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Milano. La Pizza della Settimana è la Bianco Tanagro di Da Zero

sabato, 26 Maggio 2018 di

Lo so – abbiamo già proposto una pizza Da Zero come Pizza della Settimana: era la Fior di Formaggi, un classico reso diverso, e degno di far parte delle nostre proposte, dall’utilizzo di prodotti del Cilento (vogliamo anche aggiungere che Da Zero, la creatura di Paolo De Simone, Giuseppe Boccia e Carmine Mainenti, è prima nella nostra classifica di migliori e piggiori pizzerie meneghine?)

Ma cosa ci posso fare se di tutte le pizze mangiate negli ultimi tempi l’unica davvero convincente, no, diciamolo, davvero ottima, è stata la Bianco Tanagro? Il merito, ancora una volta, va equamente suddiviso tra la pizza, ovvero l’impasto, il pizzaiolo, e il Cilento, da dove viene questo carciofo bianco.

Il Carciofo Bianco di Pertosa è un Presidio Slow Food e viene coltivato da una dozzina di produttori in una ristretta area del Cilento, nei comuni di Auletta, Caggiano, Pertosa e Salvitelle. “Specie priva di spine, con grandi infiorescenze di forma sferoidale e di un colore molto chiaro tendente all’argento. Negli anni ’80 questa specie era quasi a rischio di estinzione, grazie ad un gruppo di agricoltori la coltivazione è stata ripresa e da circa un ettaro di quegli anni oggi si è raggiunta una superficie stimabile in circa 15 ettari.”

“Bianco Tanagro” perché Tanagro è il fiume più importante della zona – così, non si fa torto a nessuno dei Comuni interessati.

L’unico problema è che si può raccogliere, all’incirca, dalla seconda decade di aprile fino alla fine di maggio, per cui anche la pizza proposta da Da Zero è una pizza a tempo, anzi, una temporary pizza: fra qualche settimana (non è che il 31 maggio i carciofi scompaiano) non ci sarà più.

La pizza, oltre al carciofo, prevede anche del guanciale (di Gioi), del fiordilatte (dei Monti di Agerola), e una grattugiata di pecorino (sì, probabilmente anche la grattugia, come tutto il resto, è cilentana).

Sono 13 € per avere gusto e sapori e morbidezza e contrasti intensi a ogni boccone.

Incidentalmente, l’opera di propaganda in favore del Cilento e dei suoi prodotti portata avanti da Da Zero quest’anno si arricchisce di un nuovo contenuto, DaZero&Friends, un progetto “collettivo”, incentrato sullo stretto legame tra cibo, paesaggio, arte e cultura per raccontare il Cilento quale culla della Dieta Mediterranea e fucina di nuove tendenze gastronomiche e artistiche.

Il primo incontro è stato con i ragazzi del Lab54, cocktail bar di Vallo della Lucania, sul tema “Chi ha detto che i cocktails non hanno un Territorio?”, che hanno interpretato con quattro cocktail serie DaZeroLab ispirati a 4 presidi Slow Food.

Come i bicchieri in ceramica in cui vengono serviti, opera di un’altra artista locale, la ceramista Silvia di Feo.

I cocktail:

Un americano a Pertosa con il presidio del Carciofo bianco di Pertosa
Martini in menaica con il presidio delle alici di Menaica
Kentucky white fig con il presidio del Fico Bianco del Cilento
Ginlento aromatizzato con le olive ammaccate Salella

La serata, che si è svolta a Milano qualche giorno fa, verrà replicata una prima volta a giugno nel Parco Nazionale del Cilento, e in seguito in altre occasioni. Cercate di non perderle. Così come vi conviene cercare di mangiare la Bianco Tanagro (oltre che a Milano, la trovate nelle sedi di Vallo della Lucania e di Agropoli). E sarebbe un vero peccato non riuscire ad assaggiarla (prenotatevi per l’anno prossimo).

Da Zero. Via Berardino Luini, 9. Milano. Tel. +39 0283529189. 

[Immagini: iPhone Emanuele Bonati, Facebook; le foto del Carciofo Bianco Tanagro sono di Carlo Cavaliere]

La migliore Pizza della Settimana

    1. La Liquirizia in giallo di Sasà Martucci a Caserta
    2. La Capricciosa soffice di La Pizzeria Nazionale a Milano
    3. La Fior di Formaggi di Da Zero a Milano
    4. La Quattro Latti di Gino Sorbillo a Napoli
    5. La Radicchio Affumicato di Cenerè a Milano
    6. La Assaje di Assaje a Milano
    7. La Salsiccia e friarielli in 3 indirizzi imperdibili a Napoli
    8. La Senza Lievito di Renato Bosco a Verona
    9. La Sardegna di Gino Sorbillo in versione Gourmand a Milano
    10. La stellare Agro Romano della Gatta Mangiona a Roma
    11. Lazio di Pizzium a Milano
    12. La Pizza che Unisce da Ciro Oliva nel segno Unesco da Concettina ai Tre Santi a Napoli
    13. La Campania Mia di Giuseppe Pignalosa a Le Parùle di Ercolano
    14. La Viola di Lievità a Milano
    15. La Soffritto di Gaetano Genovesi a Napoli
    16. La Rustica con Fior di Latte e salsiccia di Briscola a Milano
    17. La Genovese di Angelo Pezzella a Roma
    18. La Mastunicola di Sbanco a Roma
    19. La Ventricina di Dry a Milano
    20. Hamilia, cioè la via emiliana alla pizza a Milano

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.