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12 Novembre 2013 Aggiornato il 7 Aprile 2019 alle ore 12:20

Isa e Vane: design, vino e cucina tradizionale a piccolo prezzo a Milano

L’aria “casalinga”  è una bella cosa, apprezzabile. Ma come si fa a chiamare un locale Isa e Vane? No, dico non ce la farò mai a ricordarmi i nomi. Meno
Isa e Vane: design, vino e cucina tradizionale a piccolo prezzo a Milano

L’aria “casalinga”  è una bella cosa, apprezzabile. Ma come si fa a chiamare un locale Isa e Vane? No, dico non ce la farò mai a ricordarmi i nomi. Meno male che la strada la conosco, e ci si arriva comodamente. A Milano in via Perugino, lato via Cadore – zona ricca di locali ritrovi ristoranti di ogni tipo, dal Riad Yacout, un locale dalle atmosfere marocchine molto piacevoli, alle Gelaterie Milanesi, locale dai colori accesi e dal gelato discreto, a Charlie Brown, ristorante, a VasaVasa, una buona gelateria siciliana, alla trattoria pugliese La Piola, all’Elettrauto Cadore, caratteristico con aperitivo piuttosto caro, alla Salumeria del Vino, all’Enoteca di via Cadore.

Isa e Vane pavimento

Isa e Vane sorge sulle ceneri, meglio, sul pavimento di un vecchio negozio. E il motivo del pavimento, molto vintage, è stato ripreso nel bancone. Isa e Vane è aperto da pochi giorni ed è intitolato alle due titolari (non potevo rinunciare a questo vezzoso calembour…), Isa(bella), pugliese, e Vane(sa), argentina, che gestiscono da tempo anche un catering che si trova lì dietro, dall’altra parte del cortile, dal titolo (ehm) Surplace, che rifornisce anche il locale.

L’architetto ha dedicato alle bottiglie un’intera parete, ha creato un arredo vintage, con un angolo divano-di-casa-a-righe-bianche-e-rosse, sedie grigie danesi, una serie di tavolini all’interno e nel cortile che separa il locale dal laboratorio (vetrate permettono la vista all’interno, volendo), lampade industriali tedesche.

Nel laboratorio si cucina (anche, non solo) per il locale, che quindi non ha una cucina propria – e cucina piatti tutto sommato abbastanza semplici e “normali”, con un occhio di attenzione alle proposte bio-naturali e alle intolleranze, allergie (molti i piatti gluten free) , e decisamente piacevoli. Ho provato una serie delle loro proposte (il menu varia ogni giorno): nonostante l’aria di correctness, buone gustose saporite il giusto… il purè di patate viola (3,50 €), il pane, la torta paradiso (4 €), le polpettine al sugo di pomodoro speziato (10 €), gli spätzle alla zucca (8 €), creme vellutate, zuppe, minestroni (5 €), torte salate, lasagne, tortelli, carni (scaloppine di vitello agli agrumi, 12 €) pesci, il tutto con un tocco gentile che dà quel qualcosa in più alla cucina casalinga.

E poi, da bere. Il barman è bravo e interessante è la carta dei cocktail, con una serie di recuperi vintage. Gli ho chiesto di portarmi un cocktail con la torta paradiso: il fatto di non ricordare cos’era non toglie nulla all’ottimo abbinamento (quando ci torno, ci riprovo, e riferisco).

Pozzoferrato StorchiLa carta, anzi la parete dei vini (tutti i vini disponibili sono lì – c’è anche una carta, ma vuoi mettere l’effetto della parete?) comprende un centinaio di etichette, selezionate appositamente da Dan Lerner seguendo i suoi gusti e le sue idee. Visto che bene o male li e le condivido, mi sono lasciato guidare da lui (è uno di quelli che quando manifesto l’intenzione di bere un bicchiere di un suo vino si materializza col suo cavatappi e inizia a parlare e – grazie al cielo – a stappare) – e mi son bevuto un bel bicchiere di Pozzoferrato Storchi, un Reggiano Rosso doc, rifermentazione in bottiglia. Ottimo con gli gnocchi alla zucca.

Insomma – un bistrot casalingo, un’aria retro-vintage, comfort, simpatia e bravura in cucina e nel servizio, aperto dalle 8 alle 24 tutti i giorni (quindi colazioni, pranzi, spuntini, merende, aperitivi, cene…); il sito non è ancora in funzione, ma il menu del giorno si può leggere su facebook. Anche da asporto. Spesa sui 20, 25 €.

Isa e Vane la cucina 2013. Via Perugino, 1. Milano. Tel. +39 02.36515288

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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