Milano. Il Moro 2 ovvero la pizzeria egiziana che fa la pizza con i falafel
Il Ristorante Pizzeria Moro 2 è esattamente quello che succede quando l’altro entra nel nostro noi, dimostrando come sia impossibile mantenere le culture chiuse, perché di per sé aperte, fluide e dai confini sempre attraversabili.
Basti pensare che in questa via di Milano, è nata prima questa pizzeria egiziana, nel novembre del 1989, e poi io a dicembre.
Sempre quella stessa strada dove anni prima, il 28 maggio del 1980 alle ore 11, veniva ucciso dalle brigate rosse il giornalista scrittore Walter Tobagi, ma questa è un’altra storia.
Nel costruire una qualsiasi identità stabiliamo sempre dell’altro rispetto ad un noi, come ad esempio una pizza egiziana rispetto alla nostra napoletana, e proprio per questo ci è difficile accettare che in fondo la realtà sia tutt’altra, per fortuna: fluida, instabile, straordinariamente ricca.
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Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che la pizza del Moro nasce egiziana, non tenta neanche di diventare romana o napoletana, e si ritrova ad essere la pizza di riferimento per eccellenza di tutto il quartiere Foppa Solari di Milano.
Allora la pizza del Moro è egiziana o anche un po’ nostra?
In fondo dove inizia questa opposizione tra noi e l’altro, ma soprattutto dove finisce? Forse nel piatto, e va benissimo così visto che questa pizza è innegabilmente buona: con quella pasta così sottile, quella crosta così croccante e tutti quegli ingredienti così culturalmente al loro posto, giusto.
E poi noi la convivialità mediterranea a tavola ce l’abbiamo un po’ tutti nel sangue, si sprigiona così, naturalmente, laddove non sepolta da secoli di etnocentrismo.
Ad impastare tutti i giorni, pranzo e cena, senza giorni di chiusura sono da sempre le mani dei fratelli Hassan e Mohamed, de Il Cairo, impreziosite oggi da quelle del giovane Mahomoud e sempre da Nour, cameriere di Casablanca, che da più di 20 anni rende questa sala, in fondo, una cosa semplice.
A dimostrazione dell’impossibilità di rinchiudere le ricette alle appartenenze e di renderle immutabili, qui trovate una serie infinita di classici, dalla Margherita a 5 € alla Quattro stagioni a 6 €.
Ma poi, simbolo di tutto questo divagare culturale, è la pizza a 7,50 € con falafel, tahina, pomodori, rucola e mozzarella, un tripudio di mediterraneità, una creolità dove si gioca tutto.
Idem per alcuni piatti come l’antipasto egiziano, sempre a 7,50 €: falafel con hummus (crema di ceci), tahina (salsa di semi di sesamo), ful (crema di fave), ghebna (formaggio piccante), babaganoush (crema di melanzane).
Mentre lo mangi, senti l’Egitto vibrare sotto la lingua.
Così con gli spiedini di agnello alla griglia, gli shish kebab e kofta, e con il budino di riso.
La pizza de Il Moro è una certezza, uguale a se stessa nel tempo, immersa in una Milano che cambia e si apre alle novità come la pizzeria Berberè che apre nel quartiere Isola.
Infine, tutte le donne escono sempre con una rosa in mano. Perchè? Perchè è una cosa bella, mi sorride Mohamed.
E poi ritornano. Pizza, riso e rose. Pare sia così anche al Moro 3, mentre a dimostrazione dell’incostringibilità dell’appartenenza di cui prima, il Moro 1 nel tempo è passato a mani cinesi e si chiama ora “Il Molo”: ne sapete qualcosa?
Ristorante Pizzeria Il Moro 2. Via Andrea Salaino, 12. Milano. Tel. +39 02 4800 7652