Un pollo a 1,95 € al chilo è merda compattata e sagomata?
“Non ho parole. Un pollo che costa meno del pane – 1,95 € al kg – ma che pollo è”?
La domanda insieme a una foto spunta sulla timeline di Facebook.
2 busti di pollo in offerta speciale con il 50% di sconto. Fanno un totale di 3,84 € per poco meno di 2 chili di carne di pollo: 1,971 kg come si legge in etichetta.
“Doping-anabolizzanti-antibiotici” è la prima risposta al quesito che pollo è? La questione non scatena un flame da centinaia di commenti, ma polarizza al solito le posizioni.
Far ritornare la carne a bene di lusso per evitare di mangiare “uccellacci che non hanno nemmeno visto la luce” è la soluzione immediatamente indicata.
E considerare che “quella non è carne, è merda compattata e sagomata”.
Ma c’è chi all’Agricola Italiana Alimentare – che ha fornito quei polli al supermercato – ci lavora e considera le affermazioni un insulto.
Anzi, “stronzate” di “cazzari tuttologi”. Al pari delle opinioni di chi non ha “competenze commerciali nel rapporto tra GDO e grande industria” che sono l’equivalente della “carta igienica”.
Proviamo a estrapolare i concetti principali dalla discussione sul pollo a 1 ,95 € al kg. Abbiamo appreso che il pollo in questione:
- Non è ruspante
- Non mangia prodotti di qualità
- Potrebbe non essere allevato a suon di antibiotici
- È allevato in batteria
- L’allevamento in batteria è quanto più basso l’uomo abbia fatto con gli animali
- L’allevamento in batteria è l’emblema del consumismo e della globalizzazione
- Non sappiamo cosa avviene all’interno di piazzale Apollinare Veronesi (cioè di Agricola Italiana Alimentare – AIA)
- AIA è uno degli stabilimenti più importanti del settore alimentare italiano
Dovremmo chiederci se acquistarlo offre solo “l’illusione di mangiare carne” o se invece ci nutriamo con una carne bianca stra-consigliata in tantissimi regimi dietetici?
O almeno verificare se quella in foto è una campagna civetta in cui la GDO decide di vendere sotto costo per farsi pubblicità e dirottare gli investimenti pubblicitari a completo favore del consumatore?
Mentre provate a sindacare sulla plasticosità del pollo in foto che non è riferita alla confezione ma alla consistenza della carne, c’è un video da guardare per avvicinarsi al concetto di allevamento in batteria. Siamo in Austria ma ci assicurano che il metodo è adottato in tutta Europa.
E ora qualche domanda.
Avete un’idea di quanto sia giusto spendere per evitare di derubricare una confezione a pezzo di altra sostanza sagomata a mo’ di pollo?
Dove acquistate il pollo quando non siete in preda al gastrofighettismo maniacale ma avete voglia di preparare una ricetta tradizionale come pollo e peperoni e non siete disposti a trattare come con la gricia o i pizzoccheri?