Milano. I cocktail da scegliere alla Segheria di Carlo Cracco e Camilla
Le mani sono quelle di Filippo Sisti, bartender del nuovissimo Carlo e Camilla in segheria, il ristorante di Carlo Cracco che apre domani.
Ma, come detto, il cocktail bar è già aperto.
E noi abbiamo chiesto a Filippo Sisti quali cocktail prepara per gli avventori del nuovo locale. Eccoli
Partirei dal Louisiana Soul. “Ho voluto riprendere i veri sapori dell’America del Sud”, spiega Filippo, “quindi ho creato un simil bloody mary ma con una salsa speciale (e segreta) del gin americano in infusione con carne essiccata e succo di limone”. Scommetto che la voce carne essiccata non è compresa negli ingredienti dei vostri cocktail.
Not Ordinary Mule una variazione del moskow mule con succo di zenzero. E noi lo sappiamo che è lo zenzero a fare la differenza.
Smoke Lavander “è sullo stile old fashion con butter lavander. bourbon whiskey, bitter al cioccolato e cannella”. Mi sa di proibizionismo.
Istanbul è adatto per chi ama il cardamomo e l’aneto, qui leggermente schiacciati e miscelati con rum jamaicano, una riduzione di cherry Sangue Morlacco, succo di lime.
Cosa c’è di meglio dei cocktail per presentare Filippo Sisti? Sapere che ha 30 anni e da 16 che fa questo mestiere, ha iniziato a Villa d’Este con Ilio Chiocci per poi andare a Londra e negli States e ritornare in Italia (Four Season, Grand Hotel et de Milan e il famoso Rita), ha conosciuto Carlo Cracco ed è andato a Palazzo Parigi come bar manager.
Ora è alla Segheria (ok, abbrevio il nome) dove, ci assicura, la qualità è al primo posto anche nei cocktail. “Mi sono specializzato nell’uso di erbe e spezie aromatiche e mi piace abbinare ingredienti che non si ritengono di solito abbinabili”. Cita un suo drink fatto con un vermouth dry francese nel quale lascia in infusione formaggio blu Stilton, foglie di salvia e olive, gin inglese e passito di Pantelleria. Il gioco di questo drink nato al Rita è di andare a prendere i profumi che sono presenti nelle muffe del formaggio”.
Filippo, ci hai convinto. Soprattutto quando dici che “un gin tonic fatto bene sia la cosa più bella che ci sia”.
Voi, che fate, provate?