Wine Experience. Il trionfo del Bordeaux e di Château Margaux
Bordeaux. Il pensiero mi ha accompagnato durante la notte già ricca della piacevole sorpresa dello spagnolo Vega-Sicilia. Poi ci siamo riaccomodati nella sala degustazioni, completamente ripulita, rimessa a nuovo con il cambio di 10.000 bicchieri e di 1000 tovagliette per un evento molto atteso di nome Bordeaux. Guida l’assaggio di 10 vini, James Molesworth, senior editor di Wine Spectator.
Haut Brion, Lafite, Latour, Margaux, Mouton-Rothschild, 2 annate per tipo.
Château Haut-Brion Pessac-Léognan 2005: al naso grande intensità di aromi che corrisponde in bocca a sentori di caffè tostato, con una nota fumè che completa con la ciliegia un quadro aromatico complesso, ma fresco e molto persistente. E’ ancora giovane ma diventerà un gigante che vorrei conservare in Magnum.
Château Haut-Brion Pessac-Léognan 1998: molto armonico ed elegante, decisamente più pronto del 2005, ovvio, ma nella sua grazia non ha la stessa trama del precedente che personalmente ho preferito per ricchezza, qualità del frutto e complessità.
Château Lafite-Rothschild Pauillac 2003: annata calda anche a Bordeaux. Colore brillante, aromi espressi. Caffè tostato e in bocca tannini dolci eleganti e fini. Un po’ corto.
Château Lafite-Rothschild 1995: più compiuto e quindi meglio valutabile, sebbene la ’03 non si sia rivelata comunque una bottiglia troppo giovane. Tessitura tannica notevole ma personalmente ho riscontrato una leggera velatura al naso. Molto elegante, come sempre questo vino, con note di cedro e frutti rossi di bosco.
Château Latour Pauillac 2008: tannini in evidenza per annata giovane ma la trama è fitta e interessante anche il bouquet di aromi che sprigiona in bocca. Al palato è un vino perfetto che al centro bocca svela una complessità raffinatissima. Questo vino rappresenta la mia idea di sofisticato. Sono solita attribuire questi termini a prodotti eleganti ma con struttura perché detesto i vini anoressici.
Château Latour Pauillac 2004: un po’ più esile soprattutto sul finale, malgrado la giovane età. Per me l’annata ’08 di Latour batte la ’04.
Château Margaux, Margaux 1996: un po’ esile, ma molto aggraziato con equilibrio perfetto fra acidità e frutto.
Château Margaux, Margaux 1989: questo è il grande vino, è l’eleganza! Una bottiglia perfetta in giusta e corretta maturazione che non richiede commenti tecnici. E’ semplicemente grande. Il vino che amo!
Château Mouton Rotschild Pauillac 2006: buona struttura con un po’ di legno ancora da assorbire ma una trama fittissima e un frutto splendidamente ricco. Tannini dolci e avvolgenti, questo vino in bocca è velluto.
Château Mouton Rothschild Pauillac 1986: eccellente, con sentori di caffè vaniglia e frutti di bosco e una lieve speziatura che arricchisce un quadro aromatico complesso ed elegante. Grandissimo vino.
La wine Experience si conclude amici e io sono veramente felice di avere vissuto questa esperienza fra i più grandi opinion leader del mondo… Vado a farmi un paio di cocktail al bar dell’Hotel Standard, favoloso, ve lo consiglio! Parola di Black Mamba.
La prima e la seconda puntata della Wine Experience
[Foto: domaineclarencedillon, Château Lafite Rothschild,