Perché dovreste andare al Don Geppi in Costiera Sorrentina
Qualcuno dice che i due sono il gatto e la volpe. I due compari, Mario Affinita e Lucio D’orsi, chef stella Michelin e maître (e anche di più) operano al ristorante Don Geppi a Sant’Agnello, in Costiera Sorrentina.
Ma sarebbe una presentazione per difetto. Manca Giulia Rossano, architetto e figlia del Don Geppi che ha costruito l’hotel Majestic che ospita il ristorante stellato.
Il quadro non è completo se non si dà un’occhiata al grafico delle quotazioni di questo ristorante. Qui ci va tutto il disclaimer che deve avvertire i lettori dell’avviso della possibile stella – poi effettivamente assegnata – che mi ha reso più simpatica questa tavola e la connivenza del mio palato in assoluta sincronia con le scelte di Mario Affinita e del management.
La linea sale impetuosa nel tempo a segnare i nuovi livelli raggiunti. Piatti già conosciuti si evolvono in un labor limae continuo che offre spunto per nuove creazioni. La strada giusta per crescere.
Ma non voglio annoiarvi con disquisizioni.
E vi dico di guardare questo riccio di mare perché è bello e soprattutto è buono nel suo ricomporre i sapori del mare con l’alga nori, il miso, le alghe kombu.
La ventata di benvenuti è ariosa e muove sulle note del finto pomodoro con il cuore di carne, diventato un instant classic del Don Geppi e per questo imitatissimo, cui si aggiungono la Caesar Salad senza maionese, la novità del pomodoro con mozzarella e alice del Cantabrico, lo scampo in salsa olandese con misticanza e salsa di soia, la sempre stupenda brioche croccante alla genovese con il profumo che conquista in un attimo e la semplicità dei pani abbinati alla ricca selezione di olii e di burri aromatizzati.
C’è da dichiararsi soddisfatti già appena passato il tornello del parco giochi.
Ma Mario Affinita è chef che ama sempre i colpi a sorpresa. E questo N’Uovo con acqua di pomodoro, scampi e plancton marino (il cui utilizzo primigenio i celoduristi gastronomici potrebbero iscriverlo a questa cucina) è veramente sorprendente per visual, consistenza e sapore. Triplo wow.
Hai sempre timore di dare un’informazione errata quando scrivi del Don Geppi. Prendi ad esempio il tonno marinato alla rapa rossa con ciliegie in carpione che D’orsi, 30 secondi dopo che te lo hanno messo davanti, annuncia già in progress perché i contrasti devono essere più taglienti. In fondo è l’essenza del Don Geppi che porta in tavola dei beta che sembrano definitivi e invece conoscono continui affinamenti.
Spero che lascino come li ho assaggiati i tagliolini alla colatura di alici con tartufo nero estivo, capperi e salsa all’uovo. Anzi, forse no, perché le gocce di salsa dovrebbero meglio armonizzarsi al disegno del piatto.
Dettagli, per carità, che fanno apprezzare ancora di più le consistenze degli gnocchi di patate ripieni di cannolicchi con pomodorini gialli e crema di cozze. Un tripudio estivo denso di mare e di ispirazione.
E qui nulla è lasciato al caso. Vi citavo Giulia Rossano per la capacità che il Don Geppi ha di guardare a tutta la scena della tavola, compresi gli accessori che la arricchiscono. E il mio occhio non può non bilanciare la salsa all’uovo o le geometrie dei piatti con l’alveare e il miele che lo abbellisce.
Se volete seguire l”ascesa della linea nel grafico, assaggiate i tortelli alla Nerano: eccoli al confronto visivo (sopra quelli in carta, sotto quelli dell’anno scorso) che meritano il vostro assaggio, la deviazione e pure il viaggio per apprezzare le microscopiche differenze che fanno sostanza: 10 e lode.
Ricordando che il Don Geppi è appunto un ristorante che vi fa divertire, assaggiate l’hot dog di ombrina con verza fermentata e crema al lievito di birra e ne riparliamo.
Ecco un altro piatto che vanterà numerosi tentativi di imitazione: spaghetti al pomodoro, cioè mele e lamponi. Bello-bello, buono-buono.
Era una veloce presa di conoscenza dell’evoluzione della curva in salita. Quindi stop, anzi, un dolce come il soffiato ghiacciato di pera con gelato alla ricotta ci dice che si può evolvere anche un mostro sacro come ricotta e pera di quel geniaccio di Sal De Riso.
E allora eccoli i due protagonisti di questa favola ben riuscita in Costiera Sorrentina che si prestano al gioco del Gatto e della Volpe.
Ma non c’è trucco né inganno. Loro sono bravi, bravissimi e la spia che si accende nel cruscotto dei routier gastronomici è molto più intensa. Quanto splendente lo sapremo solo controllando la pressione dei pneumatici.
Per ora sappiate che il menu degustazione base con 5 portate della tradizione costa 75 €, il 5 portate a scelta dello chef 85 €, mentre il 7 portate viene via a 110 €. Per il resto affidatevi ai due compari.
Don Geppi. Corso Marion Crawford, 28. Sant’Agnello (Napoli). Tel. +39 081.8072050