10 ottimi amari italiani artigianali ora che Amara è il migliore digestivo del mondo
Amari italiani alla ribalta.
Il liquore siciliano “Amaro Amara“, prezzo medio 18 €, è il miglior amaro digestivo del mondo.
Così è stato appena deciso ai “World Liqueur Awards 2022”, la più autorevole competizione del settore.
Sull’onda di una tradizione millenaria, da qualche anno la categoria degli amari italiani artigianali è rifiorita a livello produttivo. Mentre a livello internazionale si parla da tempo di amaro-mania.
Di cosa parliamo quando parliamo di amari
Quando si parla di amari, in particolare di amari italiani artigianali, ci si riferisce a una classe di spiriti dal prevalente gusto amaricante.
Come si fanno gli amari italiani
Gli amari si ottengono a partire da erbe, radici, cortecce, bacche, frutti, foglie e fiori prodotti in Italia e per tradizione serviti come digestivo dopo pasto.
Vengono creati macerando queste componenti vegetali in uno spirito o vino che viene poi, spesso, dolcificato con sciroppo di zucchero.
Le miscele ottenute vengono quindi fatte riposare per un periodo di tempo più o meno lungo a seconda della complessità che si vuole raggiungere.
Quanti gradi hanno gli amari
Tipicamente mai inferiori al 15% nel volume alcolico, gli amari rappresentano la più imponente famiglia di spiriti che è possibile oggi trovare in commercio.
Una breve storia degli amari italiani
L’uso di miscele alcoliche a base di erbe e radici risale a millenni fa. Già i Romani cominciarono a impiegare le botaniche in vino per uso curativo.
Ma le vere origini dell’amaro, così come lo conosciamo oggi, possono essere ricondotte ai frati e ai monaci medievali dislocati nelle abbazie e nei monasteri di tutta Italia.
Sono stati loro –favoriti dalla Scuola Medica Salernitana– a creare elisir o tonici rigeneranti e medicamentosi.
A partire dall’Ottocento il sapere di pochi si trasforma in piacere per tutti con le prime industrie del liquore.
Dopo la Seconda guerra mondiale, gli amari italiani passarono dall’essere un aiuto prescritto dai medici a prodotti acquistati per piacere.
Amaro-mania
L’amore per gli amari ha oltrepassato i confini italiani per raggiungere nuovi territori, primo fra tutti gli Stati Uniti.
Nel mondo del beverage internazionale, intanto, l’amaro rappresenta la base di cocktail sempre più richiesti, mentre nelle cucine dei ristoranti è diventato un ingrediente cool e ricercato. Oggi si utilizza in raffinate preparazioni o come “tocco aggiuntivo” per dare carattere al piatto.
La lista dei 10 grandi amari artigianali italiani che segue, ognuno con gradi alcolici e prezzo, vi aiuterà a conoscere meglio un amico sempre avuto in casa.
Riscoprirete l’amaro nelle vesti di un protagonista assoluto della tavola, di un irriducibile mattatore di serate, impareggiabile espressione di tradizione e di territorio ma anche di nuove idee e aperitivi contemporanei.
Perché dopo un pasto decadente, l’amaro è come Harvey Keitel in Pulp Fiction. È l’addetto alle pulizie che cancella ogni prova del tuo esagerare e trasgredire col cibo.
Amaro del Capo
Le recenti, nuove o nuovissime distillerie artigianali presenti nella lista dei 10 migliori amari italiani che state per leggere, disegnano uno scenario molto stimolante.
Ma hanno avuto numerosi predecessori dalla storia illustre. Ne ripercorriamo una per tutte, quella fortunata di Amaro del Capo.
Nel 1915 Giuseppe Caffo, mastro distillatore nato nel 1865, fondò una distilleria a Santa Venerina, in Sicilia, alle pendici dell’Etna.
Quando i suoi figli, Sebastiano, Santo e Giuseppe, si unirono all’azienda di famiglia, ne spostarono l’attività a Limbadi, in Calabria. Dove oggi si trova il moderno stabilimento gestito dalla quarta generazione della famiglia.
Nel 1965 nacque il prodotto più famoso della distilleria, il Vecchio Amaro del Capo. L’infusione dei ventinove ingredienti che formano il profilo aromatico di uno dei più diffusi amari italiani evidenzia erbe, fiori, frutta e radici tipicamente calabresi.
Saldamente radicato nella tradizione locale del Sud Italia, fino a tutti gli anni ‘60 il Vecchio Amaro del Capo è stato disponibile solo in Calabria.
Dove si è sempre bevuto ghiacciato (-20° C), spesso direttamente dal congelatore, per raffreddare le temperature delle calde estati calabresi.
La ricetta è comprensibilmente segreta ma alcune botaniche sono riconoscibili: camomilla, arancia amara e dolce, mandarino, ginepro, liquirizia…
Oggi il Vecchio Amaro del Capo è un caso di successo. L’azienda calabrese ha conquistato numerosi mercati esteri con esportazioni che raggiungono 55 Paesi internazionali.
10 favolosi amari italiani artigianali
1 – AMARO AMARA, AMARO SICILIANO
Nove anni fa i giovani siciliani Edoardo Strano e Giuseppe Librizzi hanno creato l’amaro dei loro sogni. Usando scorze di Arancia Rossa di Sicilia, varietà Tarocco Gallo e Tarocco Nocellara, infuse senza additivi con erbe spontanee raccolte alle pendici dell’Etna, nei pressi di Catania. Risultato: un amaro moderno, adatto a gusti giovani, dal bellissimo colore giallo dorato con sfumature ramate. Ora l’amaro Amara è anche un campione mondiale assoluto secondo World Liqueur Awards.
Un digestivo che per il forte DNA mediterraneo si presta alla preparazione di aperitivi e cocktail.
- Chi lo produce: Rossa Sicily
- Dove: Catania
- Gradi alcolici: 30
- Prezzo: 17,90 €
2 – FORMIDABILE, AMARO DI ROMA
La ricetta visionaria del produttore Armando Bomba mette insieme rabarbaro cinese e china rossa, chiamati a dare personalità e persistenza. Tra le altre botaniche si distinguono anice stellato e rosa moscata. Zero aromi, additivi, coloranti o caramello. Si beve freddo, se possibile senza ghiaccio, in piccoli calici.
Da abbinare a cioccolato amaro con scorze di arancia candita.
- Chi lo produce: Formidabile liquori & affini
- Dove: Roma
- Gradi alcolici: 33,5
- Prezzo: 26,10 €
3 – AMARI ITALIANI: BENEFORT DALLA VAL D’AOSTA.
Amarissimo amaro tutto erbe, fiori e radici alpine. Compreso il benefort, che nel Patois, il dialetto della Val d’Aosta da dove questo perfetto dopopasto proviene, identifica l’Artemisia absintium. Cioè l’assenzio romano. Armando Calvetti, creatore della distilleria Alpe, lo ha voluto forte e duro, per veri amanti del genere.
Da bere dopopasto.
- Chi lo produce: Alpe
- Dove: Val d’Aosta
- Gradi alcolici: 38
- Prezzo: 13 €
4 – AMARI ITALIANI: DA BOLOGNA, SETTEMMEZZO.
Protagonista principale dell’amaro bolognese dal potente sapore erbaceo è il carciofino violetto, coltivazione recuperata tipica della collina di San Luca, già presidio Slow Food. Messo in infusione, insieme al chinotto siciliano, in alcol e acqua del Mare Adriatico.
La presenza della cinarina del carciofo lo rende un ottimo digestivo.
- Chi lo produce: Gotha Spiriti Nobili
- Dove: Bologna
- Gradi alcolici: 21
- Prezzo: 25 €
5 – AMARO PALENT, A BASE DI GENEPY
Sia il sapore che il colore di Palent sono unici. Merito della coltivazione biodinamica e dell’infusione a freddo del genepy, pianta rara e protetta, e di altre 17 tra radici, erbe e piccoli frutti. Fanno tutto Matteo Laugero e i suoi figli, proprietari di un rifugio alpino nell’alta Valle Maira, in provincia di Cuneo.
Si beve liscio nel dopocena come digestivo.
- Chi lo produce: Palent
- Dove: Palent, provincia di Cuneo
- Gradi alcolici: 26
- Prezzo: 27 € (50 cl)
6 – JEFFERSON: AMARO IMPORTANTE CALABRESE
Nel 2018 è stato miglior liquore al mondo nei World Liqueur Awards. Richiede 9 mesi di preparazione e 40 ulteriori giorni di riposo in bottiglia l’amaro naturale e unico esaltato dalla presenza degli agrumi calabresi –bergamotto, arance amare e dolci– unite a origano, rosmarino e altre botaniche locali.
Da bere fresco, è potente se miscelato con il bitter o come supporto ai vermouth.
- Chi lo produce: Vecchio Magazzino Doganale
- Dove: Montato Uffugo, provincia di Piacenza
- Gradi alcolici: 30
- Prezzo: 27 € (50 cl)
7 – AMARI ITALIANI: L’ABRUZZESE GENZIANOTTO.
È stato l’ingegnere Giuseppe Simigliani a progettare l’incontro/scontro tra gli ingredienti dell’amaro abruzzese. Ovvero il sapore duro e speziato della radice di genziana con la dolcezza del mosto cotto, senza zuccheri aggiunti. Il risultato è che gli opposti si attraggono , in questo liquore piacevolmente amaro.
Da abbinare alla pasticceria secca, mostaccioli, bocconotti.
- Chi lo produce: L•AB, Liquoreria Abruzzese
- Dove: Ripa Teatina, provincia di Chieti
- Gradi alcolici: 26
- Prezzo: 15 € (50 cl)
8 – AMARO VENTI, COME LE REGIONI ITALIANE
Venti perché, per il loro liquore, Marco Rivolta e la madre Gianna si sono messi in testa di usare 20 botaniche, una per regione italiana. Mica semplice far convivere erbe officinali e spezie dolci. Il mirto sardo con l’achillea del Veneto. O l’ulivo della Liguria con i limoni campani. Eppure sono pochi gli amari italiani altrettanto morbidi e compiuti.
Un digestivo puro, persistente che lascia il palato rinfrescato. E funziona a dovere nei cocktail e nei drink.
- Chi lo produce: Magi Spirits
- Dove: Lombardia
- Gradi alcolici: 26
- Prezzo: 15 € (50 cl)
9 – CANTO AMARO DELLE SIRENE.
L’attacco è ruffiano. Merito dei limoni coltivati nella sponda bresciana del Lago di Garda, da dove arrivano (quasi) tutti gli ingredienti. La vicentina Elisa Carta, che ha creato la ricetta nel 2019, è riuscita a bilanciare la dolcezza della vaniglia con le note amaricanti della genziana e del cardo. Ogni sorso accarezza il palato come seta.
Si beve leggermente fresco con una fetta di limone da solo o dopocena. Se dev’essere cocktail allora basta l’ aggiunta di semplice acqua tonica.
- Chi lo produce: Liquori delle Sirene / Piperita Srl
- Dove: Peschiera del Garda, provincia di Verona
- Gradi alcolici: 27
- Prezzo: 23,90 €
10 – AMARO DI TORINO DORAGROSSA.
Amaro ma con delicatezza, nel più puro e corroborante stile alpino. Mostra i muscoli con rabarbaro e genziana ma la parte fresca, spinta dalla liquirizia e dal finocchio selvatico, invoglia nuovamente a bere. Un riuscito omaggio alla città del vermouth a iniziare dal nome: Dorragrossa, l’attuale via Garibaldi, è stata il fulcro produttivo dell’arte liquoristica torinese.
- Chi lo produce: Doragrossa
- Dove: Torino
- Gradi alcolici: 23
- Prezzo: 23,60 €