Vini Naturali. 15 Cannonau di Giovanni Montisci e un maialino sardo
Occasione da non perdere: un pranzo a casa del produttore di vino Cannonau Giovanni Montisci a Mamoiada (Nuoro), con una verticale storica di tutti i vini aziendali. La sua Riserva 2010 è stata per noi di Scatti di Gusto il migliore vino naturale tra Vinitaly e Vini Veri 2013. Un fantastico 94/100 che eravamo curiosi di verificare insieme alla cucina di Roberto Petza, chef stellato del ristorante S’Apposentu a Siddi (Cagliari).
Si parte, sotto il sole, con la bellissima visita della vigna più che cinquantenaria, destinata dal 2010 alla Riserva Franzisca (in passato veniva utilizzata insieme alla vigna giovane per la produzione dei due vini della gamma). Quindi visitiamo la cantina e ci avventuriamo in una memorabile verticale, di cui vi forniamo le nostre impressioni organolettiche. Cominciamo in sequenza gli assaggi compresi i campioni di botte:
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu 2012: vino di prospettiva, con toni selvaggi ed animali, profondo, complesso, con grande acidità e finale di frutta secca e tamarindo. Contratto e leggermente alcolico. 84/100
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Riserva Franzisca 2012: succoso e balsamico, fresco ed elegante. Chiude con note di genziana e di arancia sanguinella. 89/100 (ma il punteggio potrebbe salire con l’evoluzione)
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Riserva Franzisca 2011: ancora contratto e chiuso. Acido e stretto a centro bocca, ma di grande materia. Il tannino appare leggermente ruvido. 82/100
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu Riserva 2010: molto elegante questa versione della Riserva Barrosu, con note minerali e fumé e sentori di frutta secca, radici e sottobosco e finale di arancia sanguinella e macchia mediterranea. Strutturato, lungo , avvolgente e di grandissima e piacevolissima beva. 94/100 e tanti anni davanti a sé.
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Riserva Franzisca 2010: il naso è tutto su note di frutti rossi, arancia e tamarindo. Alla gustativa è pieno, ricco e persistente. Chiude con ricordi di tamarindo e liquirizia. 90/100 e grande capacità di evoluzione.
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu 2009 : leggermente alcolico e stretto a centro bocca. Il frutto è un po’ maturo, ma il finale di macchia mediterranea è piacevole e la materia è buona. 80/100
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Riserva Franzisca 2009: ricco, complesso, elegante. Note di fragola e ciliegia si sposano con una chiusura di arancia sanguinella e buccia di pesca. 87/10
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu 2008: il tannino è ancora molto presente in questo Cannonau dai toni selvaggi, che rimane chiuso. Strutturato e persistente. E’ da aspettare. 84/100
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Riserva Franzisca 2008: grande prova della riserva Franzisca 2008, che vede toni minerali unirsi a note di buccia di pesca, agrume e frutta secca. Elegante, complesso e di grande prospettiva. 91/10
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu Riserva 2007: balsamico e agrumato, succoso e persistente. Grande materia per un vino avvolgente e suadente. 88/100
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu 2006: profondo, ampio con sentori che spaziano dal minerale all’arancia, dalla china a toni affumicato. La beva è ricca e piacevolissima. 92/100
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu Riserva 2006: grafite, frutta secca e mineralità caratterizzano l’olfatto di questo vino elegante e potente, che lascia ricordi balsamici e di macchia mediterranea. 90/100
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu 2005: all’apertura della bottiglia si avvertono, un po’ invasive, le note di barrique, utilizzate in vinificazione. Il vino, lasciato nel bicchiere, migliora progressivamente e fa la sua bella figura durante il pranzo, lasciando ricordi balsamici e speziati. 86/100
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu 2004: eleganza è la parola d’ordine di questo Cannonau, pieno, avvolgente, che chiude con ricordi di macchia mediterranea, liquirizia e sottobosco. 89/100
- Cannonau di Sardegna D.O.C. Barrosu 2003: nonostante l’annata, nessuna nota di surmaturazione arriva all’olfatto. Anzi i sentori che emrgono sono legati a frutti rossi, spezie e ricordi balsamici. Il vino è fresco, profondo e di lunga e piacevolissima beva. 89/100
Finalmente ci accomodiamo al tavolo in attesa di Roberto Petza, Giovanni ci serve ravioli con cinghiale di ottima fattura. Il tempo cambia. Arriva pioggia, vento e perfino grandine, che, purtroppo rovinerà parte delle gemme della vigna giovane. In mezzo alla bufera, arriva lo chef che cucina ottime tagliatelle alla lepre. Quindi arriva il momento del maialino che viene letteralmente spazzolato: la cottura è perfetta e la carne rimane tenera e piacevolissima.
Il gelato allo zafferano di Roberto Petza chiude la giornata insieme al Moscato di Giovanni Montisci. L’abbinamento è azzardato, ma molto convincente. Chiudiamo con un brindisi di lunga vita a Giovanni Montisci ed al suo Cannonau, tra i migliori vini naturali della nostra Penisola.
[Immagini: Alessandro Pintus]