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Ristoranti
28 Maggio 2014 Aggiornato il 2 Giugno 2014 alle ore 15:32

Vanity Fair: i migliori ristoranti qualità prezzo in Europa. Più i nostri

Vanity Fair pubblica oggi un articolo su 11 ristoranti in Europa che meritano una visita. Perché sono buoni. E perché costano poco. Una lista (o una
Vanity Fair: i migliori ristoranti qualità prezzo in Europa. Più i nostri

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Vanity Fair pubblica oggi un articolo su 11 ristoranti in Europa che meritano una visita. Perché sono buoni. E perché costano poco.

Una lista (o una classifica?) e un richiamo, quello del rapporto qualità prezzo, che sono due chiavi di lettura da cui non sembra possa prescindere nemmeno il web gastronomico.

Ecco l’elenco

I migliori ristoranti per qualità prezzo in Europa

compartir-cucina

1. Compartir. Ne avevamo parlato perché ci sono gli allievi di Ferran Adrià e perché significa condividere. Cioè una delle parole chiavi della gastronomia 2.0. I piatti vanno divisi tra i commensali e si spendono circa 40 €.

Scabin

2. Davide Scabin, due stelle Michelin apre il Blupum a Ivrea. E il web grida al miracolo per piatti della tradizione proposti dalla sorella Barbara e da Giovanni Ghigo. A pranzo spendete 18 €, a cena (menù completo degustazione), 35 €.

La Piola

3. Enrico Crippa ha tre stelle con il Piazza Duomo. E poi sovrintende La Piola, sempre ad Alba, al piano inferiore, dove si mangiano piatti della tradizione a 30 €.

the hand and flowers

4.  The Hand & Flowers in Gran Bretagna è probabilmente il locale con 2 stelle Michelin più economico d’Europa. Questo giustifica l’inserimento nella lista di Vanity Fair. D’altronde con un prezzo medio di 23 € per il  degustazione a pranzo è difficile fare meglio.

manfreds

5. Da Manfreds & Vin, a Copenaghen, si respira un po’ di aria italiana con Christian F. Puglisi, ex braccio destro di René Redzepi del Noma, in cucina. 7 portate a  33 €. Stellare.

tickets bar

6. Tickets Bar a Barcellona porta un (cogno)nome pesante: Adrià. È il ristorante tapas di Albert e la spesa va da 2,60 a 25,80 €.

Cecilia e padre Rebelot Milano

7. Ancora Italia con il Rebelot del Pont de Ferr. Tapas preparate dallo chef brasiliano Mauricio Zillo che è vicino di tavola di Matias Perdomo. Tra i nostri preferiti a Milano. Prezzo medio: 40 €.

Foie Gras Heston Blumenthal Dinner

8. Il Dinner dell’hotel Mandarin Oriental  Hyde Park è gestito dal 3 stelle Michelin Heston Blumenthal e ci ha super convinto. Mettete in budget 45 € per il menù da 3 portate a pranzo se andate a Londra.

Richer Parigi

9. La guida/bibbia dei gastrofanatici transalpini Le Fooding l’ha consacrato bistrot dell’anno. Se siete a Parigi non potrete farne a meno di andare da Richer come di annotare gli altri indirizzi che abbiamo riportato qui per mangiare a meno di 30 €. E infatti spenderete circa 20 €!

Oldani Rolandi

10. Potrebbe mancare in una lista pop il D’O di Davide Oldani? Impossibile. Ed ecco allora uno degli chef che hanno cambiato il modo di comunicare dalla cucina. Vanity Fair Food consiglia di provare la celeberrima cipolla caramellata. 32 € per il degustazione di 4 portate sono un affare.

Consorzio Torino

11. Il Consorzio di Torino è una certezza. Lo trovate nella lista dei Cento e nei migliori 5 bistrot della città secondo Scatti di Gusto. Per 32 € farete un’esperienza indimenticabile.

Ok ora tocca a noi.

lombrichelli astice

12. Avete mai sentito parlare di Bistrot 64 a Roma? Kotaro Noda insieme ad Emanuele Cozzo ha messo su un menu a pranzo che parte da 15 € e a cena costa 35 €. Vi diciamo solo di provarlo dopo aver letto cosa mangiare qui.

risotto scampi

13. Ci ripetiamo su queste pagine: Marzapane, sempre a Roma. I nuovi menu a pranzo e a cena vi permettono un percorso nella cucina di Alba Esteve Ruiz a partire da 20 € a pranzo e 35 € a cena. Risotto con gli scampi e altro li vedete qui.

ricetta carbonara 12

14. Salotto Culinario. Dino de Bellis ha un menu a pranzo che parte da 17 € e un menu degustazione da condividere con 8 portate a 80 € per due che fanno 40 € cadauno. La sua carbonara sbagliata ma molto giusta con liquirizia sta già facendo scuola sulla scena gastronomica capitolina (e avete anche la ricetta).

Mancherebbe la posizione 15 per far felici i detrattori delle liste che in realtà sono un potente mezzo di mappatura.

cotechinogenovese

Ma da queste parti siamo sicuri che ne aggiungerete uno voi anche dopo aver visto quello che accade a Parma, per esempio, o a Napoli, per dirne un’altra.

Se volete “compartir” qui nei commenti, al solito ve ne saremo grati.

PS. Per non essere accusati di troppo nazionalismo vi diciamo che la foto di apertura si riferisce ad un altro bistrot quasi stellato dall’inarrivabile rapporto qualità prezzo. In Scozia. E non vorremmo cadere in immagini retoriche parlando di borsellino.

[Link: Vanity Fair]

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