Salvatore Aranzulla, un quasi food blogger pasticciere da un milione di euro
Vi fa più impressione che Salvatore Aranzulla, deus ex machina di ogni internauta alla prese con una domanda che inizi con “come si fa”, guadagni 1 milione di euro all’anno con il suo blog o ne spenda 14 mila e rotti per diventare pasticciere?
Non sudate freddo, care foodblogger, alle prese con progetti faraonici e informatici del web 2.0. Un i-food non lo ha ancora previsto il mitico Aranzulla che è in grado di snocciolare numeri monstre oltre al citato milione di euro fatturati. Ma chi è Salvatore Aranzulla per i pochi che non si fossero ancora imbattuti nei suoi consigli? Eccolo in numeri, innanzitutto.
Ha raddoppiato in un anno i visitatori che sono passati da 200 a 400 mila al giorno(sic!) e il suo sito è stato valutato C-I-N-Q-U-E milioni di dollari (anche se lui getta acqua sul fuoco spiegando che la valutazione è americana e lì credono di più nella pubblicità on line). Fa tutto da solo in ossequio alla legge che su internet devi essere innanzitutto brand, ma si serve anche di 15 collaboratori esterni – a volte – e quindi guadagna 5.366 dollari al giorno dal suo monolocale di 20 metri quadri a Porta Romana: un ottimo rapporto denaro per metro quadro.
Poi ha anche 12 milioni di visite con 6 milioni di utenti unici per Google Analytics e Nielsen lo mette al primo posto del segmento computer news con una quota di mercato del 35% (e agli smanettoni della prima verrà da chiedersi che fa il gruppo Html.it su cui confessa di aver studiato) oltre ad intercettare 3,3 milioni di Italiani che si collegano a internet. E il 95% dei suoi articoli soddisfa le prime tre domande poste a Google dai navigatori del web cui offre risposte che sembrano, parole sue, scritte da un dodicenne: soggetto, predicato, complemento oggetto.
Insomma, una storia di un successo che ha anche un legame con il cibo appena Stefano Lorenzetto de Il Giornale (che ha realizzato l’intervista) gli chiede un consiglio per un disoccupato. Rosposta: “Mettersi in gioco”.
Come ha fatto lui. Diventando imbattibile in qualche cosa.
Salvatore Aranzulla, foodblogger
“Io, per esempio, ho deciso da poco di fare il pasticciere“.
Ecco, Lezioni di pasticceria che si potrebbero aggiungere alle lezioni di pizza che sono una delle categorie più gettonate del web.
Aranzulla si è iscritto un anno fa all’Alma mentre gli mancavano ancora 10 esami alla Bocconi. Vita un po’ stressata con 5 ore di sonno al giorno, niente vacanze e sui fornelli anche il weekend (se vi riconoscete in questo ritmo e non avete 1 milione di euro all’anno non è il caso di preoccuparsi. Troppo). Ovviamente ha dato la tesi e sa anche fare le torte – forse come la crostata al cioccolato che ha postato – oltre che un bilancio. Tutto grazie alla passione che ha ereditato dalla “nonna Pina che a 80 anni ancora impasta e cuoce 25 chili di pane per il parentado, tutti i giorni” (doppio sic!).
Si è perfezionato in Giappone e ora sogna di aprire una catena di pasticcerie dopo aver investito “14.000 euro per il corso, 1.000 euro per un forno semiprofessionale della Unox, 1.000 euro per una planetaria che impasta la farina e sbatte le uova”.
Sì, foodblogger, ora sapete esattamente di cosa essere preoccupati. Ma forse sarà più preoccupato il gruppo Banzai che ha in portafoglio Giallo Zafferano di cui afferma essere concorrente diretto piuttosto che Leonardo.it che ha acquisito Agrodolce.
Voi intanto studiate le mosse e il cibo che gli piace.
Lo potreste trovare da Panino Giusto (a Porta Romana, si suppone) dove spesso gli capita di lavorare mentre pranza.
O forse da Lievito Madre al Duomo da quel fenomeno di Gino Sorbillo che ha fatto salire Milano in testa alla classifica del New York Times come prima meta del 2015.
No, a ben guardare la foto che ha postato su Facebook con tanto di testo sognante “La pizza ricotta e ciccioli napoletani di Sorbillo è indescrivibile: ne vorrei una proprio adesso!” non è Milano. Ma Lievito Madre sul lungomare di Napoli.
Forza Aranzulla, una piccola spinta con quei 6 milioni di utenti unici per la pizza di Napoli e per la richiesta all’Unesco. Si può fare?
PS. Se andate sulla sua pagina di Facebook vi sembrerà di stare su quella di un foodblogger.
PPS. Qualche consiglio SEO per pizza, pasticceria, dolci e i-food lo vorreste nel caso Aranzulla si imbattesse in questo messaggio nella bottiglia?
[Link: il Giornale. Immagini: Facebook, Salvatore Aranzulla, iPhone Vincenzo Pagano]