Roma. La cucina di mare a prezzo competitivo del ristorante Il Tino
Il Tino di Ostia ha cambiato pelle. Più fresco, più giovane con i colori chiari delle pareti, si appresta a vivere la stagione estiva al meglio delle sue possibilità.
E lo fa anche con un nuovo menu arrivato in tavola qualche giorno fa. Un richiamo per questa estate che pure non accenna a decollare tra piogge monsoniche e impennate di caldo improvviso.
La saletta nella piccola “capanna” di ingresso agli altri spazi è comoda e confortevole. Nell’area di accoglienza c’è anche un bancone con le piastre a induzione che serve allo chef Daniele “Lele” Usai per la scuola di cucina.
Claudio Bronzi è in sala a curare il servizio e il vino. Un duo ben assortito che è l’anima del Tino.
La carta Estate 2014 è il 34° menu messo a punto dal ristorante che fa parte del circuito dei Jeunes Restaurateurs d’Europe e che a settembre vedremo nella rosa dei 12 ristoranti presenti alla nuova edizione del Taste of Roma.
Il benvenuto è affidato all’Abboccatello, trebbiano con una punta di dolce della cantina Le Coste di Gradoli, a un passo dalla mia campagna, che va a nozze con l’ostrica accompagnata dal frutto della passione e dal pane home made. C’è giusto il tempo per uno scatto post assaggio.
Siamo a un passo dal lungomare e dal frenetico struscio che si anima tra uno scroscio e l’altro di questa pazza estate. Raffrescata in maniera ben più convincente dal Freddo di pomodoro, scampi crudi e begonia (servito alle nostre ospiti in versione scampi cotti). Bella acidità e temperatura in assonanza al meteo.
Si passa ai gamberi rossi con quinoa, gazpacho di ciliegie e limoncina, piatto nuovo che merita una maggiore messa a punto per l’effetto un po’ troppo coprente della salsa di frutta.
Gli agnolotti di stracchino di capra, ridotto di crostacei, uova di aringa e semi di chia sulla carta annunciano un mare e monti di forti contrasti. Ma Lele Usai ha preferito ammorbidire le spigolosità dei sapori a favore di una maggiore godibilità. Chi ama le frustate potrebbe trovarlo troppo delicato. Bella la consistenza della pasta.
Il risotto di mare, già in carta da qualche tempo, ti restituisce la voglia di un piatto con note dolci e acidità in giusto equilibrio.
E poi arriva la triglia in saor delicata e profumata con un pizzico di dolce che sale sopra l’aspro a chiudere un piatto visivamente molto ben studiato.
C’è tempo ancora per un classico di stagione, o almeno ancora tale verrebbe da considerarlo: i fiori di zucca accompagnati da una zuppetta di burrata, uova di riccio ed erba cipollina dalla cottura perfetta.
Ad accompagnare il pasto un vino “novello”: il trebbiano 2011 di Valentini che pur giovane regala belle soddisfazioni alla tavola ed è sulla sponda opposta rispetto al trebbiano delle Coste.
Il risolatte profumato alla violetta spezza il percorso per aprire ai dolci. Scegliamo la crème brulée al mango e una cheesecake di ricotta di pecora e fichi con sorbetto alla mandorla. Una chiusura rinfrescante come ti aspetti da un ristorante di mare.
Tre i menu degustazione con il competitivo basic da 5 portate e dolce a scelta a 50 € e quello a dieci portate da 90 €.
Claudio Bronzi e Lele Usai hanno creato un’oasi nell’offerta dei ristoranti di mare del litorale romano e Il Tino va annoverato nel ristretto circolo di locali che propongono una cucina di pesce frizzante e innovativa.
Siete d’accordo sulla capacità di volare alto?
Ristorante Il Tino. Via dei Lucilii, 17 / 19. Lido di Ostia, Roma. Tel. +39 06.5622778