Birra. 10 improbabili stili per agitare i puristi
Si è parlato molto di categorie di birre. Reduci da Birra dell’Anno, con le sue ben 26 categorie di birre e altrettanti premi (x3, primo, secondo e terzo posto), di articoli che citavano stili birrari ce ne sono stati davvero tanti.
Per chi non è abituato a spulciare nei regolamenti dei concorsi birrari, indicazioni come chiare e ambrate, alta fermentazione, alto grado alcolico, luppolate, d’ispirazione angloamericana (attenzione: è UNA categorica unica) non dicono nulla.
E forse, nemmeno a noi.
Mi sono detta: sarà mica una tarapia tapioco?
Se è così, voglio fare anche io la mia parte e inventare 10 stili birrari “prematurati” che il BJCP (Beer Judge Certification Program) non ammetterebbe mai.
Eccoli.
1. Rauch Gose
Tipica della città di Gosaldo, Belluno, è una birra di ispirazione tedesca con un lievito pulito, una persistente acidità lattica dovuta ai lactobacilli e una intensità di sentori di fumo da medio ad alto.
2. Triple Bitter Ale
Un po’ belga, un po’ anglosassone, questa birra di certo ha solo la genesi: disgraziata.
3. Pumpink Lambic
Una birra a fermentazione spontanea, nata da una lunga tradizione di homebrewing del Delaware, che si tramanda tutt’oggi di padre in figlio. L’articolo davanti a pumpkin è maschile.
4. Blonde Porter
Cappello di schiuma persistente ma poco compatta, aroma pulito ed elegante, con chicchi di caffè e orzo tostato. Bionda.
5. Blonde Stout
Aroma pulito ed elegante, con chicchi di caf… (già, sono la stessa cosa).
6. Imperial Black Wheat
Una birra di frumento, di colore scuro, intenso aromatizzata con i chiodi di garafano e scorza di lime. I suoi 8 gradi alcolici non vi lasceranno indifferenti.
7. American Czech Lager
Può essere qualsiasi cosa, basta che la facciano gli americani.
8. Siberia Pale Ale
Corpo deciso e asciutto, questa sorprendente Pale Ale è brassata con gli ormai celebri luppoli siberiani. Come, non li conoscevate?
9. Oud Wit
È una birra che prende la sua caratteristica acidità dal lactobacillus e dall’acetobacter. A differenza della sua lontana cugina, la Oud Bruin, non prevede invecchiamento, anzi è consigliabile consumarle entro i sei mesi dall’imbottigliamento.
10. Russian Imperial American Brown
Questo stile me lo giocherei come papabile da qui a un anno. Oppure, esiste già?
Ho un po’ scherzato, anche perché quest’aria primaverile mi mette allegria. Il citato Birra dell’Anno è un evento decisamente importante nel panorama italiano e il BJCP – dizionario encomiabile di stili antichi e moderni – è il masterpiece del movimento e della cultura birraria, cui io stessa ho fatto riferimento diverse volte. Anzi, proprio su questo vi darò qualche aggiornamento a breve…
Comunque, sono riuscita a inventare qualche stile nuovo, oppure un fantasioso mastro birraio ha avuto l’illuminazione prima di me?
[Leticia Alaniz, The Guardian, northernbrewer.com, johncake.wordpress.com, liquidbreadmag.com, 04varvara.wordpress.com, cerveja.schimit.net]