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Festa e birra sono finite, andate in pace migliori pizzaioli in Guerra

Nella Guerra della Pizza e dei Pizzaioli c'è un nuovo Garantes e fa una birra che sostituisce quella del Perrellante Festante
domenica, 26 Maggio 2024 di

“Cosa sono queste biglie colorate?”, chiese Magnataro a Papilionem che stava armeggiando con il baule degli scontrines. 

“Serve per vedere chi di noi tre dovrà dare la ferale notizia”, gli rispose. 

“Ma quale notizia ferale che qui siamo a preparare i festeggiamenti? Sono solo indecisa tra Porto del Fico e Spiaggia delle Bufale”, rispose Iulia Pugna alle prese con metri e metri di stoffe selezionate dal Cavalier Servente.

“Festeggiare? Ma cosa se qui ancora non sappiamo del tavolo? C’è stato un po’ di caos con la principessa Fenicia che ha cercato le migliori pizzerie in Europa ma non doveva parlare di quelle della Terra di Mezzo. Ora però è tutto sistemato”, fece Magnataro. 

La birra con la pizza

pizza e birra

“Calma, tocca avvisare il Perrellante Festante che la sua birra non sarà più la birra ufficiale del consesso a tavola con i migliori pizzaioli della Terra di Mezzo anzi che dico del mondo intero”, ribattè spazientito Papilionem.

“Va bene, ma potrà pur sempre portare le farine, l’olio, i carciofi sott’aceto, il miracoloso prosciutto cotto e chi più ne ha più ne metta”, obiettò con pazienza Magnataro.

“Non so, non sono mica convinta che gli faccia piacere vedere altro nettare di luppolo nei calici durante le libagioni al sommo dio della birra. Anche il sommo sacerdote degli impasti mi ha avvertito che non è una buona mossa. Ma poi il luppoleide sacerdote si è convinto quando gli ho detto che le donazioni al tempio della birra cresceranno come le spighe di frumento alla mietitura”, osservò giudizioso Papilionem che stava associando le biglie colorate. “Nera a Magnataro, azzurra a me, rosa a Iulia Pugna”.

“Non credo che abbia voglia di disertare l’evento più pizzesco della Terra di Mezzo con tanti pizzaioli uniti ad alzare i calici di nettare di luppolo e orzo in onore dei vincitori”, tagliò corto Iulia Pugna.

Il gioco delle tre biglie

“Ecco appunto, calici con nettare altrui, giusta osservazione”, sbuffò Papilionem mentre sistemava le biglie in un sacchetto. “Chi tira dal sacchetto?”.

“Parlate del luppolo? Ma lo sapete che è caro ad Afrodite, aiuta a prevenire l’invecchiamento della pelle ed è pure rilassante per i nervi?”, fece il Cavalier Servente mentre allungava la mano per tirare fuori una biglia.

“Ecco, i nervi: questa faccenda mi sta spostando la nervatura”, sibilò Papilionem mentre porgeva il sacchetto.

“Cioè prima fai di tutto per avere Birra Partenope e ora ti si sposta la nervatura?”, replicò feroce Iulia Pugna.

“Ma lo sai che al Quintilio del 25 anno domini della Pizza potranno di nuovo produrre la Birra Partenope e noi vestiremo tutti i pizzaioli della cena con l’immagine azzurra del nettare di luppolo? Capisci cosa significa? In tutto il mondo ci sarà la Birra Partenope con la pizza e i messaggeri grideranno Ke Pizz, Ke Birr”, fece ancora più spazientito Papilionem.

“È uscita la biglia nera. Tocca a te, Magnataro, avvertire del cambio di nettare il Perrellante Festante”, deglutì il Cavalier Servente felicissimo di non dover accompagnare Iulia Pugna nella tana in cui rimbombavano incessantemente le corde degli aedi.

“Va bene, comprenderà che c’è un altro nettare di luppolo e punterà ancora di più sulle farine. Volete mettere una botte a confronto di un calice”, ribattè Magnataro.

Il Perrellante Festante nella sua Irnthi

Salerno

“Tradimento, tradimento”. I 4 si girarono di scatto. Il Perrellante Festante aveva gli occhi iniettati di sangue. “Il mio nettare di luppolo è superiore ad ogni altro nettare e tutte le donne della Terra di Mezzo ne conoscono le virtù. E ora voi volete far entrare nella Terra di Mezzo l’uomo che vede sorgere il sole prima di noi. Non ci sto, non ci sto”, sbottò adirato che nemmeno Ares lo avrebbe contraddetto. “Inutile giocare con le biglie”, fece furioso, “ho già dato ordine ai miei portatori di nettare di fare rotta su Irnthi per assistere la signora dei boschi. Faremo una grande festa in riva al mare e spargeremo i fondi del nettare nel mare come libagioni a Nettuno. E spero che l’onda vi colga, pestiferi abitanti delle terre di bufala”, concluse lasciando cadere 4 calici quante erano le persone su cui aveva lanciato l’invettiva.

“Ma come, sono io a portare il sacro verbo della signora dei boschi e tu mi lanci una maledizione?”, provò ad opporsi il Cavalier Servente.

“Non ti preoccupare, gli passerà e tornerà ai suoi brindisi e alle sue musiche, ne sono sicura”, lo rassicurò Iulia Pugna.

“Andiamo, è tempo di lavorare. La grande festa della pizza ha bisogno del più grande produttore di nettare di luppolo del mondo. Non tergiversiamo”, annunciò Magnataro mentre legava un nastro azzurro sulla fronte del Cavalier Servente.

[Foto di copertina: Christian Álvarez; biglie di Vlad Alexandru Popa]