The Cesar, il ristorante sul mare di Roma che cerca il rilancio con il nuovo chef
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Sì lo so, Palo Laziale non è Roma ma il mare è quello che frequentano i Romani. E poi sono sempre indimenticabili i tramonti al Posta Vecchia Hotel, ammirati dal terrazzo del ristorante The Cesar che ha conosciuto i fasti della stella Michelin.
L’ultima volta che ci sono stata, in cucina c’era ancora Michelino Gioia, alla guida del ristorante da più di 10 anni, che alcuni mesi fa è passato all’Hotel Parco dei Principi a Roma.
Sul The Cesar, oltre alla luna brillava la luce più accecante per noi appassionati di gastronomia della stella Michelin persa proprio in questa edizione
Sulla tolda del ristorante è arrivato Antonio Magliulo, 33 anni, che prima di affiancare negli ultimi 7 anni Michelino Gioia, ha fatto esperienze presso Alain Ducasse, Enrico Crippa e Gaetano Trovato.
Antonio Magliulo, simpatico e sorridente, non è chef da palcoscenico almeno per il momento. Ma si è presentato con un lungo menù degustazione.
Per l’aperitivo, accompagnato dallo Champagne, sono arrivati due piatti con i finger food. Quel “pasticcino” verde in realtà è una caprese, invece quello che sembra uovo, è ananas. Sui piatti ci sono Caprese, Parmigiana, Pop corn, Pane, acciughe di Lampara e frutti rossi, Carciofo dell’ orto affumicato, Scampo, Air bag di pane, Carota e gin, Cornetto al limone.
Il cestino di pane, sparisce in un attimo: piccole pagnotte con lievito madre, grissini, pizza scrocchiarella, croissant, ce n’è per tutti i gusti.
Mosaico di ortaggi del nostro orto e formaggio di mandorla. Piatto vegano e buono anche per un’onnivora!
Astice, emulsione di cozze, fregola e gel di yuzu. Questo è il piatto che ho preferito in assoluto. Perfetta la consistenza e la cottura dell’astice, sorprendente il profumo di yuzu (un agrume giapponese simile al mandarino).
Maialino da latte, orzo, liquirizia e sedano rapa. Buona la consistenza.
Fagotti, piselli, prezzemolo, vongole e bottarga. Il ripieno di fagotti è fatto semplicemente di piselli, buono in abbinamento con la bottarga.
Fusilloni Matt, crema di fave, gamberi rossi, burrata e sumac. Un primo piatto che ho apprezzato: dolcezza del gambero e l’amarognolo delle fave unite alla morbidezza della burrata.
Linguine, trippa di baccalà, asparagi e guanciale. Piatto per chi apprezza la trippa, specie se è di baccalà, un po’ vischiosa. E’ stato ottimo però l’abbinamento con il vino un Ciliegiolo Sassotondo di San Lorenzo.
Branzino, foglia e infuso d’ostrica e indivia brasata. Amo le foglie di ostrica che offrono sempre una nota caratteristica al piatto. Ottima la cottura del branzino.
Manzo, melanzana affumicata, bulgur e fondo di foie gras. Morbida la carne, saporito il fondo di cottura.
Millefoglie di cioccolato con ganache e mascarpone, frutti di bosco e gelato di cocco. Non amo i dolci, ma apprezzo che li fa seguendo alcuni criteri (dei miei gusti). Croccante il cioccolato, poco dolce o, meglio, dolce quanto basta, la parte morbida, gelato di cocco non troppo “esotico”.
Infine la piccola pasticceria: pralina di cioccolato, bignè al lime, pasticcino alla fragola, un bicchierino con un “mojito”.
Il prezzo del menù degustazione “Espressione Primavera” è di 125 €.
La domanda, quindi, è: riuscirà il nuovo chef a riconquistare la stella Michelin? Io un piatto wow forse l’ho assaggiato, ma gli ispettori di Sergio Lovrinovich sono molto esigenti.
Voi la spezzereste una lancia a favore del The Cesar?
The Cesar – La Posta Vecchia Hotel. Palo Laziale (Roma), tel. 06 9949501