Se Babbo Natale non arriva è perché il Tenente si è mangiato le renne
Ci sono nazioni che non godono di buona fama dal punto di vista gastronomico, e la Finlandia è una di queste. Eppure vi assicuro che non si mangia affatto male, e che un nostro ex presidente del Consiglio si sbagliava di grosso quando li prese in giro perché dediti al consumo di “renne marinate” (il che, tra l’altro, non è vero).
Tutto perché a quei tempi perorava la causa dell’Italia, e di Parma nella fattispecie, ad ospitare la sede dell’autorità alimentare europea per la sicurezza alimentare, battendo proprio la concorrenza della Finlandia.
Sì, un prosciutto come il nostro non ce l’hanno, i finnici, ma non facciamo i provinciali e andiamo a vedere che c’è di buono.
E’ un dicembre insolitamente caldo: solo due gradi sotto lo zero a Helsinki. Nevica forte e il traffico delle auto è molto rallentato. I colleghi che arrivano in treno da Tampere, con ben 15 minuti di ritardo, si lamentano che da loro tutto procede regolarmente, non come nella capitale. Ognuno è il terrone di qualcuno.
Il freschetto e le spruzzate di neve in faccia (quanto le rimpiangerò nella torrida estate romana!) mi mettono di buon appetito. In mancanza di fonti autorevoli e di passaparola (non ricordo che nessun amico gourmet sia mai venuto qui) mi affido a una generalista Lonely Planet e scelgo un posto senza pretese e molto tradizionale chiamato “Sea Horse”. Un’istituzione presente sin dagli anni ’30, una vecchia taverna per marinai ora molto frequentata dagli abitanti locali.
Inevitabile iniziare il pasto con un ottimo e abbondante piatto di aringhe marinate: vero comun denominatore dei popoli baltici. Sono le aringhe che vengono marinate e non le renne, e sono buonissime, ma vatti a fidare della competenza e dei gusti di un ex presidente che non mangia aglio e cipolla ed è pure astemio ….
Alla faccia sua, io invece mi faccio un paio di boccali di un’ottima lager locale. Un abbinamento col whisky sarebbe l’ideale, ma voglio restare leggero per la portata principale che sono ansioso di provare: il filetto di renna.
Lo chiedo il più possibile al sangue, per assaporarne i sentori selvatici. La carne è tenera e succosa e ricorda molto, come è ovvio che sia, quella del cervo. Ma così morbida e spessa non mi era mai capitato di provarla. Felicissimo l’abbinamento, tipicamente nordico, con la gelatina di mirtilli, a smussarne gli spigoli “foxy”.
Un’acquavite e poi due passi nella nevosa e scintillante notte di Helsinki, dove il Natale sembra più Natale. Spero di non averla mangiata io una delle renne di Santa Claus.
E auguri a tutti!
Ravintola Sea Horse. Kapteeninkatu 11. Helsinki. Tel. 09 628 169
[Immagine renna: Trifi Blog]