Milano. Ba Asian Mood, ristorante cinese più bello che buono
Capita di passare con frequenza davanti a un locale, di subirne il fascino, di commentarne la bellezza tra sé e sé e, tuttavia, di non trovare mai l’occasione giusta per fargli visita. Questo è più o meno quello che è successo a me con Ba Asian Mood, uno tra i ristoranti cinesi più pretenziosi, almeno esteticamente, della città. Capita anche che, nonostante l’innegabile armonia di un luogo, la sua stessa bellezza possa avere quasi un effetto respingente, come fosse una donna (o un uomo) persino troppo bello.
Quello che colpisce a una prima occhiata di questo ristorante in zona Wagner è senza ombra di dubbio l’ambiente ultramoderno e di design: i muri in mattoncini, le luci soffuse, quattro lampadari rossi che – come fossero enormi lanterne scarlatte – dominano gli avventori dal soffitto. Qualcuno potrebbe rimanere perplesso da una simile presentazione, altri potrebbero rimanerne affascinati. Faccio parte di quest’ultima categoria ed entro nel locale aspettandomi almeno gli stessi ‘effetti speciali’, così come sul soffitto anche in tavola.
Il menu è ben assortito e il leit motiv è la cucina di Canton, nonostante siano presenti svariati piatti creativi. La voce ‘ravioli’, per dire, è un tripudio. I dumpling al vapore spaziano dai fagottini con ripieno di maiale allo xiao lon bao fino ai ravioli brasati con ripieno di carne o pesce, tutti tra i 7 e gli 8 euro.
Ottimi i ravioli al nero di seppia con ripieno di branzino e quelli vegetariani. Forse un po’ asciutti, certamente non ‘unti e bisunti’ come altrove. L’impressione è che la pasta potrebbe avere una consistenza migliore (e che le porzioni potrebbero essere un po’ più abbondanti, ma non tutti i ristoranti possono essere come il The Corner, sempre a Milano).
Le zuppe in menu sono soltanto quattro: piccante, di mais e pollo, di wanton freschi e, la nostra preferita, al granchio e asparagi.
Tra le paste e i risi figurano i noodles alla Singapore e quelli con verdure e gamberi, ma anche piatti più accattivanti come gli spaghetti al tè verde con salmone e bottarga di muggine, le trofie casarecce di riso con tartare di gamberi spadellata, cipolle rosso e lardo e il riso in foglia di loto.
Notevole la proposta di pesci al forno (di media, 15 euro a porzione). Branzino cucinato al vapore in diverse declinazioni (in salsa di granchio, con zenzero ed erba cipollina), rombo in crosta e salmone brasato in agrodolce.
Vorremmo ordinare l’anatra alla pechinese, ma scopriamo, con una punta di delusione, che è disponibile soltanto su ordinazione. Ci lasciamo allora tentare da una proposta più classica, che però è quella che ci convince più di tutte nel corso della cena: i gamberi impanati e spolverati di pepe nero di Sichuan, un vero trionfo per le papille gustative.
Il pollo in agrodolce, nonostante la bella presentazione, ci convince meno: l’effetto da cui ogni amante della cucina cinese rifugge, e di cui invece qui si ha dimostrazione, è la combinazione tra il fritto che rimane ‘intrappolato’ nella densissima salsa agrodolce.
I dolci in carta sono decisamente meno ‘tipici’, e contano su belle (e buone) tortine di frutta, tiramisù e mousse al cioccolato.
Una nota di merito va al servizio: i ragazzi in sala sono attenti, gentili e presenti pur nella loro discrezione. Un particolare che, forse sommato alla zona centrale e all’atmosfera ‘di impatto’ fa sì che il locale sia al completo (e oltre) anche in un tranquillo martedì sera estivo.
La nostra impressione, però, è che nonostante l’arredamento d’effetto, la cucina potrebbe esserlo di più. Conto sui 35 euro senza strafare: che sul totale finale abbiano inciso anche i lampadari e i mattoncini?
Ba Asian Mood. Via Carlo Ravizza, 10. Tel. 02 4693206