Calabria. 5 specialità da gustare dalla nduja al caviale
Sappiamo tutti che la Calabria è il regno del peperoncino, e se ci capitate, lo scoprirete sulla vostra pelle, ops, palato.
Forti e saporiti, ma anche belli da vedere e stuzzicanti da mangiare.
Già, oltre il peperoncino, cos’altro potete gustare da quelle parti? Ve lo dico io, reduce dalla piccante settimana calabrese, ricca di cibo, vino e storie.
1. Nduja
Innanzitutto, la nduja, la più nota specialità calabrese. E un salame spalmabile, morbido, saporito e piccantissimo, fatto di carne di maiale, poco grasso e tanto peperoncino. Ha una consistenza particolare che nemmeno dopo la stagionatura si indurisce. Inutile specificare che il suo tipico colore rosso è dovuto al peperoncino. Una curiosità: il nome “nduja” deriva dal francese “andouille” che significa appunto, salame o salsicciotto.
E attenzione a non sbagliare: si scrive nduja, non nduia!
Az. Leadercoop. Casabona (Kr)
2. Sardella
Dal nome potrebbe sembrare il pesce o il salume, e infatti, è una crema spalmabile, piccantissima, preparata con i pescetti di media taglia, peperoncino macinato e sale. La sardella calabrese, tipica della zona di Crotone, viene spesso chiamata “il caviale dei poveri”, “il caviale del sud” o “rosamarina”. Attenzione: la pesca di novellame è vietata dalle normative di UE per cui occhio alla sardella che acquistate.
Fontana Salvatore. Via Nazionale snc, 88812, Crucoli (KR)
3. Salame di suino nero di Calabria
Il maiale nero è una razza tipica calabrese, che a vederlo sembra più cinghiale che maiale, grazie al suo mantello nero e setole abbondanti. L’allevamento semi-brado e la lavorazione artigianale delle carni magre del nero di Calabria fanno si che i salumi hanno il sapore e il profumo particolarmente intensi. Fino a pochi anni fa la razza era in pericolo di estinzione, ora, grazie al lavoro di recupero delle piccole aziende, possiamo stare tranquilli di gustare ancora il salame dolce o piccante di suino nero.
Az. Agr. Ferrari. C.da Monti, 87040, Altilia (CS) – tel 334 5639303
4. Caciocavallo Podolico
Il caciocavallo podolico è prodotto con il latte di una razza delle vacche podoliche, solo in alcuni periodi dell’anno. Queste vacche, oltre che in Calabria, sono diffuse in Puglia, Abruzzo, Molise, Campania e Basilicata. Il caciocavallo è il formaggio semiduro a pasta filata, è caratterizzato dal gusto dolce con i sentori di erbe selvatiche, e più viene stagionato (anche 5 anni), più è buono.
Una curiosità: la razza podolica ha origini ucraine, è stata introdotta sulla penisola durante le invasioni barbariche e dà il meglio laddove le altre razze soffrono, quindi, in condizioni di poca acqua e dei pascoli scarsi.
Az. Parilla Gastronomia, via Scalaretto 88811, Cirò Marina.
5. Pecorino Strongolese
Il pecorino Strongolese è prodotto con il miglior latte intero non pastorizzato di pecore che pascolano tra le pianure del litorale Ionico e le pendici dell’altopiano Silano. Intenso e aromatico, è il formaggio della serie “una fetta tira l’altra”. Si trova fresco e stagionato, si mangia a tavolo e si usa in cucina, ma dà sicuramente il meglio di se, stagionato 2-3 mesi e consumato al naturale, tra una chiacchiera e un bicchier di vino.
Az. Agr. Spina. loc. Mannico, Strongoli (Kr) – tel. 0962.89424
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