Roma. Gusto Kosher, filiera controllata e cucina bio
Non sarà di moda come il giapponese ma l’interesse per la cucina kosher non è certo una novità assoluta. A ravvivarlo ha contribuito senza dubbio anche la manifestazione “Gusto Kosher” che si è tenuta a Roma nell’antico ghetto ebraico.
Ci crede da tempo Giovanni Terracina, chef fondatore di di Le BonTon Catering, tra gli animatori della manifestazione, che assicura: la cucina Kosher è controllata, soggetta a verifiche rigorose, è praticamente bio. Una manna, quindi, anche per chi soffre di intolleranze alimentari. E racconta: “Quando abbiamo iniziato l’attività 20 anni fa a Roma non esisteva nemmeno un ristorante kosher. Eppure con passione, abbiamo realizzato il nostro sogno. Adesso abbiamo un nuovo obiettivo: promuovere fuori dall’ambiente ebraico i benefici, oltre che la bontà, della nostra cucina e del nostro vino”
Tra i piatti della cucina giudaico-romanesca assaggiati al Palazzo della Cultura: la minestra di broccolo romanesco e pesce di scoglio (nella cucina ebraica osservante la razza, usata nell’analoga ricetta romanesca, viene sostituita, come vuole la Torah, con pesce munito di squame o pinne), torselli d’indivia, la shakshuka (piatto di origine maghrebina introdotto dai tunisini immigrai in Israele), la caponatina alla giudia e le pizzarelle con il miele (dolce tipico della Pasqua ebraica), pane azzimo con uvetta servito con miele caldo, il tutto innaffiato con 70 etichette di vino italiano e israeliano
[Link: corriere.it Immagine: virtualrome.com]