Vinitaly 2014. Assaggi di vino in diretta dal salone di Verona
Vinitaly 2014, ci siamo. La 48ma edizione dell’appuntamento dedicato al vino è iniziata oggi [Immagine: Ennevi-Veronafiere].
Ho guardato i dati sui consumi di vino che, secondo Coldiretti, sono crollati ai minimi dal 1861. Altro che prima repubblica del vino, qui stiamo parlando della monarchia.
Ma sono sicura che non sono stati conteggiati i consumi di questa manifestazione. A giudicare dall’afflusso, recupereremo il terreno perso. Davanti a noi, sul fronte del vino rosso, c’è la Cina, maggior consumatore mondiale nel 2013. Beviamo meno e sul piano della produzione nel 2013 la Spagna ha sorpassato l’Italia e la Francia.
Non so se la notizia del giorno sia ancora quella che ha visto il Gruppo Lunelli, proprietario di Ferrari, entrare in Bisol, storica cantina di Valdobbiadene e di Prosecco, al 50% per creare un gruppo di eccellenza del bere italiano. Ma il Vinitaly 2014 cercherà di offrire nuove e convincenti risposte [Repubblica].
Il diluvio di comunicati stampa che ha inondato le caselle di poste di Scatti di Gusto sono il simbolo di un’attività in fermento o di uno spaesamento? Lo sapremo al termine di questa quattro giorni a tutto vino.
Io intanto vi segnalo che sarà una diretta a singhiozzo. La rete cellulare non va e il wi fi è limitato ad alcune zone. Ma sono tutte scuse: mi piace bere in pace.
Quindi. se vi va, seguitemi con pazienza e fate refresh ogni tanto per aggiornare la pagina dedicata a questo primo giorno del Vinitaly. Grazie.
Il mio primo assaggio a Vinitaly è avvenuto in Sicilia. Ovviamente, le bollicine.
Donna Grazia (azienda Gurrieri in provincia di Ragusa) per la prima volta esce con il Metodo Classico. Sono Frappato e Nero d’Avola, due vitigni autoctoni, vinificati in bianco, 14 mesi sui lieviti. Bollicina delicata, leggermente profumata, direi, da colazione, quindi, perfetta per iniziare la giornata.
Da amante di bollicine, trovandomi nel Trentino, non potevo che andare a cercarmene. Toh, chi si rivede! Cembra, cantina di montagna, che visitai un paio di anni fa. Ricordavo di aver bevuto una bollicina rosé molto intrigante, e l’ho riprovato.
Doss24 è da cantina di montagna Brut Rosé: 20% pinot nero, 80 chardonnay. Metodo classico, 24 mesi sui lieviti. Molto da signorina, color rosa cipria, Fragolina del bosco in bocca. Molto chic.
Sempre da Cembra, colpita dall’etichetta rossa (adoro il colore rosso!), ho adocchiato Oro Rosso zero dosaggio. Stavolta non parliamo di rosé, ma di una bollicina più classica, uno dei primi prodotti della cantina: 100% chardonnay. Metodo classico, 60 mesi sui lieviti. Sa leggermente di frutta tropicale e di pera matura. Da pasto.
Affascinata dal nome, ho chiesto come mai si chiamasse così, e ho scoperto che OroRosso è dovuto al porfido rosso, presente nella valle di Cembra.
[pizza&mandolino] a #vinitaly la distilleria tedesca Aterburg lancia il ‘Fernet mafiosi’ @coldiretti #italianpride pic.twitter.com/KmIWA4oIBL
— Massimo Maugeri (@MassimoMaugeri) 6 Aprile 2014
Ops, la distilleria tedesca Aterburg lancia il ‘Fernet mafiosi’. Lo segnala Massimo Maugeri guardando Coldiretti.
Ricostruire un profilo del consumatore abituale del vino e dell’enoturista, a partire dai significati associati al vino. È l’obiettivo dell’Università di Verona (Osservatorio sui Consumi delle Famiglie del Dipartimento TeSIS), che da oggi a mercoledì, in occasione di Vinitaly, effettuerà numerose interviste ai visitatori del Padiglione Lombardia.
L’obiettivo della ricerca è quello di arrivare a tratteggiare un identikit di due figure specifiche – il consumatore abituale e l’enoturista, appunto – concentrando l’attenzione sul mondo delle emozioni, delle sensazioni e della seduzione mediata dal vino, per ricostruirne l’immaginario individuale e sociale.
“Per noi imprenditori questo tipo di ricerca è fondamentale, ha spiegato a sua volta Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento del turismo del vino della Lombardia, perché sapere quali sono i desideri di appassionati, e consumatori abituali significa potere dare risposte più in linea con il mercato”.
Vi farete intervistare?
Il Ministro Martina è contento di Vinitaly e di Opera Wine (qui i video), la top 100 d’Italia di Wine Spectator. Si punta sulla comunicazione e io vi ricordo che un terzo delle 100 etichette selezionate come testimonial d’eccelelnza fanno parte del Movimento Turismo del Vino.
Eccole
1. Allegrini
2. Argiolas
3. Arnaldo Caprai
4. Banfi
5. Barone Ricasoli
6. Biondi Santi – Tenuta Greppo
7. Bisol Viticoltori in Valdobbiadene dal 1542
8. Cantine Ferrari
9. Castellare di Castellina
10. Castello di Fonterutoli
11. Cesari Gerardo
12. Col d’Orcia
13. Donnafugata
14. Falesco
15. Feudi di San Gregorio
16. Livio Felluga
17. Lungarotti
18. Masciarelli
19. Mastroberardino
20. Mionetto
21. Nino Negri
22. Planeta
23. Rotari
24. Tenuta Il Poggione
25. Tenute Silvio Nardi
26. Terre degli Svevi – Re Manfredi
27. Terredora di Paolo
28. Tommasi Viticoltori
29. Tormaresca
30. Umani Ronchi
31. Villa Sandi
32. Zenato
“Il vino è stato e sarà anche in futuro un grande ambasciatore del Made in Italy nel mondo» ha dichiarato Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, intervenendo all’inaugurazione del salone questa mattina. «Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione – ha continuato il Ministro – perché i numeri che presenta una manifestazione come Vinitaly sono la dimostrazione di un importantissimo punto di forza del’Italia”.
I Benemeriti della Vitivinicoltura di quest’anno sono: Emidio Pepe (Abruzzo); Michele Laluce (Basilicata); Massimiliano Capoano (Calabria); Elda Maddalena (Campania); Paolo Francesconi (Emilia-Romagna); Edi Kante (Friuli Venezia Giulia); Marco Carpineti (Lazio); Emanuela Biffi (Liguria); Claudio Introini (Lombardia); Mario Di Ruscio (Marche); Luigi Savini (Molise); Giovanni Battista Marchisio (Piemonte); Giuseppe Di Maria (Puglia); Martino Demuro (Sardegna); Flora Mondello (Sicilia); Carlo Mazzerbo (Toscana); Wilhelm Stürz (Trentino-Alto Adige, Bolzano); Elvio Fronza (Trentino-Alto Adige, Trento); Enzo Barbi (Umbria); Marco Martin (Valle d’Aosta); Ircano De Lucca (Veneto).
Il turismo del vino è importantissimo. “Bottega Friuli Venezia Giulia: modernità d’altri tempi” è la conversazione organizzata dall’Agenzia Turismo del Friuli Venezia Giulia, durante la quale si è parlato delle attrazioni turistiche del territorio, in particolare quelle legate al turismo enogastronomico, attraverso gli interventi di Luigi Farrauto, autore della guida Lonely Planet del Friuli Venezia Giulia, Adriano Gigante, presidente del Consorzio Colli Orientali del Friuli e Ramandolo, e Filippo Bier, presidente dei presìdi Slow food del FVG e produttore di pitina. L’evento è stato moderato dal giornalista Giuseppe Cordioli.
Ci crede anche la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e vicesegretario del Partito Democratico, Debora Serracchiani [Immagine: Fabrice Gallina]
Adoro Vinitaly perché è così facile passare da regione a regione, semplicemente cambiando padiglione. Bene, oltre la Presidente Serracchiani, in Friuli Venezia Giulia vado a scoprire un tris di bollicine dell’azienda che non conoscevo. Dunque, parliamo di Tenuta Villa Nova che si trova vicino a Gorizia.
Il primo vino che ho assaggiato, è ancora in fase di sperimentazione, ma credo che andrà bene: si tratta infatti si Pinot3, un tris di Pinot (bianco, grigio e nero) in proporzioni più o meno uguali. Metodo charmat, 6 mesi. Facile da bere, aperitivo non impegnativo.
La seconda bollicina è Pinot Nero al 100%. Deciso, con la bella acidità, capace di sostenere un pranzo di pesce o anche i formaggi semi stagionati.
La terza bottiglia era rosé e conteneva il Moscato rosa 100% (sempre metodo Charmat). Profumato, dolce ma non stucchevole, perfetto da fine pasto, per accompagnare torte di frutta, creme e semifreddi.
Mentre cercate di prendere la linea per collegarvi a internet (non ditemi che torna di attualità il sepolto #vinitaly #wifi), vi invito a dare una scorsa all’intervento di Adriano Aiello sui vini di Calabria: c’è qualche etichetta che vi piace?
Preparatevi anche al Fuorisalone con il design e l’arte che incontrano il vino.
Le news dai protagonisti @giabisol e M.Lunelli :i Lunelli entran al 50% nel @BisolProsecco #vinitaly @camillalunelli pic.twitter.com/B7UneuWUzs
— Davide Oltolini (@Davide_Oltolini) 6 Aprile 2014
Come dicevo più su, non so se la notizia del giorno sia ancora quella che ha visto il Gruppo Lunelli, proprietario di Ferrari, entrare in Bisol al 50%. Secondo voi?
Nella guida agli assaggi consigliati per questo Vinitaly 2014, c’è anche la lista dei migliori 10 vini elaborata da Daniele Cernilli aka Doctor Wine per Cronache di Gusto.
Prendo una delle etichette suggerite:
Rocca delle Macìe – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2010 PAD 9 / D8
Un vino fatto molto bene, il migliore sino ad ora prodotto dalla cantina di Sergio Zingarelli.
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