Roma. Bi Trattoria che vuol dire mangiare felici a 23 € ad Acilia
Nascosto tra il cemento di Acilia e di Casal Bernocchi e senza alcun particolare che dall’esterno inviti ad entrare, si trova questa trattoria – anzi Bi Trattoria – a conduzione familiare.
Qui ho poi scoperto che mamma e figlio si litigano le materie prime che ogni giorno acquistano al mercato, raccolgono nel loro orto a due passi da Roma o prendono da Nicola, pescatore di Fiumicino che con la sua barchetta esce ogni giorno e torna con paranza, seppie e molluschi vari.
Per questo motivo il menu (quasi tutto a base di pesce) non esiste, ma ci sono solo proposte del giorno.
Forse l’arredamento non è dei più attraenti per i nativi digitali, il giallo alle pareti è troppo forte e, per quanto sia vintage, la Vespa 50 special all’interno del ristorante non ci sta. Soprattutto se in prossimità del corridoio.
Ma c’è una graziosa saletta privata ricavata dalla cella frigorifera dell’attività precedente, una macelleria. Mi siedo qui, insieme al mio commensale, tra muri viola e fantasia floreale, un frigorifero d’altri tempi, il mobilio della cucina della mia tris-nonna e un’atmosfera che strizza perfettamente l’occhio al secolo scorso, in perfetta armonia.
Facciamo fare allo chef, il giovane Federico Berardi che, insieme al fratello Andrea, gestisce anche la cucina del Circolo Canottieri Lazio.
Dopo gli sfiziosi spiedini di pizza, comincia ad arrivare la carrellata di antipasti: il carpaccio di tonno su letto di rughetta con dadolata di melone ha un buon equilibrio dolce-salato. Quello di orata con i mirtilli è molto delicato (forse troppo, per chi adora i sapori forti), le alici di paranza e i moscardini fritti e presentati su pallet in miniatura sono croccanti e cotti al punto giusto.
Arrivano i primi: il mio accompagnatore prende pasta con fagioli dall’orto di famiglia, cozze, vongole e scampi. Io uno spaghettone con pachino, alici fresche e una nevicata di pecorino romano. Cremosa al punto giusto la prima, gustoso e abbondante lo spaghettone.
Non riesco a spiegarmi il conto. Così chiedo se per caso si sono sbagliati. Sento che sto diventando un caso di scontrino selvaggio al contrario dopo Terracina e Soverato.
E invece no: per convenzione, dato che ogni giorno i piatti cambiano, i primi classici (non di mare) sono tutti a 5,50 €, quelli di pesce a 8. Tanto per farmi un’idea dei piatti più quotati, mi informo da un cameriere: spaghetti, gnocchi (il giovedì) o strozzapreti alle vongole, riso con frutti di mare, pasta concozze e pecorino, maccheroncini con orata e pesto di pistacchio o con broccoli in brodo d’arzilla.
I secondi hanno un costo di 10 €, eccetto rari casi.
Insomma, con un assaggio delle crostate hand-made con frutti di bosco e cioccolato, abbiamo speso 23 € ciascuno.
Un’ottima soluzione in area litorale romano e vi invito ad aggiungere la Bi Trattoria ai nostri indirizzi del “portolano di Roma (oltre a quelli di Napoli e Caserta, della Puglia, di Rimini e Riccione, della Calabria tirrenica e della Sardegna – post tra i più letti di questa estate – e del Cilento).
Bi Trattoria. Via Brunone Bianchi 19. Acilia (Roma). Tel. +39 06.5257052
[Immagini: iPhone Valentina Lupia, Facebook, okroma, Bi Trattoria]