Ferrara. La trattoria Ca’ d’ Frara per gustare la mostra di De Chirico
Ferrara è una città dall’identità personale che ha mantenuto la sua caratteristica di città di corte e“a misura d’uomo”.
La tradizione culinaria di Ferrara è molto legata alla presenza della corte degli Estensi e l’occasione per assaggiare questa bella città è la Mostra su Giorgio De Chirico, al Palazzo dei Diamanti fino al 28 Febbraio 2016, all’interno della Pinacoteca Nazionale di Ferrara.
Proprio a Ferrara De Chirico ebbe una svolta artistica, passando dalla pittura di piazze assolate a quella di nature morte, biscotti e pani.
Per riassaporare i sapori autentici della tradizione ferrarese ho scelto il ristorante Ca’ d’ Frara, trattoria moderna come si definisce, e il menu degustazione con il preciso intento di tuffarmi nella tradizione.
Il pranzo ferrarese inizia con un bel tagliere di salumi tipici accompagnati da i pinzini che a Bologna sono chiamati crescentine e a Modena gnocco fritto, ovvero dei fagottini di pasta fritta. Belli gonfi, caldi, croccanti e non unti sono una ottima apertura.
Fra i salumi c’è il tipico salame “zia ferrarese”, l’antico salame all’aglio accompagnati da cipolline borretane, squaquerone e naturalmente la Mortadella e il Prosciutto crudo di Parma.
Anche il pane la classica “coppia” ferrarese.
Non può mancare una pasta fresca ripiena che a Ferrara per tradizione sono i cappellacci alla zucca al ragù, un elemento della tradizione che si sposa con il sapore dolce della zucca e degli amaretti del ripieno.
Tipico è il Pasticcio alla ferrarese: una crosta di pasta frolla dolce ripiena di maccheroni pasticciati con un ragù bianco, besciamella, funghi, noce moscata e tartufo. Il tutto cotto al forno su di uno speciale piatto in rame stagnato.
Arriva la salama da sugo: qui torna in scena tutta l’opulenza dell’Emilia Romagna. La salama da sugo è un insaccato lungamente stagionato, composto da carne di maiale, fegato, lingua suina, cotiche, insaporita con spezie e vino rosso e dal sapore deciso che viene stemperato dal purè di patate con cui è accompagnato.
Io l’ho trovata ottima anche perché mi ha ricordato molto le salsicce al sugo fatte da mia nonna al Sud, una piacevole corrispondenza.
Abbiamo accompagnato tutto il pranzo con un Sangiovese, il vino romagnolo per eccellenza.
La degustazione di dolci tipici chiude questo pranzo piacevole: Panpepato, un dolce di origini medievali che nel Rinascimento venne arricchito con il cacao aggiunto all’originale impasto di farina, uova zucchero e mandorle; e poi la tenerina al cioccolato, la crema fritta, il salame al cioccolato e la classica torta dolce di tagliatelle.
Sono soddisfatta e rifocillata nel corpo e nella mente.
L’abbinamento De Chirico e tradizione di Ferrara mi sembra alquanto riuscito. E a voi?
Ristorante Ca’ d’ Frara. Via Del Gambero 4. Ferrara. Tel. + 39 0532 205057