Addio alle caramelle Rossana?
Ve le ricordate le caramelle Rossana, infrangibile passatempo della nostra infanzia?
Brutte notizie.
Rumors vogliono che la Nestlé, cui la Perugina ha ceduto il marchio (assieme a Ore Liete) stia per disfarsene, con conseguenze nefaste, oltre che per i lavoratori degli stabilimenti umbri, anche per i bambini di ieri e di oggi.
Alzi la mano chi non le ha mai biecamente utilizzate per gonfiare una calza della befana altrimenti scarna e rinsecchita, o chi non le ha lasciate per anni nel porta bon bon a implorare pietà.
Le caramelle dal sapore indefinibile, un po’ mandorla, un po’ nocciola, un po’ unicorno, preferite dai ragazzini al solo scopo di ciucciarne la crema e guardare il mondo diventare rosso attraverso la sua buccia, nascono nel 1926 a risollevare gli umori –e i palati- di quegli anni bui.
Ad ispirare il nome della signora in rosso della sweeterie italiana, seducente, voluttuosa e avvolta di mistero, l’imprendibile Roxanne, la dama amata da Cyrano de Bergerac che per il ben noto fenomeno dell’italianizzazione diventa una nostrana Rossana.
Inimitabile ed inimitata la Rossa Rossana, rosseggiando qua e là (qui uno spot virale che ne suggerisce le appassionanti consistenze) è stata di recente anche celebrata dal Premio Oscar Paolo Sorrentino che in Youth ci regala un insuperabile Michael Caine che dirige un’ orchestra immaginaria stropicciando, appunto, la carta di una Rossana.
In attesa di capire se davvero verremo privati di tale gioia zuccherina, iniziamo a far scorta di spicchi. Che sennò che ci si mette nella calza l’anno venturo?
[Immagine: Caramellina]