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22 Marzo 2016 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 12:22

Il chi è chi della Regina Colomba che viene dopo il Re Panettone sempre con logica artigianale

Formula che vince non si cambia, è proprio il caso di dire. Del resto l’ispiratore dell’evento, il giornalista Stanislao Porzio, ha dimostrato nelle otto
Il chi è chi della Regina Colomba che viene dopo il Re Panettone sempre con logica artigianale

Colomba artigianale Regina 2016

Formula che vince non si cambia, è proprio il caso di dire.

Del resto l’ispiratore dell’evento, il giornalista Stanislao Porzio, ha dimostrato nelle otto edizioni milanesi di Re Panettone, gremite ogni anno da oltre 25.000 persone, come sia possibile organizzare un’evento di grande successo mettendo al primo posto la qualità, e i più virtuosi pasticceri d’Italia.

Questa volta è toccato alla Colomba e ai dolci pasquali della memoria regionale italiana, essere sotto i riflettori, interpretati nelle più classiche e creative creazioni dai più straordinari lievitisti italiani, il 19 e 20 marzo al Palais di Saint-Vincent.

Circa 2.300 i visitatori che hanno partecipato all’evento, in una cittadina che conta 4.500 abitanti, un’occasione irrinunciabile per chi ama i dolci di qualità e voleva vivere un momento di cultura e di approfondimento della grande pasticceria, nei giorni che precedono la Pasqua, assaggiando a più non posso l’opera preziosa di 26 pasticceri top, e all’occorrenza acquistando, con la collaudata formula del prezzo calmierato a 24 € al chilo, molto meno delle reali quotazioni delle Colombe artigianali.

Rigore assoluto nell’ammettere alla manifestazione solamente i più attenti artigiani del gusto alla salubrità, sottoposti a regole ferree di ingaggio, con Colombe di produzione propria senza conservanti, emulsionanti né semilavorati, sottoponendosi al vaglio della giuria presieduta dall’iridato pasticcere valdostano Rolando Morandin, padre nobile della manifestazione che ovviamente non ha partecipato al concorso.

Tutta l’Italia del gusto rappresentata, con le più celebri specialità pasquali delle varie regioni, oltre alle Colombe, dal Friuli Venezia Giulia le focacce friulane e le gubane, dal Veneto le fugasse, da Macerata la pizza di Pasqua, dall’Abruzzo le pupe e i cavalli, dal Molise le ostie di Agnone, dalla Puglia i canestrelli, dalla Campania l’imperdibile pastiera, dalla Calabria l’agnello pasquale di pasta reale e le dita degli apostoli, uova e dolci tipici in ogni ordine e grado dalle Alpi al tacco d’Italia.

Tanti i momenti di cultura della pasticceria con laboratori per i bambini nei quali i pasticcieri si alternavano per insegnare la produzione delle colombe, incontri tematici con sessioni di Stanislao Porzio, Rolando Morandin, Achille Zoia (i più grandi lievitisti italiani), Mauro Morandin, Piero Roullet, dell’Hotel Bellevue di Cogne, Mara Nocilla del Gambero Rosso, Lydia Capasso de La Gazzetta dello Sport, Danilo Gasparini dell’università di Padova, Marco Lombardi, inventore della cinegustologia (disciplina che unisce il cinema agli assaggi).

E poi l’attesissima sfida tra i partecipanti:

  1. Antico Forno da Carlo – Montebruno (GE)
  2. Arleo – Genova; Artigiana – Cavour (TO)
  3. Beltrame – Verona
  4. Café du Soir – Agnone (IS)
  5. Cioccolateria Chocolat – Ferrara (FE)
  6. Coppola – Eboli (SA)
  7. D&G Patisserie – Selvazzano (PD)
  8. De Vivo – Pompei (NA)
  9. Forno Sammarco – San Marco in Lamis (FG)
  10. Gabbiano – Pompei (NA)
  11. Ivrea – Ivrea (TO); Mazzali – Governolo (MN)
  12. Mennella – Torre del Greco (NA)
  13. Merlo – Pioltello (MI)
  14. Mimosa – Tolentino (MC)
  15. Morandin – Saint-Vincent (AO)
  16. Opera Waiting – Poggibonsi (SI)
  17. Pan dell’Orso – Scanno (AQ)
  18. Panificio Di Lella – Mirabello Sannitico (CB)
  19. Pepe – S. Egidio del Monte Albino (SA)
  20. Rizzo – Tercento (UD)
  21. Sal De Riso – Tramonti (SA)
  22. Scutellà – Delianuova (RC)
  23. Tabiano – Tabiano Terme (PR)
  24. Tiri 1957 – Acerenza (PZ)

La Regina Colomba, cioè la colomba artigianale più buona e originale della prima edizione è quella di Salvatore Gabbiano dell’omonima pasticceria di Pompei (Napoli).

Menzioni di merito a Maurizio Bonanomi della Pasticceria Merlo di Pioltello (MI) e ad Alessandro Rizzo dell’omonima pasticceria di Tarcento (UD).

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