Valchiavenna. Crotto Quartino che vi fa mangiare uno strepitoso all you can eat a 20 €
Prima di raccontarvi che il Crotto Quartino di Mauro e Fabio a Piuro in Valchiavenna spacca di brutto, che riapre il 2 dicembre, festeggia due volte Natale, esiste dal 1929, propone tutti i venerdì sera la formula all you can eat a 20 €, ha menu per vegani e celiaci, è bene fare un breve ripasso sull’importanza sociale e culturale del crotto.
I crotti sono quelle strutture che si dicono tipiche di una zona, come i trulli di Alberobello o i sassi di Matera, quelle stesse che ad oggi non si è ancora capito se sia un bene o un male il riutilizzo turistico che ne viene fatto. Fino a che punto viene rispettato o almeno tenuto in considerazione il senso storico originario nel momento in cui si decide di riaprire questi spazi privati ad uso pubblico?
Nel caso del crotto, il suo ruolo nella storia è stato fondamentale, soprattutto per alcune caratteristiche uniche che gli hanno permesso di conservare perfettamente al fresco vini, formaggi e insaccati, come un vero frigorifero naturale a costo zero.
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Infatti il crotto si differenzia dalle altre più comuni cantine per una corrente d’aria naturale speciale, il sorèl, che soffia costante durante tutto l’anno senza mai superare i 10 gradi sopra zero, fenomeno fisico che ancora non è stato ben compreso. Nel tempo si è costruita anche la valenza sociale del crotto come spazio non solo di conservazione degli alimenti ma anche di ritrovo con amici e parenti: si mangiava, si beveva, si chiacchierava.
Semplicemente, si stava insieme.
Per tutti questi motivi, i mille crotti presenti in Valchiavenna dovrebbero essere annoverati tra i beni dell’umanità, inseriti a buon diritto tra il Patrimonio dell’Unesco, anche per il forte spessore identitario che ne caratterizza ancora qualcuno oggi e per la funzione storica che hanno avuto, sia in tempi di guerra che in tempo di peste. Se infatti sono nati come spazi privati nel corso del tempo si sono sviluppati sempre di più adattati in tempi diversi ad usi differenti, ma di fatto sempre collettivi.
Così se il primo luogo di ritrovo tradizionale per i valchiavennaschi, come per tanti altri, è sempre stata la piazza, coincidente come quasi in tutti i paesi con il sagrato della chiesa, il secondo non è mai stata l’osteria, ma il crotto.
Quella stessa coesione familiare e quell’antica socialità di un tempo sono gli elementi principali che cercano di tenere in vita oggi Mauro e Fabio con i loro eventi al Crotto Quartino.
Ad esempio, ogni venerdì sera si mangia tutto quel che si desidera a soli 20 € a persona, ma con l’esplicita richiesta di ordinare poco per volta a seconda del tuo appetito, perché ciò viene che avanza si paga a prezzo pieno. La loro filosofia sarà anche burlesca e proiettata al divertimento, ma sempre attenta a temi quali lo spreco, le tradizioni e la qualità.
Per questo, formula a parte, tutti gli altri giorni tra i mille crotti, non c’è forse luogo migliore di questo per provare sciatt, bresaola (che nella versione valchiavennasca avevamo già assaggiato alla Macelleria Panatti) e pizzoccheri bianchi della Valchiavenna, per non parlare della tipica cottura sulla piòta, ovvero la pietra, di costine di maiale e verdure, il tutto innaffiato da un ottimo Valtellina Superiore.
E per quest’anno al Crotto Quartino si festeggia due volte Natale, pensando ai loro clienti proprio come dei componenti di quelle antiche famiglie che in un crotto solevan condividere sempre tutte le feste più importanti. È così che durante tutto il mese di Dicembre a chi verrà a pranzo o a cena verrà consegnata una busta con un omaggio segreto, che andrà conservata ben sigillata per tutto il mese di dicembre.
Se la busta viene aperta l’omaggio non potrà essere ritirato, se invece si resiste alla curiosità durante tutto il mese di Gennaio, basta tornare al Quartino, pranzare o cenare e alla fine del pasto consegnare la busta ben sigillata aprirla insieme a qualcuno dello staff. E poi?
Crotto Quartino. Strada dei Quartini 5, Piuro (SO), Tel. + 39 0343 35305