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2 Luglio 2013 Aggiornato il 4 Luglio 2013 alle ore 12:47

Osteria San Giulio per sentirsi a casa tra paniscia e panna cotta alla menta

Giungiamo nel minuscolo borgo sperduto di Badia di Dulzago, quasi dimenticato da Dio ma per fortuna non dagli uomini che ci lavorano e che, oltre
Osteria San Giulio per sentirsi a casa tra paniscia e panna cotta alla menta

Giungiamo nel minuscolo borgo sperduto di Badia di Dulzago, quasi dimenticato da Dio ma per fortuna non dagli uomini che ci lavorano e che, oltre all’Osteria San Giulio, hanno ridato vita ad una piccola bottega e ad un’azienda agricola. L’osteria l’abbiamo conosciuta grazie a una segnalazione di Armadillo, uno dei tanti blog che parlano di ristoranti. Letto e mangiato. Pochi passi sulla strada non asfaltata e giungiamo di fronte ad un’entrata delle più semplici. Siamo i primi clienti della giornata a quanto pare e veniamo fatti accomodare nella saletta più esterna con vetrate che danno sulla campagna. Tovagliato tipico da trattoria, un ritorno ai tempi che furono in un ambiente curato.

osteria-san-giulio-targa osteria-san-giulio-veranda

Scambiamo le prime battute con i responsabili di sala che ci descrivono alcune delle proposte presenti sul menu come l’antipasto Badia, piuttosto complesso. Piatti che vanno dai 7 ai 14 euro, menu dell’Oste a 30 euro, bevande escluse. La carta dei vini è praticamente a km zero, offre un numero discreto di bottiglie dal prezzo contenuto e, come avremo modo di testare, dalla qualità interessante come il Brigantino 2011 di Francesco Brigatti. Nessuna denominazione, un vino rosso che allieta con la sua semplicità, un inno alla freschezza con quelle note morbide che lo rendono succoso (e una etichetta che mi piace molto).

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Partiamo ovviamente con l’antipasto Badia sopracitato comprensivo di lardo con una piccola vena magra; insalata di pollo e sedano che detta così sembrerebbe cosa scontata e che invece ci ha spiazzati per golosità; mousse di tonno e cetrioli con la sua vena acetata sgrassante; carpaccio di carne salata con grana; chiodini sottolio; cipolline sottaceto; insalata di fagioli di spagna con cipolla e prezzemolo; profumatissima mousse di caprino con crostini; tagliere di salumi con prosciutto crudo della Val Vigezzo, il morbido “nino” (da parti del salame tagliate grossolanamente al coltello ed insaccate), salame d’asino, salame della duja (dolce e profumato) ed infine la decisa fidighina che mi riporta alla visita in Val Veddasca dove vi è la tradizione di inserire il vin brulè nell’impasto.

Per il nostro commensale Stefano – che ha voluto distinguersi dal gruppo – c’è l’insalata di carne cruda marinata alla senape. Tenera la fibra della carne e ben calibrato il condimento, per un piatto che alla fine si è mischiato tra i mille altri giunti al tavolo.

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I bicchieri piangono e passiamo ad un seconda bottiglia, ci fidiamo dell’oste, vista la sua tendenza a dispensare buone dritte, ordinando Il Tarlo 2007 Anzivino. Al naso balsamico a dir poco, tanta frutta rossa, bocca morbida, buon tannino (e pensare che altre etichette di questo produttore non mi erano piaciute, bello cambiare idea).

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Terminata l’impegnativa sequenza, uno stomaco dalla media capienza sarebbe stato già piuttosto soddisfatto grazie (o a causa) del semplice ma fragrante pane servitoci in accompagnamento. Ma non possiamo tirarci indietro di fronte a primi e secondi, così puntiamo forte su un piatto che spesso mi ha dato grandi soddisfazioni, la Paniscia Novarese. Come ben dicono qui, la ricetta di base è una anche se di casa in casa, di massaia in massaia, qualche ritocco vi è sempre. Qui siamo di fronte ad un piatto ghiotto con i sapori dell’orto che abbracciano quelli grassi di lardo e mortadella di fegato.

Notevoli anche gli agnolotti piemontesi, ripassati nel sugo degli arrosti utilizzati per confezionare il ripieno. Sfiziosi, anche gli ultimi, rimasti nella pirofila tiepidi, quasi freddi, ma buoni. Per l’amico Joe ecco lo stinco di vitello con patate e fagiolini. Nervetto dalla giusta croccantezza, buona consistenza delle carni e buon intingolo, piacevoli anche le patate.

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Non ci facciamo mancare il dolce, anche in questo caso ci vuole qualche assaggio. A partire dai classici tiramisù e mousse di cioccolato serviti, in via eccezionale ensemble, in versione mignon. Poi semifreddo al croccante, dolce e croccante – appunto – al punto giusto. La sorpresa è arrivata invece da un dolce che non avrei mai ordinato, la panna cotta alla menta. Invitante e fresca al tempo stesso, un rimando a quel latte e menta che per anni ha costituito la mia merenda preferita in estate, il dolce perfetto per la stagione. Concludiamo con caffè, liquore alla liquirizia prodotto in casa e grappa di Möt Ziflon di Brigatti, morbida ma decisa con i suoi 45° gradi che si fanno sentire.

Le battute con gli osti si sono susseguite ed il tempo è veramente volato. Onestamente ho trovato pochi professionisti con questa verve e capacità di farti sentire a casa, mai invadenti ma presenti. Simpatia innata e capacità sono un binomio vincente “da clonare”, applausi.

Osteria San Giulio. Badia di Dulzago. 28043 Bellinzago Novarese (Novara). Tel. +39 032 198101

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