Coronavirus. Ristoranti ancora chiusi dal 14 aprile al 3 maggio
Una prima timida apertura con il nuovo decreto illustrato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che proroga le chiusure in atto fino al 3 maggio prossimo e dà il via libera alla riapertura il 14 aprile ad alcune tipologie di negozi.
Al primo punto, quindi, è che occorre ancora stare chiusi in casa e uscire solo in caso di effettiva necessità, pena di essere sanzionati con multe che arrivano fino a 4 mila euro.
Cartolerie e librerie, lavanderie e negozi di abbigliamento ma solo per bambini e neonati.
1. Timide aperture per il cibo
Sul fronte cibo poche cose: possono riaprire da martedì i locali con distribuzione automatica di bibite.
- Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
2. Acquisti online senza limitazioni
Gli acquisti online non hanno più limitazioni, ma bisogna sempre guardare ai codici Ateco che individuano il genere di attività e di conseguenza divieti o permessi.
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
3. Le aperture confermate nel settore food
Restano aperti
- Ipermercati
- Supermercati
- Discount di alimentari
- Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari
- Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
- Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
4. Misure di sicurezza per tutti
Tutti gli esercizi commerciali ai quali è consentito riaprire devono rispettare le misure di sicurezza previste per contenere il contagio da COVID-19 e quindi
- file ordinate all’esterno
- ingressi scaglionati
- all’interno distanza di almeno un metro tra le persone
- dotazione dei Dispositivi di Protezione Individuali – guanti e mascherine – per il personale che lavora a contato con il pubblico
- dotazione dei dispositivi anche per il personale addetto agli atti amministrativi.
Tra le aperture che dovranno osservarle anche Alberghi e strutture simili.
La validità delle misure, come detto, è fissato fino al 3 maggio. Solo con l’avvicinarsi della festa del 1 maggio sarà possibile prevedere nuove aperture sempre che le condizioni del contagio da Coronavirus in Italia lo permetteranno.
5. La task force della ricostruzione
La fase 2, la ripresa, sarà studiato insieme a un gruppo di esperti che pianificherà nuovi modelli organizzativi come ad esempio la logistica che è presieduto da Vittorio Colao, già AD di Vodafone, che guiderà la task force per la ricostruzione.
La ripresa sarà comunque condizionata da rigorose misure di prevenzione per evitare anche il contagio di ritorno nel caso l’Italia riesca ad arrivare un indice di contagio R0 al minimo. È il caso delle attività turistiche che creerebbero ipoteticamente flussi da controllare.
E stesso discorso vale anche per le attività di ristorazione.