Ristoranti in Calabria. Le stelle più brillanti sono 8 giovani chef
Ancora qualche giorno e registreremo i primi movimenti vacanzieri verso il mare. La Calabria è una delle mete preferite con due versanti e molti chilometri di spiagge a disposizione. È anche il naturale corridoio autostradale per raggiungere la Sicilia, altra destinazione classica dell’estate.
Per chi si muove da nord a sud, le occasioni di un ristoro stellato si allungano ai lati dell’autostrada. Al Devero di Bartolini, 2 stelle Michelin, o da Sirani per colazione a Bagnolo e giù per la Penisola con le soste a Sasso Marconi da Aurora Mazzucchelli, da Vissani a Baschi, alle Colonne di Rosanna Marziale, a Casa del Nonno 13 di Raffaele Vitale allo snodo con la grande arteria della Salerno – Reggio Calabria.
E poi, in rapida successione, Il Papavero ad Eboli, Arbustico a Valva e la Locanda Severino a Caggiano. Tutte stelle Michelin prima di entrare in Calabria.
La regione che sta festeggiando la sua migliore cucina con 8 bravi e giovani chef. Alcuni già conosciuti al di là dei confini della propria terra e insigniti del riconoscimento della stella Michelin. Altri che promettono di rischiarare il cielo e le tavole che si aprono sui paesaggi a tratti ancora selvaggi della Sila, sul Tirreno, sullo Ionio.
La manifestazione che li accoglie si chiama Cooking Soon e si è tenuta presso l’Antica Segheria del centro visita Cupone a Camigliatello Silano in provincia di Cosenza. L’idea è di Giovanni Gagliardi di Vinocalabrese.it e della giornalista e videomaker Manuela Laiacona che hanno puntato a far conoscere queste nuove leve in stretto collegamento con il territorio e già ne avevamo avuto avvisaglie.
Ecco chi sono.
1. Caterina Ceraudo
La giovanissima Caterina Ceraudo a 27 anni guida a Strongoli il ristorante stella Michelin Dattilo che fa parte della tenuta agricola di famiglia.
Alla Triennale di Milano , durante il suo show cooking del cartellone di Cibo a Regola d’Arte ha condensato in una frase il suo recentissimo passato e la sua voglia di fare: “Mio padre è il mio maestro di vita, Niko Romito è il mio maestro in cucina”.
Sì, perché Caterina fa parte di una nidiata della Niko Formazione e ha sostenuto l’esame finale con una spuma di patate con cozze disidratate accompagnate da cialde di riso. Legatissima al territorio, a Milano ha presentato un piatto antico, patate e peperoni, tramandatele da nonna Caterina e zia Mariuccia. Come già aveva fatto a Identità Golose con i suoi bottoncini ripieni con ‘nduja e mandorle in brodo di bucce di patate e barba di finocchio.
Dattilo. Contrada Maremonti, 88816. Strongoli (Crotone). Tel. +39 0962 865613
2. Luca Abbruzzino
Un’altra stella Michelin della Calabria è poco più a sud, a Catanzaro. Qui c’è l’Alta Cucina Locale, il ristorante avviato Antonio Abbruzzino il padre di Luca che a 27 anni racconta di una Calabria ispirata ai piatti semplici di casa.
Attenzione perché, come avverte il sito, dal 25 maggio al 15 luglio il ristorante è chiuso. Sono in trasferta all’Expo. Voi intanto prendete appunti sul piatto flagship nato dall’incontro tra la tradizione di papà Antonio e l’estro creativo di Luca: fusilloni alla ‘nduja, pecorino e ricci di mare magistralmente descritti da Passione Gourmet. E se Catanzaro vi sembra troppo lontano, la Metro 1 di Milano potrebbe farvi conoscere un altro mondo a Rho.
L’Alta Cucina Locale. Viale Fiume Busento. Località Santo Janni. Catanzaro – Tel. + 39 0961 799008
3. Antonio Biafora
Nel cuore della Sila, a 29 anni Antonio Biafora ha ben salde in mano le redini del ristorante del Resort Biafora. Con lui e con il fratello Luca continua una storia di ospitalità iniziata con i nonni e proseguita con i genitori.
Una cucina che segue i sentieri della montagna e lancia costantemente un occhio al mare che in fondo non è così lontano. Ma lo fa con uno sguardo contemporaneo e avvincente come nel crudo di podolica con fave, funghi morchella e “la loro terra” (schiuma e maionese).
Biafora Restaurant. C.da Garga di San Giovanni in Fiore, S.S. 107 (Cosenza). Tel. +39 0984.970078
4. Gennaro Di Pace
Le estreme propaggini del Pollino sono territorio comune alla Basilicata e alla Calabria in quel gioco di incontri tra regioni oggi differenti ma una volta chiamate Lucania. La zona di Castrovillari (che ai gourmet viaggiatori non potrà non fare venire in mente la tavola di Alia) e di Sibari ne erano confine. Qui, a Saracena, una manciata di chilometri dal casello di Sibari c’è Gennaro Di Pace. Trentenne che guida la cucina dell’Osteria Porta del Vaglio e in questo nome c’è tutto il desiderio di aprire a chi non conosce le meraviglie di un territorio.
Che arriva diretto nel piatto con il riso di Sibari alla rapa con formaggio erborinato e pere o un montano filetto di manzo podolico con pino, pinoli e mela verde
Osteria Porta del Vaglio. Vico I Santa Maria Maddalena, 12. Saracena (Cosenza). Tel.+39 0981194655
5. Emanuele Lecce
A 22 anni è l’enfant prodige della Calabria più alta. Ha giocato in casa per questo evento Emanuele Lecce, figlio di Pietro e Denise che gli hanno affidato la cucina della Tavernetta. Cucina d’alta quota a Camigliatello sulla Sila dove prepara il riso di Sibari mantecato con il Moro e il vino magliocco.
Ma soprattutto irresistibili funghi che offrono un’altra visione del territorio e della cucina calabrese. E un motivo per andarci anche ad estate avanzata.
La Tavernetta. C.da Campo San Lorenzo, 14. Camigliatello Silano (Cosenza) Tel. +39 0984 579026
6. Emanuele Strigaro
Se dovessimo immaginare la cucina di mare contemporanea e giovane, sarebbe impossibile non citare i piatti del ventiseienne Emanuele Strigaro che compone le bellezze del mare ionico sulla spiaggia di Crotone al Novezerodue. Un’oasi di bellezza lungo una costa che avverte i segni pesanti dell’uomo.
Ricci, soprattutto ricci. Come aperitivo da abbinare alle ostriche, nel più classico degli spaghetti e in forma di gelato per accompagnare seppie e champagne. Avete già voglia di tuffarvi, vero?
Novezerodue. Viale antonio Gramsci. Crotone. Tel. +39 0962 29637
7. Bruno Tassone
Pizzo Calabro è uno struggente balcone affacciato su uno dei mari più invitanti d’Italia. Con Parghelia, Tropea e Capo Vaticano è in grado di fare concorrenza a qualsiasi località di mare. Prima di iniziare a discutere sulle qualità del gelato, dovete andare al San Domenico dove c’è uno chef di 25 anni. Bruno Tassone pensa in maniera semplice perché ha da proporre una strepitosa materia prima che farà di voi fan del pesce calabrese.
Il polpo arrostito è tra i suoi cavalli di battaglia, ma anche un carpaccio di pesce pettine con, guarda un po’, cipolla rossa di Tropea e concentrato di arancia vi farà gridare al territorio più puro.
San Domenico. Via Colapesce, 2, 89812 Pizzo Calabro (Vibo Valentia). Tel. +39 349 139 0255
8. Nino Rossi
Lo stoccafisso ha una patria di produzione, la Norvegia, e una di consumo: la Calabria meridionale. Santa Cristina d’Aspromonte è sulla strada che lega Palmi a Bovalino, Tirreno e Ionio. A metà strada, sull’Aspromonte, nel verde dei boschi che non associ a questa regione (ma basterebbe una visita ai laghi per ritrovarsi in uno scenario da montagne rocciose), Nino Rossi è ambasciatore del pesce essiccato.
Lo stoccafisso di Norvegia è ingrediente di molti piatti, dal carpaccio alla panzanella fino all’abbinamento con la robiola di bufala, pancetta e zuppetta di piselli.
Villa Rossi. Località Calabretto, 1. S. Cristina D’aspromonte (Reggio Calabria). Tel. +39 324 8489554
Mentre decidete se è il caso (e lo è) di programmare un viaggio in Calabria tra Pollino e Aspromonte alla volta di uno degli 8 ristoranti, sappiate che ad accompagnare i piatti dei magnifici 8 chef sono state servite alcune etichette che hanno restituito il giusto valore ai vini della Calabria.
‘A Vita
Cantine Viola
Caparra & Siciliani
Casa Comerci
Cataldo Calabretta
Ceraudo
Colacino Wines
Dell’Aquila
Donnici 99
Du Cropio Wines
Giuseppe Calabrese
L’Acino
La Pizzuta del Principe
Malena
Sergio Arcuri
Serracavallo
Spiriti Ebbri
Tenuta Terre Nobili
Tenute Ferrocinto
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[Immagini: Scatti di Gusto, Stefania Monaco, Giulia Nekorkina, Onda Calabra, Passione Gourmet, Gabriele Tolisano, Facebook]