Napoli Mia. Azzurra, elogio del pesce povero in un menu ricco
Azzurra, ovvero una cena tematica, tra tradizione memoria e creatività dedicata al pesce che “fu” povero in una città che “fu” ricca. Non si riesce a prescindere da sentimenti molteplici, in un momento così faticoso e simbolico di Napoli. Un “Monday bloody Monday” per la città. Una giornata iniziata male con il crollo di un’ala di palazzo importante in un quartiere centrale e ricco (distante solo poche centinaia di metri dal ristorante Napoli Mia dove si è tenuta la cena) e finita peggio con il rogo che ha visto andare in fumo Città della Scienza, indebitato eppure eccellente polo museale ed espositivo.
A Napoli sembra che le cose non abbiano mai una sola faccia. Quella che vi rimandiamo con le immagini dei bei piatti di Antonella Rossi, è bella e solare, di persone appassionate del proprio lavoro e della cultura del proprio territorio, attente alla cura ed alla sostenibilità, civili anche nella scelta di un menu.
Un menu sconosciuto sino alla cena, perché incentrato sul pescato del momento, senza forzature, senza alambicchi, immediato e vivo. Ricco, direi.
- Eccoci dunque iniziare con il sempre “verde” Cuppetiello di alicette e zeppoline di alga.
- Va senza dire: fritto
- Un eccellente “Trio” alla fantasia della Chef
- Cubetto di tonno crudo su insalatina di “puntarelle”
- Palamita steccata e cotta tra due foglie di limone (di giardino, appena staccate, trionfo di profumi)
- Una meravigliosa zuppetta di catalogna con patate a cui sono state aggiunte (fuori dal fuoco, cotte solo dal calore delle verdure) delle alicette
- Mezzi paccheri di Gragnano con un ragout di pesce azzurro misto (palamita, spatola, stella) spadellati con dei pungenti agretti selvatici e insaporiti con la colatura di alici di Cetara
- Turbantino di pesce bandiera (sciabola) farcito con provola e ripassato in salsa rossa con capperi e pinoli
La Chef è eccellente maestra pasticcera. Baci di dama ricoperti di fine “granella” di cocco ad accompagnare un bicchierino di spuma d’arancio e, per finire, un parfait alle mandorle su salsa di doppio cioccolato.
Vini della Cantina Astroni. Vigne e cantine ai bordi del cratere nell’omonima splendida riserva degli Astroni. Vini “vulcanici”, netti nel carattere e intriganti nei profumi.