Ostriche in strada e stelle Michelin. Dove mangiare a Dublino
Colorata, vivace, giovanile. Tre giorni a Dublino bastano per un gustoso assaggio delle vita cittadina. E nei giorni in cui si celebrano i festeggiamenti di Halloween, le strade si animano, più del solito, di giovani allegri e – spesso – un po’ brilli. E tra un visita al Christ Church e al Trinity College, c’è abbastanza tempo per dedicarsi una cena rilassata e rilassante in qualche ristorante.
Non sorprendetevi se rimarrete un po’ delusi dopo aver pagato un biglietto di ingresso per qualche museo che non ha capolavori da mostrare. Godetevi la città. Le sue vie, la sua pioggia, il Temple Bar con i suoi pub e i dublinesi gentili e pieni di vita.
La biblioteca del Trinity College è sicuramente tra i luoghi da vedere. E’ un posto da visitare anche soltanto per sentire l’odore dei vecchi volumi e l’impatto emozionante dei libri collezionati sugli scaffali di legno antico. L’esperienza di suonare le campane di Christ Church è divertente.
La Guinnes Storehouse, visitata da tantissimi appassionati di birra, è una delle maggiori attrazioni della città ma il biglietto d’ingresso vale soltanto per la vista dal Gravity Bar e per la pinta in “omaggio”.
Una sbirciatina ai locali stellati della città è d’obbligo. Chapter One e Patrick Guildbaud, l’unico bistellato di Dublino, sono al completo. Proviamo l’Ecrivain e Thornton’s dove assaggiamo i menu degustazione.
Sulla carta del taste menu dello stellato l’Ecrivain sono segnate 10 portate (90 €, 140 € con i vini) tra cui però contano anche l’amuse bouche e la piccola pasticceria. L’intermezzo, anche questo contato tra i piatti del menu, è un piccolo Mojito eccezionale. L’Halibut con i fagioli è cotto alla perfezione. Croccante all’esterno e non stoppaccioso. Il Foie gras accompagnato dalla brioche è esattamente come dovrebbe essere cucinato. L’abbinamento con i vini, a parte qualche nota d’eccezione come il riesling, lascia un po’ a desiderare. Il posto però è accogliente, il personale piacevole e attento e l’atmosfera calda.
Discorso inverso per il Thornton’s dove il livello delle bottiglie è molto più alto, ma il locale un po’ buio è meno accattivante. La cena, menu degustazione da cinque portate (85 € cui vanno aggiunti 60 € per i 5 abbinamenti), non ha ritmi costanti. Si passa da lunghe attese a una portata dietro l’altra. Il Pettine di mare al sentore di tartufo è perfetto. Il Foie gras alle nocciole, anche se cotto con una tecnica particolare, non rende giustizia al 100% a questo ingrediente.
Se volete pranzare gustando i prodotti e le ricette locali non potete perdervi l’appuntamento con il mercato del sabato mattina a Temple Bar. Troverete tutti i tipi di pasticci, torte, scones, zuppe. C’è anche un oyster bar dove mangiare freschissime ostriche aperte abilmente sotto i vostri occhi.
Un posto caratteristico ma non “turistico” è il Winding Stair di fronte il Queen Maeve Bridge. Dalle finestre del locale potrete ammirare il ponte e soprattutto potrete assaggiare la tipica irish breakfast con uova, salsiccia e pudding o un’ottima bistecca. Se siete su questa sponda del Liffey questo posto vale un passaggio non solo per i prezzi convenienti (3 piatti con un bicchiere di vino a 27,95 €, per gli astemi 23,95 €).
Così come – se siete patiti di cucina asiatica – approfittate del “all you can eat” con il menu cinese per studenti o fate un salto al fornitissimo supermercato pieno di gustose stranezze orientali, mentre vicino al castello c’è il francese Chez Max dove potrete scegliere le classiche cozze con un calice di champagne a 25 €.
Insomma quando andrete a Dublino non affannatevi a cercare i monumenti da visitare. Perdetevi semplicemente tra le sue vie e godetevi un po’ l’atmosfera dublinese.
[Daniele Amato]