Milano. I Salentini, per il pesce e il pasticciotto ma non per tutti
Via Solferino a Milano si sta sempre più affollando di ristoranti e mangiatoie varie. Oltre agli esistenti, alcuni in via di rinnovo e alle aperture recenti – leggi Pisacco, Dry, Open Baladin – si sono aggiunti due novità, a pochi metri l’una dall’altra: Zazà Ramen e I Salentini.
I Salentini. Cucina di mare e di campagna è aperto da inizio dicembre, al posto della galleria d’arte di Lia Rumma. Un lungo parallelepipedo, una quarantina di posti, banco e cucina sul fondo del locale, un’aria ancora vagamente provvisoria, tavoli in legno (arredamenti curati da architetti anch’essi salentini), niente tovaglia né tovaglietta né niente – dettaglio questo che mi lascia sempre un po’ perplesso.
“Ambasciata del Gusto del Salento a Milano”, nelle mani di Antonio Ingrosso, patron di due ristoranti nel Salento, e di Francesca Micoccio, ha il suo punto di forza nella cucina del territorio (“di mare e di campagna”, appunto), nella stagionalità, nei prodotti tipici, spesso certificati Slow Food. Il pesce è dichiarato pescato dalla flotta di pescherecci di Gallipoli.
Menù interessante. Mi sono buttato, no, orientato sulla Trippa di Pescatrice: “Morbide guance di Pescatrice con sughetto di pomodoro profumato allo zenzero” a 15 € (“porzione da degustazione”: non molto abbondante, forse, ma prezzo alto, ovvero, una porzione intera chissà quanto costa? Anche se capisco che una pescatrice più di un paio di guance non deve avere…). Piaciuta molto: saporita il giusto, gustosa, ne vorrei ancora.
Saporita anche la minestra di cicorie servita con pezzi di maiale e una grattata di caciocavallo (12 €).
Buono, anche se non tenerissimo, il Polpo alla Pignata (polpo di scoglio in umido con patate – queste invece molto molto morbide quasi sfatte), a 16 €.
Buono, molto, il Pasticciotto Salentino (6 €), con crema e amarene (e qui ho trovato la ricetta). Con calice di vino, acqua e caffè, 57 €.
Sì, un po’ caro e le porzioni non sono poi così abbondanti per chi guarda la quantità.
Diciamo che si può cercare di spendere meno scegliendo in maniera oculata: se i dolci sono tutti a 6 € (e tutti interessanti: avrei voluto provare la crostata con marmellata di uva Negramaro), gli antipasti di terra (fra cui i salumi artigianali di Valle d’Itria, il pecorino di Maglie, il caciocavallo podolico, il capocollo di Martina Franca) vanno dai 6 ai 14 €, la Salumeria Ittica dai 12 ai 18 €, i primi dai 9,50 ai 15 € (segnalo le paparine, verdurine selvatiche, saltate, e i purè di fave bianche di carpino con cicorine selvatiche o con gamberi viola di Gallipoli), i secondi (polpette al pomodoro e ricotta schianta, tagliata di seppia, trancio di pesce spada) 12/18 € (i gamberoni viola di Gallipoli al sale, 25 €).
I Salentini.Via Solferino 44. Milano. Tel. +39 02.45498948
[Immagini: Emanuele Bonati, justafiveoclocktea.unadonna.it]