Enoteca Leone. L’SP68 di Arianna Occhipinti per un pranzo a ottimo prezzo
Mi sono fidato di Stefano, utente del forum del Gambero Rosso, che mi ha consigliato l’Enoteca Leone, insegna di Gazzaniga (Bergamo) dopo un veloce incontro per scambi di bottiglie di champagne riservatemi dopo un viaggio nell’omonima regione.
Mi dice: “Mangi degnamente, bevi bene e spendi il giusto all’Enoteca Leone ma prima informati su cosa possono proporti a pranzo”. Chiamo e mi viene detto mestamente che l’offerta per la colazione di lavoro è piuttosto contenuta, non avendo intenzione di fare un degustazione infinito, vuoi per il caldo, vuoi per le tasche svuotate dalle bollicine francesi. Accetto di buon grado.
Il locale si trova in pieno centro, lasciamo l’auto nell’unico posto all’ombra a circa 500 metri dall’enoteca, in un’altra piazzetta del paese. La giornata è piuttosto calda, chiediamo qualche indicazione perché avevamo perso di vista il numero 10 di piazza XXV Aprile.
Veniamo fatti accomodare dalla gentile responsabile, troviamo apparecchiato un comodo tavolo in legno. La sala è piuttosto contenuta, con il suo bancone da bar e una ventina di coperti in tutto.
Notiamo una lavagnetta con i vini al calice proposti quest’oggi, varietà – quasi una ventina di etichette – e qualità, la cosa ci rende felici.
Carta piuttosto ampia, con una buona selezione di vini naturali tra i tradizionali/convenzionali e moderni, ricarichi giusti. Scegliamo un SP68 rosso di Arianna Occhipinti annata 2010 a 16.50 euro, nonostante il bianco non mi avesse particolarmente colpito in altri lidi (a dire il vero ho faticato a terminare la bottiglia), ho deciso di dare una seconda chance e ho avuto ragione. Fresco sia per la temperatura della cantina che per un’acidità meravigliosa che ha saputo accompagnare decorosamente il nostro pasto con la sua vena naturale che lo contraddistingue. Tanto frutto e una balsamicità che uscirà prepotente con i formaggi, legandosi ad essi in modo inaspettato.
Il menu invece viene raccontato a voce: 3/4 antipasti, 2 primi, 2 secondi, 2 dolci più i taglieri di salumi e formaggi. Prezzi che scopriremo soltanto alla fine ma che non vi faranno sobbalzare sulla sedia, tutt’altro: primi a 10 euro, secondi a 11, taglieri misti a 8, dolci a 5.
Una formula del pranzo che punta tutto sulla freschezza degli ingredienti, pochi piatti ma ben fatti, alla sera invece si cambia registro, menu concordato per dare il massimo senza sprechi, contenendo i costi, quindi solo su prenotazione.
Notato il mio interesse per i vini naturali, mi è stato offerto un calice di bianco sconosciuto. Ho intuito la provenienza, poteva essere un Ageno di La Stoppa molto giovane, invece era un Dinavolino, stesso enologo de La Stoppa ma altra impronta stilistica. Fresco, mineralità supportata da acidità e freschezza, ecco un macerato che mi piace, equilibrato e per nulla stancante (alla fine ne ho acquistata una bottiglia, ecco come si fa a vendere).
Passiamo alla cucina. Io sono partito con un secondo, la pancia di maialino su crema di patate, con asparagi. Ottima consistenza e cottura della carne con la cotenna compatta e scioglievole, ben realizzata e golosa la crema.
Ravioli di magro con ragù di carne. Pasta dalla giusta consistenza e cottura, interno ricco di ricotta, e sugo ottimo confezionato con i ritagli del filetto, piatto “semplice” ma di gusto.
Strozzapreti al ragù di carne. In carta erano previsti con sugo di gamberi ma la piccola Giorgia li ha preferiti più casalinghi ed ha avuto ragione.
La scelta di un unico piatto è stata dettata dalla voglia di provare qualche referenza di insaccati e prodotti caseari, ecco quindi il nostro tagliere con assaggi per tutti i gusti. Davvero di gran gusto i salumi, morbida e dolce coppa, buono il salame nostrano (anche quello d’oca provato più tardi aveva il suo bel perché), bel equilibrata l’affumicatura dello speck d’oca e interessante il Culatello di Zibello; decisissimi e balsamici i due formaggi a pasta molle francesi (uno dei quali affinato nella cenere) e quello d’alpeggio annata ’12.
Il posto per il dolce c’è sempre, ne prendiamo uno per tipo, uno più fresco e uno più goloso.
Cheese cake con composta di fragole. Molto spumosa e fresca la parte “formaggiosa”, però troppa dolcezza nel complesso (biscotto, crema e composta), sostituirei la fragola con un frutto che dia maggiore acidità.
E via con le mousse al cioccolato – con pistacchi, biscotto e menta a decorare – che chiudono il pasto con quella nota decisa di cacao che non può mancare.
La nostra visita termina con una piacevole chiacchierata con i due soci del locale, la gentile responsabile di sala Stefania e lo chef Simone che ci hanno gentilmente offerto un calice di Barolo Chinato di Cappellano con la sua decisa speziatura e una nota di radici intrigante.
Con il caffè, delle nocciole caramellate della serie “una tira l’altra” ed infine una visita nella piccola cantinetta dalla temperatura paradisiaca, 16 meravigliosi gradi anche d’estate.
Una sosta che è andata ben al di sopra delle nostre aspettative, per ospitalità e qualità della proposta per un pranzo assolutamente soddisfacente. Punto forte del locale è la versatilità, con una cantina ben fornita, ottima offerta al calice e buona cucina, ogni momento della giornata può essere quello giusto per passare di qui. Promosso.
Enoteca Leone. Piazza XXV Aprile, 10. Gazzaniga (Bergamo). Tel. +39 035 711225