Home Restaurant. Aiuto, la moda del social eating ha colpito anche me
Vi appassiona l’argomento home restaurant? Se ancora non sapete cos’è, vi dico in breve che significa trasformare la vostra casa in un ristorante. Una pratica che piace tanto a chi ama cucinare. Ho curiosato ed ho scoperto tante community che promuovono il social eat: TavoleRomane nella capitale, Home Food a Bologna, New Gusto in Abruzzo per citarne alcuni.
Gnammo, nato tra Torino e Bari nel 2012, è uno dei portali più affermati nell’home restaurant ed è per questo che ho deciso di parlare direttamente con uno dei tre fondatori, Cristiano Rigon.
Gnammo è semplicemente la versione moderna del social network più vecchio del mondo, la tavola. Insomma, il social eating. Così hanno pensato Cristiano Rigon, Gianluca Ranno e Walter Dabbicco, quando hanno deciso di unire le forze per mettere in contatto e far incontrare in ambienti informali gli amanti della buona tavola e quelli che amano cucinare e condividere. L’idea è nata dalla solita battuta “ma come cucini bene, perché non apri un ristorante?”
I tre ragazzi hanno messo in piedi un’intera piattaforma, Gnammo, che attualmente unisce più di 54.000 utenti in 287 città con 829 eventi in attivo.
“Si tratta di un portale che permette di organizzare o partecipare a un evento culinario, che può tenersi in luoghi affascinanti come parchi, atelier d’artista o case private in zone di pregio delle diverse città”, aggiunge Cristiano.
Il funzionamento è molto facile: basta iscriversi gratuitamente al sito od accedervi attraverso i social network e decidere il ruolo: Cuoco o Gnammer (che sono, ovviamente, interscambiabili).
Il Cuoco crea l’evento, fissa il menù, il prezzo (varia da 5 a 35 euro), il numero di partecipanti (da 4 a 12 in media) e le foto della location.
Lo Gnammer sceglie l’evento a cui partecipare ( che può essere pranzo, cena, merenda, brunch, degustazione, picnic ecc) e manda la richiesta.
Una volta che il Cuoco accetta, lo Gnammer effettua il pagamento attraverso PayPal e riceve l’indirizzo dell’evento. In seguito ognuno lascia il feedback sul sito (vengono presi in considerazione tutti gli aspetti: qualità del cibo, accoglienza, location, pulizia dell’ambiente, ma anche il comportamento degli ospiti ecc).
Semplice, no?