Gli yogurt bianchi migliori del supermercato: 5 marche da comprare
Comprare gli yogurt migliori, mica facile. Bisogna essere professionisti della spesa per andare a colpo sicuro in uno scaffale che, perfino nel supermercato meno fornito, è ormai sterminato.
Naturali, zuccherati, magri, interi, bianchi, alla frutta, dolci, convenienti, costosi (latte di soia). Anche solo capire le differenze tra un prodotto e l’altro richiede applicazione.
Leggere Scatti di gusto è una buona alternativa. Torniamo spesso su un alimento che, che negli ultimi anni, si è guadagnato lo status di superstar della salute.
Prima di tutto, quale yogurt mangiare?
A giudicare dalla lista ingredienti, ultra sintetica –praticamente soltanto latte e fermenti lattici– gli yogurt bianchi sono i più adatti da inserire nella nostra dieta giornaliera.
Se ne facciamo una questione di sapore, beh, certo, non possiamo definirli travolgenti. Di bello c’è che la versione bianca si può personalizzare a piacere. Cerali, frutta fresca, semi. Un compromesso più che accettabile.
Yogurt sani: l’importanza di leggere l’etichetta
Leggere in etichetta la lista degli ingredienti e la data di scadenza prima di comprare ci permette di scegliere con maggiore consapevolezza.
Vale per ogni prodotto e a maggior ragione per lo yogurt, che negli ultimi anni si è guadagnato lo status di superstar della salute. La marca che stiamo per acquistare se lo merita?
Senza grassi
Verificare in etichetta la presenza della dicitura “senza grassi” non è sbagliato.
Ma va detto che non coincide necessariamente con un modesto apporto di calorie. Uno yogurt privo di grassi può comunque essere ricco di dolcificanti o di zucchero.
A proposito di zucchero
Lo yogurt porta con sé il lattosio, cioè una dote di zucchero naturale ereditata dal latte, nella misura di una decina di grammi per confezione da 170 g. È dunque consigliato evitare lo zucchero aggiunto.
In qualunque forma, anche se sostituito da prodotti chimici come il destrosio o gli sciroppi di glucosio e fruttosio. Da evitare, ovviamente, anche gli yogurt che nella lista degli ingredienti presentano lo zucchero nelle prime posizioni.
Lo yogurt è yogurt
Non è un gelato. Non è un dessert e nemmeno un budino. Tutti prodotti rispettabili, ovviamente. Ma di norma pastorizzati. Un metodo che vanifica l’effetto benefico dei batteri attivi contenuti nello yogurt sulla salute umana.
Bio non è per forza meglio
In generale, visto che parliamo di un alimento di origine animale, se lo yogurt è fatto osservando le regole dell’agricoltura biologica non può che essere un bene.
Ma bio non significa automaticamente maggiore qualità. Le informazioni preziose per la scelta sono altre. Preferiamo uno yogurt naturale (solo fermenti e latte), bianco, privo di zuccheri (o sostituti chimici) aggiunti.
Probiotici?
Non è detto che la presenza nel latte di probiotici, nonostante venga evidenziata in etichetta con varie diciture, rappresenti un vantaggio.
Per probiotici s’intendono organismi benefici per la microflora dell’intestino. Che, tuttavia, non hanno ricadute sul sapore dello yogurt. Né riflessi benefici del tutto assicurati perché non è certo che i i probiotici riescano a superare le nostre barriere gastriche.
I 5 migliori yogurt del supermercato
Per aggiornare la classifica 2020 al 2021, abbiamo puntato su due criteri principali. Yogurt sani e yogurt buoni. Proprio dal punto di vista del sapore e della consistenza.
La selezione è stata rigorosa, il risultato finale premia alcune marche presenti praticamente in tutti i supermercati italiani, altre meno diffuse o con una distribuzione limitata ad alcune regioni.
1. Yogurt bianco magro Lattebusche
Il latte arriva soltanto dalla zona delle Dolomiti Bellunesi, ai confini con il Parco Nazionale, ricchissima di pascoli. Lo yogurt è setoso, privo di qualunque grumo compatto. Corposo il giusto, dal sapore intenso e personale, più di quello degli altri in questa lista.
Formaggi DOP, Grana Padano, il Piave, vero bestseller della cooperativa veneta fondata nel 1954, diventata nel frattempo una delle grandi aziende casearie italiane. Poi lo yogurt, oggi realizzato in sei diversi stabilimenti.
Prezzo al chilo: 3,68 euro
2. Latteria Brunico Yogurt Magro Bianco
Se il sapore non è molto caratterizzato, benché equilibrato e fresco, il colore virato verso il giallo si riconosce al primo sguardo. È tipico del latte fieno, un latte certificato Stg (Specialità tradizionale garantita) ricavato soltanto da piccoli allevamenti virtuosi. Poco cremoso, lo yogurt ha un corretto profilo sensoriale grazie allo spiccato profumo di latte, e un moderato apporto di grassi.
Latteria Brunico produce, nei due stabilimenti di Brunico e Bolzano, anche con il marchio Mila. Il latte è sempre latte fieno, prodotto simbolo di alimentazione naturale e sostenibile delle vacche, fatta solo di erba e fieno.
Prezzo al chilo: 3,76 euro
3. Yogurt magro naturale Le Bio-Bontà di Varese Ligure
Lo yogurt magro rigoroso, che non esclude solo aromi e zuccheri aggiunti ma qualunque ingrediente che non siano fermenti lattici vivi e fermenti. Buon profumo di latte. In bocca la sensazione non è di acquosità, anzi il retrogusto è piacevolmente pungente. Ma la consistenza è poco cremosa, com’è tutto sommato normale in un prodotto che contiene pochi grassi.
Prodotto partendo da latte bio scremato proveniente da allevamenti virtuosi nello stabilimento di ARS Food.
Prezzo al chilo: 3,66 euro
4. Yogurt bianco magro Vipiteno
Ha il sapore fresco del latte (bio) di montagna (Tirolo del nord), questo yogurt moderatamente acidulo, privo di rimandi anomali al formaggio o all’ossidato. È abbastanza cremoso per un prodotto a basso contenuto di grassi –0,1% per 100 g–, dunque indicato per il consumo quotidiano.
La Cooperativa Latteria Vipiteno, fondata nel 1884, trasforma ogni anno circa 60 milioni di litri di latte, proveniente da 600 allevatori, in prodotti caseari. Lo yogurt è senza dubbio il più famoso.
Prezzo al chilo: 3,76 euro
5. Yogurt Demeter Scaldasole Bianco Magro
Latte biodinamico di buona qualità per lo yogurt Scaldasole a marchio Demeter dal colore bianco perla e dalla personalità spiccata. Merito di un’acidità pronunciata che regala sfumature di sapore insolite e una buona persistenza.
Fondata nel 1987 da Marco Roveda, sulle colline dell’Alta Brianza, in prossimità del lago di Como, Scaldasole era bio prima che diventasse una moda. Ceduta negli anni Novanta a Plasmon, divisione del gruppo Heinz, oggi appartiene al colosso francese Andros.
Prezzo al chilo: 5,13 euro