Epic fail. Le Real Spezie di Reale Giuseppe non contengono droghe
I lettori di Bellavistiana memoria certo ricorderanno la signora Maria, interpretata magistralmente da Isa Danieli, dire che lei, Ma quando mai, la sera non si mangia neanche i peperoni perché non li digerisce, le restano sullo stomaco figurarsi le droghe.
Ma se invece che i peperoni Maria avesse pasteggiato a base di arrosto? Beh, avrebbe corso un bel rischio, parola di Reale Giuseppe da Trani che con un pregevole gioco di parole presta il cognome alla sua linea di insaporitori: REAL SPEZIE
Nel dubbio che il consumatore medio arricchisca il petto di pollo con MDMA in grani o una spolverata di coca, Reale sgombra il campo da ogni equivoco: i suoi insaporitori non contengono droghe.
Escludendo una caduta dal seggiolone di un Reale ancora in fasce, ho provato a capirne di più: facendo un salto indietro alla metà del ‘700 viene fuori che la categoria dei droghieri, venditori di spezie ed aromi (anche a scopo medicale), titolo che invece spettava agli speziali.
Con un non semplice sforzo di immaginazione e parafrasando i manuali delle Corporazioni si può dunque immaginare che Reale Giuseppe intendesse dire, Oh, guardate che i miei insaporitori sono tutti naturali e senza additivi, accattetavill’.
Sant’iddio Reale, ma non potevi trovare un claim che fosse comprensibile ai nati almeno nel secolo scorso? Chiedere aiuto, che ne so, ad un nipote che per 30 € ti buttava già una super campagna di comunicazione?
Che poi secondo me se li lasciavi nel dubbio i tuoi voraci mangiatori di arrosto, magari qualche bustina in più la riuscivi pure a vendere.