Food Porn. Se sei un paparazzo del piatto forse hai un problema psicologico
Paparazzo del piatto. Mi sono subito innamorato di questa definizione data dal francese Le Monde a tutti coloro che compulsivamente postano foto di piatti sulle bacheche di Facebook, Pinterest, Instagram o twittano a ripetizione chiocciolando l’universo mondo. Sappiatelo che voi, praticanti del food porn spinto potreste essere vittima di un disagio alimentare. Perché se postate cibo in continuazione state sicuri che lo mangiate anche e quindi siete più propensi, diciamo così, a ingrassare.
La convinzione è frutto dello studio di Valerie Taylor, capo del servizio di psichiatria del Women’s College Hospital dell’università di Toronto. Una truppa di fooders, fan dei ristoranti, foodblogger e appassionati fulminati dalle cose buone è lì pronta a riversare immagini facendo anche incavolare qualche chef che ha vietato le fotografie in nome della tranquillità degli altri commensali “normali” (e della qualità dei propri piatti che non sempre è restituita al meglio).
“Ho dei pazienti per i quali il cibo è diventato un problema ed è difficile uscire e parlare di altre cose oltre quello che mangiano, quando mangiano o del momento in cui si sederanno nuovamente a tavola”, ha spiegato Valerie Taylor al summit canadese sull’obesità. Quando la passione si trasforma in ossessione? Quando il cibo diventa elemento centrale delle foto e tutto il resto, luogo e commensali, spariscono dalla scena.
Rassicuratevi, invece, se state pubblicando un piatto particolarmente bello o buono o volete far sapere che siete riusciti a prendere possesso di un tavolo nel ristorante di cui tutto il mondo parla.
E sappiate comunque che c’è chi fa peggio che fotografare a mitragliatrice. La nuova frontiera dell’ossessione per il food porn non è fare fotografie sempre più hard riuscendo a eliminare tutti quegli elementi che disturbano la foto ma farsi tatuare il cibo.
Mamma ti amo era un tatuaggio molto popolare. Ora sta acquistando popolarità McDonalds ti amo. E questo effettivamente potrebbe essere inquietante. E non solo perché qualcuno potrebbe pensare che esisterà qualche altro ristorante o chef da amare oltre che da fotografare, bien sûr, (seguendo 10 regole utili per i principianti del food porn).
Voi, intanto, iniziate a guardare il rullino fotografico del vostro smartphone o tablet e dichiarate a voi stessi quante foto NON di cibo avete archiviato. L’autoanalisi vi aiuterà la prossima volta che avrete problemi di luce con quel piatto che, no non è possibile non far vedere ai propri follower.
[Credit: Huffington Post, Le Monde. Immagine: Shutterstock]