il 6 Aprile 2019 alle ore 20:24

Lo sapete che il Rossese di Dolceacqua è il vino del futuro?

Vi ricordate delle previsioni di Black Mamba per il 2011? Dopo inutili solleciti via email la nostra illustre collaboratrice ci ha trasmesso un tremendo
Lo sapete che il Rossese di Dolceacqua è il vino del futuro?

Vi ricordate delle previsioni di Black Mamba per il 2011? Dopo inutili solleciti via email la nostra illustre collaboratrice ci ha trasmesso un tremendo ultimatum: se l’assaggio di Rossese non uscirà entro la fine di giugno darò le dimissioni dopo avervi tagliato a fettine! La scattante redazione si è preparata alla partenza come Bolt e Lemaitre: siamo riusciti a scongiurare la minaccia e a verificare le previsioni.

Il Rossese è una varietà a bacca rossa tipica del Ponente Ligure che trova la sua zona di elezione in Val Nervia, intorno al paese di Dolceacqua. Il paesaggio è affascinante, sospeso tra mare e terra con i piccoli appezzamenti che si rincorrono senza soluzione di continuità.

Il Rossese e tutta la produzione enologica del Ponente stanno vivendo un momento magico. Giovani produttori interpretano le tradizioni senza timore di innovare e riescono a evitare (quasi sempre) le standardizzazioni più diffuse. Il Rossese, e in particolare quello di Dolceacqua, è la dimostrazione più bella della possibilità di far emergere qualità antiche senza bisogno di semplicistiche concessioni alle mode (bonus!).

Le caratteristiche varietali ricordano quelle del Pinot nero: colore chiaro, gusto pulito (ma non è un celebre malt) senza avere rapporti di parentela a livello genetico ma solo culturale. Squilla il cellulare, è Black Mamba che intima di smetterla coi preliminari e passare agli assaggi. Eccoli.

Rossese di Dolceacqua Doc

 

Terre Bianche 2010, un rosso squillante e vivace, non molto intenso ma bello a vedersi. Al naso è vinoso con piccoli frutti in bella evidenza. L’assaggio conferma le impressioni di levità e fragranza, lineare nella sua affascinante semplicità.

Maccario-Dringenberg 2010, la nuova uscita conferma quanto di buono avevamo gustato negli ultimi anni. Un colore abbastanza intenso sempre brillante, il naso è quasi speziato con una nota di affumicato che lo rende rusticamente simpatico. in bocca conferma una bella intensità molto ben definita e aggraziata e affascinante.

Ka Mancinè Beragna 2010: si presenta con un colore che abbiamo definito (in mancanza di meglio) “cupo e scarico” per indicare la massima concentrazione di un vino così giovane. Ricchezze che si ritrovano al naso e all’assaggio che risultano un po’ appesantiti pur confermando la tipica fragranza.

Ka Mancinè Galeae 2010: ci è piaciuto di più del precedente, ha maggiore intensità e precisione nella definizione dei caratteri fragranti e brillanti. Una bellissima espressione di carattere equilibrio piacevolezza.

Tenuta Anfosso 2009: un assaggio in anteprima, il vino non è ancora uscito e ci è piaciuto anche per alcune note rustiche sicuramente dovute alla giovinezza. Lo stile è diverso dai precedenti, più arcigno e irruente, meno brillante dei precedenti. Molto ben definito e disteso il frutto con una bella fresca acidità.

Tenuta Anfosso Luvaira 2009: un’altra anteprima, in questo caso però la gioventù esalta le note dure e aspre di questa selezione che è al momento poco espressiva.

Tenuta Anfosso Poggio ai Pini superiore 2008: un anno in più e una gradazione più elevata qualificano il Rossese come superiore, questo è un bell’esempio della categoria che però risulta meno accattivante e piacevole. Il vino conferma lo stile molto tradizionale della casa che gioca sui toni più cupi del vitigno che, il passaggio in legno conserva integri e ben definiti il frutto e l’acidità.

Terre dei Doria superiore 2008: il Rossese non veste bene lo stile internazionale e il legno conciato della barrique. Questo è l’unico vino che si smarca dall’interpretazione sul frutto del vitigno e non ci è piaciuto.

 

Rossese Riviera Ligure di Ponente Doc

 

Durin 2010: in questa sessione era l’unico proveniente dalla zona allargata, l’azienda è nota soprattutto per i bianchi e questo Rossese è più esile degli altri. Ben definito, ematico, acido al punto giusto ma con un frutto meno definito.

In definitiva un assaggio molto interessante che conferma le intuizioni di Black Mamba (questa è una captatio benevolentiae) e il valore di una denominazione storica che emerge per la bella personalità dei suoi vini senza cedere a tentazioni modaiole o soccombere sotto il peso della tradizione. Nota di merito: il livello medio dei prezzi che rende questi vini molto interessanti anche se difficili da reperire a causa della produzione limitatissima.

I risultati:

4 scatti: Maccario-Dringenberg Rossese di Dolceacqua Doc 2010 € 13,80

3 scatti: Anfosso Rossese di Dolceacqua Doc 2009 e Ka Mancinè Galeae Rossese di Dolceacqua Doc 2010 € 15,90

2 scatti: Ka Mancinè Beragna Rossese di Dolceacqua Doc 2010 € 13,80, Terre Bianche Rossese di Dolceacqua doc 2010 € 14,88 e Tenuta Anfosso Poggio ai Pini Rossese di Dolceacqua superiore Doc 2008

1 scatto: Durin Rossese Riviera Ligure di Ponente doc 2010 € 13,80 e Tenuta Anfosso Luvaira Rossese di Dolceacqua Doc 2009 € 15,90

0 scatti: Terre dei Doria Rossese di Dolceacqua

La scheda tecnica della degustazione
Data e luogo: giovedì 16 giugno 2011, Trimani il wine bar a Roma
La commissione: Cristiana Lauro, Alessandro Bocchetti, Jovica Todorovic, Paolo Trimani

Argomenti:
assaggi di vino
scatti di gusto
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