Una settimana da sogno tra la squadra della pizza e Anna Falchi
Un’altra settimana bollente. All’inconsolabile popolo delle vacanze ancora lontane abbiamo provato a dare qualche suggerimento.
Involtini di melanzane in accoppiata con slow burn per ‘attenzionare’ (già che ci siamo) il lato B nell’appuntamento settimanale con il Pilates; un buon piatto di pesto, nella nuova rubrica Post-eat, anguria declinata in dolce come Ciro Pepe comanda, anticuchos peruviani per la grigliata esotica, l’inevitabile Grom o incollati alla tv ad assistere alle intemperanze di Gordon Ramsay mentre decide qual è il ritorante tipico più buono.
Al ristorante l’estate è più bella. Persino in pausa pranzo quando i lavoratori accaldati cercano un refrigerio che non c’è (chiacchiere da rotocalco a parte). Emanuele Bonati ha provato Gustò, nuovo indirizzo eco-buono a Milano. A Quarto (NA) Dora Sorrentino ha trascorso attimi di felicità da Marianna Vitale, nuova stella nel firmamento Michelin e a Roma Tenente Drogo si schermisce da un piccolo conflitto d’interesse.
Per chi va a New York 300 ristoranti hanno aderito alla NY Restaurant Week, menu a prezzo fisso e qualche new entry a buon mercato da provare. In un brigantino al largo del mare di Civitavecchia lo chef salutista Alessandro Cerciello è pronto a salpare con una piccola comunità di bambini con disturbi metabolici ai quali insegnare la più difficile delle abilità: essere felici a tavola.
Parentesi fast food, così, tanto per farsi un po’ di male con la scusa del parmigiano sull’hamburger. E intanto una riflessione rimbalzata dalla platea dei lettori rinsalda una certezza: quella sull’insostituibilità dei siti specializzati in questioni di cibo.
Vini in saldo mentre Maurizio Valeriani dà ottimi voti ad un’etichetta biodinamica slovena e Adriano Desideri degusta la madre di tutte le IPA. Quanto ai pub crawl, lasciamoli alla cronaca nera e ai locali che hanno la leggerezza di aderire.
Non passa settimana senza pizza: quella che ha fatto arrabbiare il sindaco De Magistris (con le blatte nel titolo-metafora di Le Point) , da dream team e quando premia gli stranieri che oltre alla pizza sanno fare anche squadra.