300 Stelle Michelin. Cosa faresti per essere alla festa di Alain Ducasse
Oggi ricorrono i 25 anni del Louis XV, il ristorante che Alain Ducasse apre nel 1987 e che avvia la costruzione di un impero della alta gastronomia con numeri incredibili. E’ prevista una festa che durerà fino al 18 novembre e che vedrà arrivare a Montecarlo 240 chef con 300 stelle Michelin complessive solo 7 in meno di quante ne conta l’Italia nel 2013. Una cifra da confronto Pil di una nazione – valore della Apple. Una festa che, sottolinea Enzo Vizzari sull’Espresso di questa settimana, servirà a condividere “il piacere della celebrazione dei 100 migliori prodotti del Mediterraneo” cucinati da 10 degli invitati allo Sporting di Montecarlo trasformato nel Grand Marché de la Méditerranée per l’occasione.
Ci saranno anche gli Italiani rappresentati da una pattuglia di 17 chef con Alajmo, Beck, Pierangelini, Scabin, Romito, Uliassi e Vissani e quanti hanno lavorato o lavorano con Ducasse, da Omar Agostini a Bottura, Berton, Cracco, Esposito, Oldani.
Mentre colgo qualche pillola (meglio un buon rombo senza genio che un mediocre rombo nelle mani di un “genio”; uno sgombro può essere meglio di un rombo; la cucina del futuro dovrà essere glocal, cioè l’antitesi della globalizzazione;) apprendo che Alain Ducasse
- Non sopporta le continue sfide tipo bistronomia vs alta cucina, Francia vs Spagna, tradizione vs innovazione
- Non ritiene esportabile, per quanto ottima, la cucina nordica tanto in voga
- Considera l’ondata spagnola come la migliore strada di divulgazione di nuove tecniche che necessitano di sentimento
- Ritiene il Sud America una miniera inesplorata di prodotti della terra
- Assicura che la haute cuisine vivrà sempre grazie al pubblico che apprezza i valori di qualità assoluta.
E dopo aver scorso il quadro dei bilancio della Alain Ducasse Enterprise (72 milioni di € di fatturato, 1800 dipendenti, 22 ristoranti ai 4 angoli del mondo, 3 hotel) e aver apprezzato il suo essere temerario per aver firmato l’impegno a portare l’Hotel de Paris a 3 stelle Michelin in 4 anni pena licenziamento (ed esserci riuscito), penso che sarà difficile per qualcuno vedere 300 stelle Michelin tutte insieme in qualsiasi altra parte del mondo. Cose da Montecarlo, cose da Alain Ducasse.
Unicamente su invito, recita la pagina del sito dedicato dove trovate anche tutti gli chef che prendono parte in una lunghissima galleria fotografica, e voi – confessatelo – fareste anche i pinguini pur di partecipare alla cena di sabato sera.
[Link: L’Espresso. Immagine: Martin Kreuzer]