Tomatin festeggia 125 anni di grande whisky
Se l’amore fa girare il mondo, il whisky lo fa girare due volte più veloce e ve lo spieghiamo con Tomatin che festeggia 125 anni.
Intorno alle origini del whisky c’è un alone così misterioso che potremmo stare secoli a disquisire sul tema senza mai trovare il bandolo della matassa. Di certo c’è che la storia di questo distillato è legata principalmente alla Scozia, all’Irlanda e agli Stati Uniti.
La tecnica della distillazione ha origini antichissime. Nasce in India nel 7000 a.C, quando religiosi e medici iniziarono a sfruttare il principio dell’ebollizione per creare medicine e disinfettanti. Si passa in Cina nel 4000 a.C. dove la distillazione veniva usata per cosmetici o processi di mummificazione per arrivare poi all’epoca di greci e persiani intorno al 1.000 a.C. Il merito più grande va agli arabi però, che inventarono l’alambicco tra l’VIII e il IX secolo e si misero alla ricerca della quinta essenza, senza mai trovarla peraltro.
Se parliamo di passione forse va all’Irlanda il merito di aver scoperto il whisky, quando i missionari di San Patrizio nel 432 d.C. scrissero per la prima volta di una tipica bevanda chiamata Uisge Beatha, l’acqua della vita, una sorta di brandy irlandese usato a scopo medicinale. Gli scozzesi invece furono i primi a produrre whisky a scopo di lucro.
Nel corso dei secoli si sono sviluppate tantissime tecniche e tipologie di whisky, che hanno portato alla luce moltissime eccellenze come quella della Distilleria Tomatin.
La storia del whisky Tomatin
Se pensiamo a prodotti storici e di qualità la Distilleria Tomatin merita una menzione speciale. Tomatin nasce nel 1897 a pochi chilometri da una delle principali città delle Highlands del Nord della Scozia: Inverness. Erano gli anni del boom del whisky e quindi del successo facile, che porta la distilleria ad una crescita impressionante. Nel 1974 possedeva già 23 alambicchi (dai due iniziali) e produceva 10 milioni di litri di whisky all’anno. Era già entrata nella storia del whisky, dunque, diventando la più grande distilleria della Scozia.
Tomatin resiste straordinariamente anche a quella che fu la più grande crisi nella storia del whisky. Nel 1983, a causa di una diminuzione importante della domanda, molte distillerie sono costrette a chiudere. Si sa però che un cliente fedele è come il più prezioso degli amici e Tomatin si salva grazie a due super clienti, i giapponesi Tamara Shuzo e Okura & Co, che la rilevano. Un altro record nella storia di questa distilleria che diventa la prima distilleria scozzese di proprietà orientale.
Quest’anno Tomatin festeggia il suo 125° anniversario e si pone come obiettivo quello di rafforzare ancora di più, se possibile, l’attenzione verso i suoi dipendenti, la qualità dei suoi whisky e la sostenibilità a lungo termine.
La qualità del whisky Tomatin continua a crescere
La nuova proprietà ripristina gli equilibri persi soprattutto in seguito alla tendenza generale di quell’industria di far finire tutta la produzione di whisky nelle ricette dei Blended.
La parola o meglio le parole d’ordine del whisky Tomatin diventano Single Malt. L’obiettivo è concentrare la produzione in whisky di solo orzo maltato ottenuti attraverso la doppia distillazione in pot still.
Un aumento della qualità coincide, ovviamente, con una diminuzione della quantità. Dal 2000 gli alambicchi scendono a 10 per una produzione totale di 2 milioni di litri annui.
I numeri del whisky Tomatin
112 ore di fermentazione e più di 170 mila botti per questo whisky elegante, dagli aromi fruttati, tropicali e dal carattere deciso, tipico delle distillerie delle Highlands, dato dalle note di malto spigolose e minerali.
Questi numeri non sono eccessivi se pensiamo che uno dei processi più importanti della produzione di whisky è l’invecchiamento. È qui che si forgiano le caratteristiche gusto-olfattive di questo distillato. Parlando in maniera più venale, la riuscita di questo processo ne determina anche il prezzo.
Pensate a cosa saremmo noi senza la nostra esperienza, senza l’influenza delle persone che ci hanno cresciuto o quella delle cose che abbiamo vissuto. Così funziona anche col whisky. Maggiore è il tempo in cui rimane nelle botti ad invecchiare e maggiori saranno gli aromi e le caratteristiche che lo arricchiranno.
L’importanza delle botti, poi, è indiscussa. Il percorso di ampliamento della gamma dei Single Malt ha portato ad un certosino lavoro di ricerca dedicato alle varie tipologie di rovere. Il Master Distiller Graham Eunson ha inoltre disposto l’acquisto di botti di quercia americana ex-Bourbon e che hanno contenuto vari vini fortificati, così da poter sfruttare sfumature diverse.
Fondamentale è anche il luogo in cui le botti vengono conservate. Tomatin utilizza ancora 2 cantine tradizionali basse con pavimento in terra battuta (dunnage warehouse) oltre a 12 cantine moderne (racked).
Un villaggio che rafforza la storia di un whisky speciale
Una caratteristica unica di Tomatin è lo stretto legame con la comunità locale e con i dipendenti. La distilleria si trova in una zona isolata e fin dalla sua fondazione viene quindi circondata da case affidate, in buona parte, ai dipendenti. Si è formato così un vero e proprio villaggio. In questi casi è logico pensare che si sviluppi un senso di appartenenza forte e speciale che possiamo considerare un elemento in più nella ricetta di questo whisky.
Legacy e Tomatin 12 anni
Legacy è un Single Malt invecchiato sia in botti di rovere americano vergine, sia in botti ex Bourbon. Un whisky di Tomatin interessante perché fresco e con note vanigliate e di frutta gialla che mirano poi verso la cannella e lo zenzero, per una spinta più accattivante.
Volendo proporre un estroso foodpairing lo consigliamo in abbinamento con la carne rossa, cotta su brace o, al suo opposto, cruda, come una battuta di fassona piemontese.
Prezzo consigliato: 29 €.
Tomatin 12 anni prevede la selezione di tre tipi di legni: Bourbon Barrels, Refill Hogsheads (botti già ex whisky), e Sherry Butts. Dopo 11 anni e 6 mesi di maturazione in queste botti, il distillato viene miscelato e messo a invecchiare per altri 6-9 mesi in barili che hanno contenuto Sherry Oloroso. Il risultato è un Whisky che ricorda i biscotti al malto e il miele, e ancora pere e mele gialle mature.
Lo consigliamo con formaggi molto stagionati, quindi a pasta dura.
Prezzo consigliato: 42 €.
Da sapere
Grazie all’intenso lavoro di rilancio degli ultimi anni, nel 2016 Tomatin vince il premio come distilleria dell’anno secondo Whisky Magazine, e nel 2017 quello come “Brand Innovator” nell’industria del whisky. Nel 2022, anno del suo 125° anniversario, Tomatin ha deciso di puntare ancora di più sui suoi valori fondanti: l’attenzione verso le persone che lavorano in distilleria, la qualità del distillato e la sostenibilità a lungo termine.
Tomatin è importato da in esclusiva per l’Italia da Beija Flor, società di distribuzione attiva dal 2007 e specializzata in whisky e spirits di qualità, spesso provenienti da distillerie artigianali.
[In collaborazione con Beija Flor]