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1 Febbraio 2012 Aggiornato il 3 Febbraio 2012 alle ore 11:10

Un marziano a Roma/58 Polenta vs freddo e neve. Da Cesare al Casaletto!

Meteo. Allerta neve. Il display del telefonino è illuminato dal messaggio verde di Qwerty atterrito dalle basse temperature, lui che conosce la
Un marziano a Roma/58 Polenta vs freddo e neve. Da Cesare al Casaletto!

Meteo. Allerta neve. Il display del telefonino è illuminato dal messaggio verde di Qwerty atterrito dalle basse temperature, lui che conosce la “temperatura ideale per vivere alla grande” (traduzione precisa del suo barometro da polso). Vuole andare a mangiare, come ogni settimana che il cielo ha mandato in terra. Non so voi, ma in questi giorni della merla le basse temperature richiedono un contributo mangereccio contro il freddo pungente da neve. C’è chi trova riparo in minestre bollenti o tazze di cioccolata calda, ma le mie origini venete da parte di nonna si impongono chiedendo un piatto di polenta fumante.

Dove mangiare una buona polenta che si rispetti nella capitale in compagnia dell’ospite verde? Non ho dubbi, si va Da Cesare al Casaletto. In questa osteria ingentilita nelle forme, i piatti romani sfilano sempre con classe mantenendo quei sapori centrati che tanto amiamo. Tra i numerosi fuori carta proposti quotidianamente dal patron Leonardo, la polenta preparata con mais Otto File troneggia goduriosa accompagnata dal suo sugo di salsicce e spuntature. La qualità del mais dona una consistenza unica alla grana del piatto, che si presenta in porzione da grandi soddisfazioni per l’appetito invernale. In bocca la polenta accarezza il palato valorizzando il condimento leggermente piccante e dalla giusta tiratura, al tempo stesso facendo apprezzare la qualità indiscussa della farina antica. Un sugo intenso e saporito, ma esente da grassezze invadenti, che si rinvigorisce con la callosità affascinante della spuntatura e con una spolverata frugale di parmigiano. Mangiarla lentamente in queste fredde giornate invernali, è meglio di una medicina che riscalda preziosamente pancia e cuore.

Ordinatela senza timore godendovela a pieno, e se siete fortunati potreste trovare anche le succulente animelle panate nella stessa farina di mais e poi fritte. Un boccone tra dolce e salato, croccante esternamente, che esplode in bocca con il cuore fondente dell’animella. Non fatevi scappare questo fritto asciutto e profumato che valorizza un gran prodotto della tradizione romana. Buoni giorni della merla e buona polenta a tutti (compreso Qwerty che ha fatto una scorta di mais)!

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