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28 Febbraio 2018

Niente più plastica al supermercato, altro che sacchetti biodegradabili

Vi ricordate la questione dei sacchetti biodegradabili al supermercato che ha messo sottosopra l'Italia? Ebbene, i clienti dell'Ekoplaza possono fare
Niente più plastica al supermercato, altro che sacchetti biodegradabili

Vi ricordate la questione dei sacchetti biodegradabili al supermercato che ha messo sottosopra l’Italia?

Ebbene, i clienti dell’Ekoplaza possono fare spesa in un intero reparto i cui prodotti sono completamente privi di plastica:  700 articoli, buoni anche per lanciare un messaggio politico verso un packaging più sostenibile. È un primo esperimento destinato ad essere esteso nei 74 negozi della catena Ekoplaza entro il 2018. La speranza dei gruppi ambientalisti è che quest’esperienza possa diventare un modello anche per i maggiori gruppi della grande distribuzione.

Tranquillizzatevi (o preoccupatevi): Ekoplaza è in Olanda e il primo supermercato plastic-free è a Amsterdam.

La necessità di ridurre l’inquinamento della plastica è particolarmente importante per l’ecosistema marino, come numerosi studi scientifici in materia hanno dimostrato –  “Sappiamo che i nostri clienti sono stanchi di prodotti carichi di strati di plastica. I reparti plastic free sono un modo davvero innovativo di testare i biomateriali compostabili che offrono un’alternativa più rispettosa dell’ambiente agli imballaggi in plastic – ha dichiarato al Guardian il ceo di Ekoplaza, Erik Does.

L’iniziativa è stata lanciata in collaborazione con la ONG “A Plastic Planet“.
Il cofondatore dell’organizzazione, Sian Sutherland, ha rivendicato il potenziale dell’iniziativa:
“Per decenni hanno venduto ai consumatori la bugia che non possiamo vivere senza plastica nel cibo e nelle bevande. Un reparto privo di plastica cancella tutto ciò. Finalmente possiamo vedere un futuro in cui il pubblico può scegliere se acquistare plastica o meno. Allo stato attuale non abbiamo scelta”.

Certo il problema dei costi diversi tra materiali compostabili e incarti di plastica tradizionale, potrebbe portare i consumatori a preferire la seconda alternativa, sicuramente meno cara. Secondo gli attivisti, però, i prodotti confezionati con i nuovi metodi non sarebbero più costosi: il nuovo reparto plastic free è il “banco di prova per nuovi materiali biologici compostabili e materiali tradizionali come vetro, metallo e cartone”, ha concluso Sutherland.

L’annuncio arriva in un momento in cui molti paesi stanno cercando di ridurre al massimo l’utilizzo di plastica, i cui rifiuti oramai abbondano sulla terraferma e nei mari di tutto il mondo.

L’Ue ha dichiarato guerra alla plastica di recente, chiedendo ai paesi membri di modificarla tutta in riciclabile entro il 2030. Anche Theresa May, la premier britannica,  ha proclamato nuove misure per ridurre sensibilmente l’utilizzo di questo materiale.

Sorprende la Cina, che ha dichiarato di non accogliere più in futuro le milioni di tonnellate di plastica che sinora accettava dai paesi occidentali per smaltirli sul proprio territorio.

Insomma, siamo anche oltre i sacchetti in cotone riciclabile.

[Link: skytg24.it, the guardian. Immagini: twitter, eunews.it]

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