Chic’n Quick, commovente bistrot del due stelle Michelin Claudio Sadler
I piatti di Claudio Sadler sono belli e sono anche molto buoni. Se poi si ha la possibilità di poter sbirciare lo chef dietro ai fornelli nella sua cucina, pur pagando un conto decisamente meno salato rispetto al bistellato attiguo, i piatti diventano ancora più belli e, se possibile, più buoni.
Siamo allo Chic’n Quick, il bistrot accessibile in via Ascanio Sforza, sui Navigli – quelli non brulicanti di persone all’ora dell’aperitivo, per intenderci – appena dopo il confine segnato dalla circonvallazione.
Casualmente, capitiamo nel primo giorno del menu primaverile, quando in sala, ci dicono, “la cucina sta ancora rodando”, ma a noi, in tutta onestà, le portate sembrano già ampiamente collaudate.
Il ristorante, per essere un lunedì sera, è decisamente pieno, l’atmosfera rilassata come ce la si aspetta da un locale che intende essere, pur nella sua eccellenza, alla portata di tutti. In sala, il personale sembra essere fin troppo rilassato.
Ma concentriamoci sulle portate. Iniziamo dall’antipasto, una tartare di ricciola e gamberi, pane alle nocciole e bagna cauda leggerissima. Il pesce è, neanche a dirlo, freschissimo. Il gusto, quello di un piatto assaporato su una terrazza a Sorrento. Delicato e deciso al punto giusto.
La strada da percorrere, in qualche modo, è già battuta. Sappiamo di non poter uscire dal ristorante per nessuna ragione al mondo senza aver ordinato il riso giallo alla milanese.
Al salto, con Grana Padano, è l’essenza della milanesità. Quella compìta ed essenziale, senza troppi ghirigori, e per questo autentica sotto ogni aspetto. Il costo del piatto è di soli 10 €: commovente.
Proseguiamo con i tartaglioni di pasta con vongole veraci alle erbe. Pasta cotta a puntino, forse un po’ troppo prezzemolo (ma siamo in pochi a non amarlo profondamente), i molluschi sono tanti e, soprattutto, buonissimi.
La palma d’oro dei primi la vince a mani basse i tortelli di mozzarella, datterini al timo, capperini disidratati e ricotta secca. La qualità delle materie prime si sente a ogni boccone, la semplicità del piatto è quella di una portata che “faremmo anche a casa”. Ma così buona, probabilmente, non ci verrebbe mai.
Sui secondi ci dividiamo tra vegeteriani e ‘onnivori’.
Per la prima categoria, ordiniamo degli ottimi asparagi bianchi e verdi con crema di Grana Padano 27 mesi Riserva e uovo di Paolo Parisi soufflé in padella al profumo di tartufo.
Ci abbiamo messo più tempo a scrivere il nome del piatto che a mangiarlo, tanto era buono. Ogni ingrediente perfettamente bilanciato con l’altro, impresa non sempre facile soprattutto quando di mezzo c’è il tartufo.
Gli ‘onnivori’ presenti a tavola, invece, si buttano su una scaloppina di rombo alla griglia con zucchine, mandorle e salsa mugnaia.
Il condimento non copre assolutamente il gusto del pesce, ma lo accompagna con grazia insieme alle verdure. Che il pesce da Sadler dà sempre grandi soddisfazioni l’abbiamo già detto?
Per concludere, impossibile farsi mancare i dolci.
Si parte con un semifreddo al caffè dall’aroma tanto deciso quanto piacevole.
E si chiude con una deliziosa tarte tatin con gelato alla vaniglia di accompagnamento.
Per accompagnare la cena abbiamo scelto un Tascante del vitigno Nerello Mascalese, situato sul versante nord dell’Etna e prodotto da Tasca d’Almerita. Un vino rosso intenso e decisamente interessante, al costo di 24 euro.
Nonostante il servizio un po’ sottotono rispetto ai tempi d’oro dell’attentissimo chef in sala e dell’ottimo Francesco tra i tavoli, Chic’n Quick non sbaglia mai né la proposta né il conto – sui 35 € a testa – e, per questo, ci pare ben al di sopra dei bistrot ‘accessibili’ dei soliti nomi che adesso impazzano in città.
Io ve lo consiglio, voi che dite?
Chic’n Quick. Via Cardinale Ascanio Sforza, 77, Milano. Tel. +39 02 89 50 3222
[Immagini: Caterina Zanzi, excellencemagazine.it, Daniele Amato]