Roma: Bistrot 64 alla prova della stampa inciampa per emozione
Bistrot 64 è un locale di Roma in zona Auditorium (e Neve di Latte) che abbiamo già avuto modo di testare quasi all’apertura e ritornando in seguito anche solo per un convincente hamburger. Dopo sei mesi di rodaggio ha affidato il suo messaggio di una tavola che vuole farsi spazio alla stampa di settore. Un “debutto in società” che segue molti pareri positivi. Dopo sperimentazioni, piatti eccezionali e (in)evitabili sbavature, tra un rischio che premia e un’imperfezione che insegna, lo chef Emanuele Cozzo e il sommelier JeanPierre Reeding, si sono presentati così.
Chi ben comincia è a metà dell’opera. L’adagio non sarà rispettato in pieno, ma il primo piatto che ci fanno assaggiare è sicuramente il migliore dell’intero pranzo. Un carpaccio di gamberi rossi, con avocado, maionese di mango e datterino affumicato. Un antipasto con il riso soffiato, croccante e scoppiettante in bocca (tanto da ricordare le frizzy pazzy e le nuvolette di drago) regala una nota divertente. Il riso è stato stracotto, frullato, polverizzato e poi fritto a 200 gradi per riuscire a donargli questa forma e croccantezza inaspettate.
Il wafer di foie gras con chutney di cipolla su crema di fegatini di piccione e crema cassis ha avuto riuscite migliori in altre occasioni. Il fegato è stato spadellato con burro e cipolla poi trasformato in una morbida crema.
Il brodo di gallina con gli agnolotti di bollito ed erbe è una pietanza quasi casalinga. Un piatto di passaggio dai sapori fin troppo delicati.
Il risotto al parmigiano reggiano di vacche rosse, porri, carciofi, mantecato con burro e succo di lime, ha, invece, un gusto spiccato che dà maggiore carattere al piatto. Unico appunto: il riso lo avremmo preferito un po’ più al dente.
Del coniglio alla cacciatora (con datteri, broccoletti, salsa di peperone piccante) non si può non sottolineare la cottura perfetta della carne. I bocconi risultano piacevolmente morbidi ed equilibrati. Le olive taggiasche chiedevano maggiore presenza assieme al piccante.
Il dolce che chiude il pranzo è un crumble di mandorle con mousse alla vaniglia con crema di frutti di bosco e un disco di cioccolato bianco. I golosi, che amano il dessert veramente “dolce” sono serviti.
Promossi gli abbinamenti con i vini. Il menu degustazione leggero (5 portate, un amuse bouche e la piccola pasticceria) costa 35 € a persona che diventano 50 € con l’abbinamento dei vini. Il lunch, invece, costa 13 €.
Spazio al miglioramento c’è e altri assaggi alla tavola del Bistrot 64 fanno intravedere che Emanuele Cozzo è sulla strada giusta. Deve solo mettere da parte l’emozione.
Bistrot 64. Via Guglielmo Calderini, 64. Roma. Tel. +39 06.3235531
[Daniele Amato]