Il meglio della settimana. Cosa mangiare ora che è estate
Prosciutto e melone, senza dubbio. Fresco e corroborante con un abbinamento scontato che potrebbe far storcere il naso a molti gastrofighetti. E invece sarebbe stato sufficiente transitare in uno dei locali più à la page della Capitale, Settembrini, per assistere a una nuova performance del Paninaro per definizione, Alessandro Frassica aka ‘Ino, e scoprire l’antipasto da trattoria riabilitato in versione gourmet. Quindi potete stare tranquilli che farete la vostra porca (nel senso che potete mangiarne a badilate) figura con gli amici.
Gelato, gelato. Il grido delle masse accalorate segue l’andamento del termometro e con le previsioni di caldo africano e di code sulle autostrade diventa indispensabile aggiornare la road map del cono e della coppetta. Aggiunge un nuovo tassello alle oasi di Roma Alberto Rinaudo che ha ritrovato il gelato che cola e consola da Mo’S.
All’opposto, invece, l’esortazione a non seguire il pessimo esempio di chi intende protestare contro i regolamenti a difesa di specie protette e pensa di mettere in scena un banchetto con carne di orso. Scatti ritiene che la bravura di uno chef sia quella di evitare ciò che è vietato per rispetto delle specie protette, dei clienti e del suo lavoro. Ritorna quanto mai attuale l’esortazione “Fatti pescare dalla parte giusta, scegli la legalità” riferita al rispetto del Regolamento Mediterraneo per la protezione delle specie ittiche in pericolo.
La Strana Coppia pensa ai gastrofighetti sparsi lungo i litorali italiani e soprattutto ai più giovani impegnati in spaghettate notturne e bagni al chiaro di luna. Cosa vi manca per un perfetto happening notturno? Ma una cacio e pepe, è evidente, in versione con pomodoro per quella spinta di fresco indispensabile. Piace anche a Puntarella Rossa che sulla cacio e pepe intervista Sergio Maria Teutonico pronto a bacchettare la versione di Allan Bay.
E per bere? Supercalabrian’s nell’ironica definizione di Pinuccio Alia intervistato da Stefania Monaco. Vini di Calabria, dunque, di una regione che “non ha immagine, il vino è un oggetto fashion, conseguenziale al territorio che rappresenta” ma che ne produce di ottimi. Forse sarebbe il caso di dismettere per un attimo le griffe e provare le 5 cantine suggerite.
E il marziano? Si è consolato molto bene con la tavola di Dino de Bellis, oste in via della Giustiniana, che sta evolvendo la sua cucina nel senso di una riscoperta della tradizione riletta con le regole dei moderni bistrot parigini. Roma ha così in questo campionato un trio d’attacco sempre più appuntito con Arcangelo Dandini, Dino de Bellis e Luigi Nastri. Mangiare da loro in estate vi offrirà sempre nuove sorprese come l’Alici-burger appena messo in carta. Buon inizio di vacanze a tutti (ricordando anche l’appuntamento delle Cene a 4 Mani con Gino Sorbillo in trasferta all’Aquila da Marzia Buzzanca)!