Benvenuto Brunello. Non saranno troppe quattro stelle all’annata 2011?
Gran finale delle anteprime toscane a Montalcino, la nuova piastrella con le quattro stelle all’annata 2011 è firmata Ferragamo e riprodotta sulle t-shirt in vendita al chiostro del museo. Arrivo a metà mattina del sabato e inizio subito a girare per i corridoi assaggiando senza un ordine o un programma, alla caccia di sorprese e conferme. A fine giornata saranno 25 aziende e una sessantina di vini, più le novità che le conferme e qualche riflessione che vi propongo.
La classificazione delle annate: le stelle di Montalcino sono un riferimento fondamentale per gli appassionati soprattutto stranieri e all’annata 2011 il Consorzio ne ha assegnate quattro. A parere di alcuni giornalisti e produttori incrociati al chiostro si tratta di una valutazione troppo generosa perchè l’ondata di caldo che da ferragosto alla prima settimana di settembre ha colpito l’Europa non ha certo risparmiato Montalcino. Le annate presentate, Rosso 2010 Brunello 2007 e riserva 2006, hanno tutte e tre una valutazione di cinque stelle e potrete facilmente controllare sul sito del Consorzio che dal 1990 al 2011 solo quattro annate hanno ricevuto un punteggio inferiore a quattro stelle (2 stelle al 1992 e al 2002, 3 stelle al 1996 e al 2000).
Le aziende e i vini in degustazione: molte, troppe, le assenze nella sala del chiostro che hanno indispettito soprattutto i visitatori stranieri. Non mi interessano i motivi ma trovo singolare che, tra gli altri, manchino all’appello Altesino, Biondi Santi, Casanova di Neri, Castelgiocondo, Castello Banfi, Cerbaiona, Le Ragnaie, Pian delle Vigne, Pian dell’Orino, Poggio di Sotto, Salicutti, Stella di Campalto solo per citare i primi nomi che mi vengono in mente.
I vini: interessanti anzi molto buoni i Rosso 2010 quando sono realizzati puntando sulla fragranza del frutto e l’armonia della struttura. I Brunello 2007 variano molto in funzione della zona d’origine, quelli ottenuti dai vigneti del versante nord sono sicuramente favoriti a causa della primavera molto calda. Le riserva 2006 sono state, a mio avviso, la nota dolente della giornata: vini troppo spesso stanchi e sfibrati dal lungo affinamento in legno che ha offuscato la brillantezza del frutto.
Per chiudere un rapido panorama delle aziende e dei vini assaggiati
- Gianni Brunelli – Le Chiuse di Sotto: bel Rosso 2010, ottimo Brunello 2007, interessante riserva 2006
- Casanova di Neri (sulla via del ritorno): buon Rosso 2010, sorprendente Brunello 2007, americanissimo Tenuta Nuova 2007 e sontuoso Cerretalto 2006
- Castello Romitorio: elegante Brunello 2007, potente riserva 2006
- Col d’Orcia: ricco Rosso Banditella 2009, riuscito Brunello 2007, antico Poggio al Vento 2004
- Colli di Lamo: Rosso 2009, Brunello 2007
- Cupano: Rosso 2008, Brunello 2007, riserva 2006
- Fattoi: Rosso 2010, Brunello 2007, Brunello riserva 2006
- Fuligni: austero Brunello 2007
- Il Paradiso di Manfredi: Brunello 2007, esausta riserva 2006
- Lambardi: Brunello 2007
- Le Chiuse: interessante Rosso 2010, strepitoso Brunello 2007, riserva 2006
- Lisini: floreale Rosso 2010, buon Brunello 2007, intenso Ugolaia 2006, riserva 2006
- Loacker Corte Pavone: Brunello 2007
- Franco Pacenti – Canalicchio di Sopra: tradizionale Brunello 2007
- Pietroso: brillante Rosso 2010, armonico Brunello 2007
- Poggio Antico: ottimo Brunello 2007, esotico Altero 2007, intensa riserva 2006
- Poggio Il Castellare: fruttato Rosso 2010, Brunello 2007, riserva 2006
- Quercia Bettina: intenso Rosso 2009, imponente Brunello 2007, riuscita riserva 2006
- Salvioni: tradizionale Brunello 2007
- Sancarlo: riuscito Rosso 2009, Brunello 2007
- San Giacomo: Brunello 2007
- San Polino: Brunello 2007, succoso Helicrisium 2007, spompata riserva 2006
- Solaria: Rosso 2010
- Tenimenti Angelini: bel Brunello 2007, ricco Spuntali 2006
- Tenuta di Sesta: vellutato Rosso 2010, saporito Brunello 2007, profonda riserva 2006
Ci sarà tempo per approfondire le degustazioni ed assegnare punteggi, ho idea che in molti casi sarà interessante e soprattutto divertente confrontare gli attesissimi Brunello 2007 con i trascurati 2005: ne berremo delle belle!